L'indomani Giulia uscì con Jimin.
Malgrado la situazione in cui si trovavano non le piaceva affatto, era felice di passare un po' di tempo assieme a quel meraviglioso ragazzo: lo adorava. Attraverso i suoi modi gentili e la sua pura bellezza, non poteva resistergli. Secondo Giulia, il fanciullo era un cocktail di sensualità e dolcezza pericoloso e terribilmente sublime, di cui tutti ne avevano timore, ma di cui nessuno ne poteva fare veramente a meno. Quella metafora, le fece venire in mente la trama del "Lago dei Cigni", dove lei nel ruolo del principe, doveva scegliere tra Jimin e Mark, tra Odille e Odette, tra il cigno nero infatuante e il cigno bianco innocente.
Chissà se la faccenda seguirà le orme della storia ...
Intanto Jimin, ignaro del fatto che la ragazza avesse ricevuto un dono dal suo rivale la sera precedente, la portò da Costa. Al momento i due stavano ridendo perché Jimin aveva accidentalmente tirato una forchettata di torta su una sedia sulla quale si sedette un ragazzo pochi istanti dopo.
- Non posso credere che sia successo davvero! - disse Giulia tra gli sghignazzi.
- Quando si rialza, avrà una dolce sorpresa! - ribatté Jimin, non riuscendo a trattenersi dal ridacchiare.
- A proposito, come mai mi hai portato qui? -. Non sapeva spiegarne la ragione, ma non avrebbe mai detto che a Jimin piacessero quel genere di uscite. Lo trovava troppo vivace e pimpante per vederlo seduto ad un tavolo con tanto di cappuccino e torta.
- Ero curioso di vedere quanto saresti stata adorabile ai miei occhi mentre mangi dei dolci e poi volevo concentrare tutta la mia attenzione su di te. - rivelò il ragazzo con uno di quei dolcissimi sorrisi che avrebbe fatto cedere le gambe a chiunque. Non appena la ragazza sentì le parole di Jimin, si immobilizzò con la forchetta piena di torta in bocca. Inutile dire che arrossì violentemente e questa reazione fece sorridere a trentadue denti il ragazzo.
- Perché non ti piace? - chiese lui con sguardo basso e voce lievemente insicura, totalmente opposta a pochi secondi prima.
- No, assolutamente! L'adoro, grazie. - si affrettò a rispondere Giulia.
- Ed io adoro te. -.
Giulia arrossì un'altra volta. - No veramente Jimin, smettila. Non ce la faccio se continui a fare così. -. Da quando è così flirty?
- Ma perché? E' quello che penso. -.
- Non mi aiuti. -. rispose Giulia coprendosi il viso ormai così rosso quanto i capelli della propria sorella.
- Lo so, ma le tue reazioni invece aiutano me a capire quanto io ti piaccia. - disse Jimin appoggiando i gomiti sul tavolo e avvicinandosi più a lei.
- E sentiamo, quanto credi di piacermi? - chiese Giulia cercando di usare un tono più fermo.
- Abbastanza da sapere che non ti dispiacerà se faccio questo. -. Dopodiché Jimin strappò un bacio a Giulia. La piccola non riuscì a tirarsi indietro e ricambiò il bacio, ma dopo poco si allontanò rendendosi conto di ciò che aveva appena fatto.
- Jimin ... -. Non sapeva cosa dire. Le era molto più che piaciuto, ma a patti si era detto niente baci. E adesso? Avrebbe dovuto dirlo a Mark o sarebbe stato meglio tenerselo per sé?
- Lo so che non avrei dovuto farlo, ma non ho resistito. Perdonami. - disse lui con timido sorriso.
- Va bene, ma per favore non farlo ancora. Voglio comportarmi in maniera corretta con entrambi. -.
Jimin annuì comprensivo e l'appuntamento proseguì tranquillamente, alternando risate e sguardi dolci. Giulia si era divertita, ma quel bacio, per quanto possa esserle piaciuto (e l'aveva fatta davvero impazzire) non sarebbe dovuto accadere. Mai. Non ancora.
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Viraha; Mark Lee
FanfictionGiulia è una ragazza apparentemente dura e stronza, timida e introversa. La sua vita è triste e senza una gioia come tante altre, finché non apparirà qualcosa (o meglio qualcuno) che le scombinerà la monotona routine composta da acidi commenti e pr...