Era la sera del 22 maggio e Mark era seduto alla sua scrivania, in silenzio.
Stava guardando il set di cornici che Giulia gli aveva regalato al compleanno dell'anno precedente.
Il suo sguardo si soffermò su ogni fotografia: quella dove si baciavano sul London Bridge, con alle loro spalle tutta la città, quelle che si fecero fare dalla sorveglianza sul piccolo palco del globo di Shakespeare, quella dove si abbracciavano sulla London Eye e infine quelle dove si erano appisolati una abbracciato all'altro al parco S. James.
Dedicò ad ogni foto circa due, tre minuti e anche se sapeva che quel gesto poteva sembrare molto stupido e banale, non poteva farci niente.Era una delle poche cose che gli erano rimaste, eccetto il ricordo del loro amore e la collana che aveva preso al negozio di Drop Dead.
Sorrise al pensiero.
Probabilmente quel giorno la piccola non ci aveva nemmeno fatto caso al fatto che lui l'avesse comprata, ma anche se non era un regalo, lui riuscì comunque ad attribuirgli un significato.Rivivere quei momenti felici lo fece versare qualche lacrima.
Era passato un mese dalla loro rottura e Mark stava di merda.
Aveva passato ogni sera a piangere e gli unici modi per riuscire a smettere erano stati addormentarsi per la stanchezza o aspettare che gli si esaurissero i liquidi presenti nel corpo.
In entrambi i casi, arrivava comunque a fare le ore piccole.Ma quello rientrava nel prezzo da pagare per un cuore spezzato.
Improvvisamente la porta si spalancò di botto, facendolo spaventare.
Sulla soglia della porta apparirono Johnny, Yuta, Lucas, Renjun e Jaemin.
- MAAAAAAKKK! Che ci fai ancora qui? La festa per l'uscita dell'album è già iniziata da almeno dieci minuti. - urlò Lucas, eccitato per l'amico.
- S-si, lo so. Stavo per venire, per l'appunto. - rispose lui, passandosi una mano sul viso in modo tale da asciugarsi le poche lacrime rimaste.
Nonostante il piccolo canadese sperava che i suoi amici prendessero il suo poco entusiasmo per stanchezza, bisognava però ammettere che Mark non si stesse sforzando neanche troppo per nascondere la propria tristezza.
Infatti, Johnny accortosi del muso lungo che l'amico aveva dipinto sul volto, decise di affrontare l'argomento ed essere diretto.
- Mark ... che c'è che non va? - chiese chinandosi per vederlo bene in faccia.
- No niente, va tutto bene. Dai, andiamo. - rispose l'altro, alzandosi dalla sedia e facendo cenno di uscire.
Tuttavia i cinque ragazzi non si mossero. - Ma a chi vuoi darla a bere? Guarda che gli occhi ce li abbiamo e funzionano una meraviglia. - ribatté Yuta, mettendo una mano sulla spalla del giovane per fermarlo.
Il ragazzo sospirò e tornando al centro della stanza si passò entrambe le mani tra i capelli, esasperato.
- Hyung, parla con noi. - gli disse dolcemente Renjun, incoraggiandolo a sfogarsi.
- Oppa ... - lo chiamò Jaemin con voce infantile, sapendo che quando lo nominava così gli faceva sempre comparire un sorriso. E anche quella volta sembrò funzionare, infatti Mark sorrise contro la sua stessa volontà. Non poteva resistere a Jaemin, specialmente quando lo chiamava così.
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Viraha; Mark Lee
FanfictionGiulia è una ragazza apparentemente dura e stronza, timida e introversa. La sua vita è triste e senza una gioia come tante altre, finché non apparirà qualcosa (o meglio qualcuno) che le scombinerà la monotona routine composta da acidi commenti e pr...