- Giulia? -.
Nessuna risposta.
- Giulia? Sono Mark -.
Ancora nessuna risposta.
- Aish! - sussurrò il ragazzo, andandosene via sconsolato.
Giulia sospirò sdraiata a letto. Era rimasta in quella posizione da quando aveva chiuso la telefonata con Andrée, ossia circa ... quattro ore fa. Purtroppo la conversazione con l'amico non aveva dato i suoi frutti, ma solo un grande accumulo di inutile gossip e alla ragazza non serviva quello.
Improvvisamente la notifica di un messaggio le fece distogliere lo sguardo dal noiosissimo soffitto bianco; si girò a prendere il telefono, ma quando vide di chi fosse le mancò il respiro. Lesse in anteprima.
Rompipalle
Non so se stai dormendo o mi stai ignorando oppure sei fuori, ma sono passato da camera tua. Volevo vederti, sapere se stai bene e ... magari parlarti. Ieri sera sei scappata via (ovviamente avevi le tue ragioni) e non abbiamo finito il discorso. Scrivimi quando hai tempo per parlare. E' importante.
Sospirò un'altra volta.
Giulia sapeva bene che lo stesse evitando ( e chissà per quanto tempo ancora lo avrebbe fatto) e sapeva ancora meglio che il suo comportamento della sera precedente non avesse scusanti. L'aveva lasciato lì da solo, in un fast food di venerdì sera, ma soprattutto l'aveva abbandonato nel bel mezzo di un discorso abbastanza delicato, specialmente per lui. Nonostante non volesse, stava malissimo per questo.
La notifica di un altro messaggio interruppe tutto quel suo fiume di pensieri che stava appena sfociando in un mare di seghe mentali. Titubante riprese il telefono, sperando non si trattasse dello stesso mittente.
Jimin-ah <3
Hey principessa, non ti ho vista oggi! Stai bene? Mi piacerebbe vederti e passare del tempo con te. Fatti sentire, non farmi preoccupare.
Giulia lanciò il telefono per terra. Voleva urlare, ma non aveva alcuna intenzione di farsi scoprire sveglia in camera propria: solo che tutte quelle attenzioni, finora mai ricevute, la stavano facendo uscire fuori di testa.
Non so che fare.
Ad un tratto il telefono della ragazza iniziò a squillare, provocandole uno spavento. Scese dal letto e si avvicinò lentamente al telefono, sperando non la stesse chiamando nessuno dei due ragazzi che le stavano facendo battere il cuore all'impazzata. Quando vide il nome di sua sorella quasi urlò dal sollievo.
- Hey scusa se non ti ho risposto prima ma -.
- MA DOVE ERI FINITA, LE COSE SI STANNO METTENDO MALISSIMO QUI - urlò Giulia, spaccando i timpani a Rebecca.
- ... Stavo dicendo, ma se vuoi possiamo fare una chiamata con Skype -.
Giulia non se lo fece ripetere due volte e corse ad accendere il computer, accese la luce posta sulla piccola scrivania e aspettò che sua sorella la chiamasse. Una volta che vide il viso di sua sorella doveva ammettere che era felice di vederla e che, malgrado non glielo dicesse mai, le mancava.
- Allora dimmi, perché sei affranta? - chiese Rebecca facendo sorridere involontariamente Giulia.
- Sono fottuta - ammise la minore con fare drammatico.
- Sono tutt'orecchi! - rispose l'altra appoggiando il mento sui propri palmi, pronta ad ascoltare i drammi della sorella minore.
Giulia le raccontò tutto per filo e per segno, non tralasciando alcun dettaglio. Aveva bisogno di aiuto e sapeva che su sua sorella poteva sempre contare.
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Viraha; Mark Lee
FanfictionGiulia è una ragazza apparentemente dura e stronza, timida e introversa. La sua vita è triste e senza una gioia come tante altre, finché non apparirà qualcosa (o meglio qualcuno) che le scombinerà la monotona routine composta da acidi commenti e pr...