For you.

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Mark si sedette sulla sedia e prese un respiro profondo. 

"Cercherei di incanalare e di buttare fuori quel che provo attraverso qualcosa che amo fare"

E così fece.

Iniziò a scrivere tutto ciò che provava. 

La prima volta che la vide di sfuggita ne fu immediatamente interessato, specialmente perché la ragazza non si era minimamente accorta che ci fosse qualcuno nella stessa stanza. Quel fatto lo incuriosì fin da subito. Una volta che poi lei iniziò a cantare lievemente, lui appoggiò il capo al muro e ad occhi chiusi si beò di quella melodia. Aveva una voce dolce e fragile. Avrebbe potuto starla a sentire per ore e ore. Dopodiché la ragazza imprecò improvvisamente e sorprendentemente la cosa non lo disturbò più di tanto, anzi fece sorridere il ragazzo. 

Quando finalmente la guardò in volto, ne rimase incantato. Era stupenda. Si vedeva che lei non aveva la stessa opinione di sé stessa, ma al momento era troppo impegnato a guardarla per preoccuparsene. Sembrava così diversa da quelle che aveva incontrato in precedenza. Era come se quella ragazza avesse una tale calamita dentro da invaghirlo e attrarlo a sé. E così fu. 

Da quel primo incontro Mark cercò di incontrarla ancora, così tornò alla lavanderia tutti i giorni successivi con la speranza di rivederla e quando finalmente successe, non perse tempo. Dopo che lei se ne andò via, la seguì per sapere in che camera stesse. Inoltre, i suoi amici da un giorno con l'altro iniziarono a parlargli di questa ragazza di bassa statura e molto simpatica che andava nella loro stessa scuola e ci mise poco a capire che era lei. La sentiva sempre più vicina. 

Non appena si presentò l'occasione di rimanere da solo con lei, Mark la prese al volo. Voleva conoscerla, voleva riuscire a buttare giù quelle mura che la facevano apparire una persona fredda e stronza agli occhi del mondo, voleva guadagnarsi la sua fiducia. Voleva essere l'unico che potesse capirla dove altri avevano fallito, l'unico di cui lei potesse fidarsi. Voleva che lei condividesse sé stessa con lui. 

Col tempo i sentimenti del ragazzo aumentarono e si intensificarono sempre di più, fino ad arrivare a quel momento. 

Quando lei gli era accanto, Mark non capiva più nulla. A volte rimaneva senza fiato, incapace di credere che lei gli stesse rivolgendo la parola; mentre, altre volte ancora, il suo cuore batteva talmente all'impazzata che aveva timore che lei potesse sentirlo. 

Mark era spaventato. Quello che provava nei confronti della ragazza non era normale, specialmente perché l'aveva appena conosciuta. Non sapeva cosa sarebbe stato giusto fare. Voleva avvicinarsi a lei, provare a starci assieme, ma il tempo a disposizione non era molto ... e anche se ci fosse riuscito, quanto tempo sarebbero durati? Qualunque fosse stato il risultato, era visibilmente preoccupato. 

Probabilmente avrebbe dovuto mettere a tacere quei sentimenti, chiunque con un po' di testa glielo avrebbe consigliato, ma ... come poteva? Ciò che provava era troppo forte. Per questa ragione, decise di lasciare la preoccupazione da parte e di scrivere. Non era pronto per  confessarsi in quel modo, ma voleva farlo per sé stesso e per lei. 

Anche se quel sentimento fosse stato passeggero (cosa che dubitava, ma non si sa mai), doveva scriverlo. 

Certo, non era facile dichiararsi, ma doveva ammettere che man mano che scriveva si sentiva meglio. Sentiva il bisogno di dire quello che voleva dire.

Viraha; Mark LeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora