Being enough.

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Una volta che le porte dell'ascensore si aprirono, Mark si diresse verso camera propria, sempre con Giulia stretta a sé.

La ragazza non la smetteva di piangere, non era il caso di rimanere in lavanderia. Poi certo, poteva sempre portarla nella sua camera, ma non voleva nemmeno questo: forse perché sapeva che se Jimin fosse andato a cercarla, quello sarebbe stato il primo posto dove si sarebbe diretto ... o forse questa era solo una scusa per passare più tempo con lei.

Una volta che Mark aprì la porta, fece entrare Giulia; ma prima di chiudere la porta dietro di sé, il ragazzo venne chiamato dall'amico della camera accanto.

- Yoongi hyung? -.

Yoongi stava rincasando dopo essere stato tutto il giorno in studio di registrazione (non lo stesso di Mark, ma uno accanto) e aveva visto la ragazza entrare in camera del più giovane.

- Che succede? - chiese curioso il più grande.

- Ha saputo che Jimin mi ha fatto l'occhio nero. - disse Mark con tono triste e il capo rivolto a terra.

Il maggiore annuì, rivolgendo all'amico un sguardo sentitamente dispiaciuto. Entrambi ricordavano bene le speranze che nutriva Yoongi per la situazione. Per la situazione nella quale vi trovate, mi auguro solo che nessuno dei due soffra troppo ..., così aveva detto. Purtroppo era andata esattamente l'opposto di come tutti speravano.

- Beh ... com'è che si dice in questi casi? Non fare niente che io non farei? - disse con un ghigno furbo Yoongi. Mark lo spintonò scherzosamente, sapendo che cercava solamente di sdrammatizzare la situazione.

- Mi raccomando. Se avete bisogno, sono qui affianco. - gli ricordò Yoongi prima di sparire in camera.

Nel frattempo che Mark parlava con Yoongi, Giulia rimase ferma come una statua ad osservare la camera del ragazzo. Era sorprendentemente ordinata, cosa che non si sarebbe mai aspettata, ma che le fece comunque piacere vedere. Non era tanto personalizzata: c'era solo un piccolo stereo portatile molto vecchio che le ricordava quello che Rebecca aveva una volta, ai tempi di Camp Rock e High School Musical, e tanti cd.

Improvvisamente sentì due braccia stringerla da dietro e quando voltò il capo, si scontrò con la guancia di Mark, il quale aveva ormai appoggiato il mento tra il collo e l'incavo della spalla di lei. Entrambi i giovani persero la capacità di respirare per alcuni attimi date le forti emozioni che stavano provando, tuttavia si sentivano troppo bene per pensare che fosse un gesto minimamente sbagliato.

Mark ad un tratto si staccò, provocando alla ragazza dei brividi di freddo, non sentendo più dietro di sé il calore che il ragazzo emanava. Quest'ultimo si sdraiò sul letto e fece segno alla ragazza di stendersi di fianco a lui. Lei non se lo fece ripetere una seconda volta e si fiondò fra le sue braccia. Dato che Giulia non sembrava essere in grado di smettere di piangere in breve, Mark la strinse a sé e iniziò ad accarezzarle i capelli e la guancia.

- Non dovrei essere qui. - sussurrò con fatica Giulia.

- In che senso? - chiese Mark confuso. Ho forse sbagliato a portarla in camera mia? Preferiva rimanere in camera propria? Forse anche da sola? E se ... avesse sentito la battuta di Yoongi. No, ma anche se fosse sa che non sono quel genere di ragazzo, o almeno spero lo sappia. Non la toccherei neanche con un dito senza il suo permesso. Aish, non so che cosa fare.

- Tu dovresti odiarmi. - rispose Giulia cercando di usare un tono di voce fermo, ma con scarsi risultati.

Mark era sempre più confuso. - Per quale diavolo di ragione dovrei odiarti? - chiese guardandola, cercando di capire a cosa cavolo stesse pensando in quel momento.

Viraha; Mark LeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora