Just wanna go home.

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- Mark ... ma sei sicuro? -.

I due giovani erano da Itsu, un locale dove era possibile comprare sushi e portarselo a casa, e il canadese stava prendendo decisamente troppa roba da mangiare. O almeno questo secondo l'opinione della minore.

- Te l'ho già detto, prendi quello che vuoi. Pagherò io. - la rassicurò lui, sapendo quanto fosse golosa la sua ragazza.

- Non è solo una questione di costi. Hai preso davvero tanta roba da mangiare, non starai male dopo? - chiese Giulia, in pensiero per la salute del ragazzo. La sera prima ha bevuto parecchio e se ora mangia troppo, ho paura che possa rimettere tutto ...

A vedere l'espressione in pensiero della piccola, Mark si intenerì. - Aaaww, ti preoccupi per me? - la stuzzicò lui, abbassandosi alla sua altezza.

- Certo, stupido idiota. - ribatté scontrosa Giulia, tirandogli una gomitata nelle costole e rivolgendogli uno sguardo storto. Mark la trovò infinitamente adorabile.

- Comunque devi stare tranquilla. Io solitamente mangio così. - rispose il ragazzo, quasi vantandosene.

Giulia alzò un sopracciglio. Cambiò tecnica. - Tu sai perché il motto di questo posto è "eat beautiful"? -.

- Perché forse il cibo è una cosa bellissima? - disse Mark, come se fosse la cosa più scontata.

- Non solo. Il motto è questo perché sottintende che il loro cibo dovrebbe farti sentire leggero, ma questo vale se prendi una confezione sola. Non vale se ti atteggi come una donna incinta di nove mesi con le voglie. - ribatté la minore, cercando di convincerlo a non prendere tutta quella montagna di roba.

Mark rimase basito da quelle parole. Jinja ... ma senti da che pulpito! Non si ricorda di quella volta da Five Guys? O da Byron? Oppure da Nando's proprio ieri? E poi quello con le voglie sarei io ... - Temi forse di svegliarti un giorno e di non trovarmi più attraente? - la provocò lui, sempre chinato sul viso della più bassa.

- Cosa? N-no, n-n-no ... n-non s-s-si t-tratta di questo. I-io ... ugh. -. La piccola era talmente in imbarazzo di aver ammesso indirettamente di trovarlo attraente che arrossì come un pomodoro e si coprì la faccia con la confezione del sushi.

Mark ridacchiò di gusto. E' così carina. La vorrei riempire di baci. Il bello è che ora posso farlo.

Il giovane posò le confezioni di cibo e tolse anche quella dalle mani della ragazza; quest'ultima, però, si coprì il viso a braccia conserte per fare in modo che il ragazzo non vedesse il suo rossore sempre più crescente e per far si che non la prendesse in giro. Inutile dire che quel gesto così puerile, fece breccia nel cuore del maggiore.

Mark l'abbracciò calorosamente. - Sei la cosa più tenera di tutto l'universo. - le disse ricoprendola di baci ovunque, gesto che fece inevitabilmente sorridere la minore.

- Beh, quindi? Hai intenzione di prendere tutta quella roba? - chiese infine Giulia, cercando di arrivare ad una conclusione.

- Assolutamente si. - replicò il ragazzo senza alcuna esitazione. Chissà perché, ma me lo aspettavo, pensò lei alzando gli occhi al cielo, per poi seguire il proprio ragazzo alla cassa.

Una volta a casa, aka in camera del fanciullo, decisero di vedere un film durante il pranzo.

- Allora ... cosa vorresti guardare? - chiese Mark, mentre cercava di collegare il computer al televisore in modo da vederlo meglio.

- Non lo so. Proponimi qualche film e ti dirò quale mi convince di più. - rispose la più piccola, sistemando il letto.

- Mmmhh ... vediamo. Qualcosa come gli Avengers? -.

Viraha; Mark LeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora