Like A Fairytail- FINALE PARTE 2

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MAREN'S POV

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MAREN'S POV.
"Maren! Maren! Vuoi svegliarti?!" Sentii piagnucolare mentre man mano i miei occhi si aprivano mettendo a fuoco chi mi stesse chiamando.
Le mie palpebre si aprirono piano, infastidite dalla luce che non vedevano da tempo.
Quando aprii completamente gli occhi scrutai il bambino dai capelli dorati e due occhi azzurri che brillavano di gioia osservarmi allegramente . Indossava una salopette d'altri tempi.
Eravamo circondati da un campo di bellissimi girasoli, l'unica fonte di natura in quel bianco intenso. Esatto, bianco. Il cielo era bianco come la neve in un giorno gelido d'inverno.
"Sono morta, vero?" Gli chiesi scuotendo la testa sconsolata. Avevo una vestito bianco, i piedi scalzi e i capelli mi ricadevano lungo le spalle.
"Certo che no!" Mi Rispose il bimbo con un sorriso.
"Mi hanno mandato qui da te. Mi hanno detto che avresti giocato con me!" Continuò contento porgendomi una mano, in attesa che io accettassi il suo invito.
"Quindi non sono in paradiso?" Gli chiesi confusa con una mano sul capo. Avevo dei forti dolori alla testa eppure mi sentivo leggera come una piuma.
"No! Il paradiso è molto più bello di così!"
Se non ero morta, cosa ci facevo lì, allora!?
Il bambino sembrava fiero ed esperto ma non mi dava risposte precise.
"Come ti chiami?" , Gli chiesi.
"Non ho mai ricevuto un nome." Mi Rispose serio prendendo un girasole tra le mani.
"E a cosa vorresti giocare?" Gli suggerii con un sorriso. Speravo che con il gioco potessi tirargli qualche informazione in più .
"Mi hanno detto che devo farti entrare in quella porta rossa Lì in fondo." Mi spiegò indicando con un dito un punto indefinito.
"Quale porta?" Chiesi confusa non riuscendo a vedere nulla.
"Oh no! Non possiamo giocare se non vedi la porta!" Rispose triste.
"Come faccio ad entrare nella porta se non riesco a vederla?" , non ci capivo più nulla!
Il bimbo mi guardava confuso con le mani sulle tempie , voleva ricordare qualcosa.
"Devi pensare a qualcosa di bello!" Disse risoluto improvvisamente con un lampo di genio.
Qualcosa di bello... cosa?! Come avrei trovato ciò che avrebbe acceso l'interruttore?!
"Non riesco a pensare a nulla..." piagnucolai pensierosa.
"Non ti credo. È impossibile!" Affermò guardandomi dritto negli occhi.
Poi , vedendomi in difficoltà, continuò :
"Prova a pensare al ragazzo biondo che veglia giorno e notte su di te!"
Ragazzo biondo...
"Liam?! È impossibile! Mi odia." Rivelai con un velo di tristezza.
"Non so come si chiama . So solo che sta sempre con una signore che ti somiglia molto. Continua a chiamarlo Cole e lui si arrabbia." Mi spiegò ingenuamente.
Scoppiai a ridere, avrei voluto assistere alla scena .
"Comunque non ti odia. In questo momento sta piangendo perché tu non ti svegli." Continuò cercando di convincermi.
"Come fai a conoscere tutte queste cose?" Gli domandai.
"So tutto. In questo momento accanto a te c'è anche una ragazza dai capelli rossi e un ragazzo moro dagli occhi scuri."
Lydia e Scott...
"E dimmi..." Iniziai con le mani incrociate guardando i piccoli girasoli ai miei piedi, "non c'è un ragazzo moro dagli occhi azzurri, abbastanza muscoloso...?"
Possibile che non ci fosse?!
"Fammi pensare.... no, non c'è!" Mi svelò.
"Come sarebbe a dire che non c'è ?" Controbattei mentre iniziai a sentire la mia sicurezza vacillare.
"Ah... adesso ho capito! Non c'è in questo momento ma vedo ogni giorno un ragazzo che posa un piccolo girasole sul davanzale , ti dà un bacio sulla fronte e se ne va... La ragazza rossa dice che se ne va perché odia vederti in quello stato."Mi spiegò contento di essere riuscito a ricordare.
"Oddio! In che stato pietoso mi trovo?!" Gli domandai preoccupata.
"Hai il viso molto pallido e gli occhi viola ma sei bellissima lo stesso. Lo pensa anche quel ragazzo. Lo ripete sempre..." Mi sussurrò sorridendo.
Ricambiai il suo sorriso e abbassai il volto imbarazzata.
"Sei tutta rossa! Sei innamorata allora!" Urlò abbracciandomi.
Risi ancora più forte e gli accarezzai i piccoli riccioli biondi.
"Allora adesso può iniziare il gioco. Chiudi gli occhi..." iniziò e seguii ciò che mi aveva detto.
"Fatto?" Mi chiese.
Annuii poi continuò:
"Adesso pensa a lui, al momento in cui hai capito di volergli davvero bene!"
Okay , non avevo dubbi su questo.
Ripensai al momento in cui la sorella lo trascinò con lei sottoterra. Quel momento in cui lo stavo perdendo e avevo capito che nonostante fosse tutt'altro che perfetto io volevo stargli vicino, perché a lui ci tenevo sul serio. Il ragazzo dagli occhi azzurri che mi aveva rapito dal primo momento, che mi aveva insegnato a vedere la realtà in modo diverso.
Nonostante fossimo così diversi i nostri destini erano destinati ad incrociarsi e continuare a percorrere una nuova strada uniti , ancora insieme.
Dovevo tornare da lui, tornare dalla persona che più mi aveva completato in questo mondo.
Avevamo ancora tante cose da dirci...
"Credo proprio che adesso sei pronta!" Esclamò prendendomi per mano.
Aprii gli occhi e mi accorsi di qualcosa di diverso nell'aria. Adesso il sole splendeva sopra di noi e uno stormo di uccelli sorvolava su una macchia rossa.
Cercai di mettere a fuoco la zona e con mia sorpresa mi accorsi che la macchia rossa stava assumendo una forma, fino a diventare una porta, semplice e stretta.
"Eccola! La vedi?!" Mi chiese con gli occhi luminosi sperando in un mio sì.
Annuii sorridendogli.
"Bene , allora giochiamo. Conta fino a tre poi seguimi!" , Mi spiegò ridendo di gusto.
Non attese una mia risposta e cominciò a correre come un fulmine.
1... 2...3...
Lo seguii cercando di non inciampare.
Non mi resi neanche conto che avesse aperto la porta finché non ci finii dentro.
Mi ritrovai avvolta da una luce accecante che tardava a scomparire.
Poi , il vuoto totale.
Aprii gli occhi di scatto , cercando di respirare più aria possibile.
Il campo di girasoli era sparito e con esso anche il bambino.
Mi ritrovavo in una fredda e gelida stanza d'ospedale. Poco dopo scrutai otto occhi guardarmi sorpresi prima di saltarmi addosso.
"Mar!" Esclamarono in coro.
"Mamma! Corri subito!" Esclamò una voce a me familiare, Scott.
"Ehi ragazzi, così mi soffocate..." sussurrai sorridendo.
Mi sentivo senza forze nonostante il dolore al ventre fosse sparito.
Mi guardai intorno in cerca della mia chimera ma non c'era. In compenso il bambino non si sbagliava .
Accanto a me , all'interno di un vaso c'erano dei piccoli girasoli. Li contai ed erano 14...
14?! Quanto tempo ero stata in coma!!
"Piccola mia , finalmente sei sveglia!" Urlò mia madre abbracciandomi.
"Sì, sono sveglia e desidererei che mi levassero tutte queste tubature di dosso..." sussurrai con una smorfia.
Erano fastidiosissime.
"Sta arrivando mia madre , non preoccuparti!" Mi tranquillizzò Scott accarezzandomi i capelli.
"Theo dov'è?" Chiesi a Lydia preoccupata ma volse il suo sguardo altrove.
"Sta arrivando, non preoccuparti..." Mi sussurrò, nonostante sapessi bene che mentisse.
"Cosa sta succedendo qu.... grazie al cielo!" Urlò Melissa correndo da noi.
"Ti sei svegliata, siamo stati davvero in pensiero per te!" Mi disse seria prima che qualcun altro cominciasse a parlare.
"Non mi sarei mai perdonato se non ti fossi più risvegliata..." mi rivelò Liam porgendomi la mano.
Gliela strinsi forte e gli sorrisi segno che lo avessi perdonato e che ero disposta a rendere il nostro rapporto come prima.
"Melissa, quando potrò tornare a casa?" Le chiesi seriamente.
"Mar, dovrai aspettare almeno tre giorni. Dobbiamo accettarci che tu stia realmente bene e che stare in come due settimane non ti abbia causato danni permanenti." Mi rivelò con un tono di scuse.
"Ma sta benissimo, non credo ci siano danni permanenti." Si intromise Scott speranzoso.
"Hai ragione. Ma questi sono ordini dell'ospedale!" Rispose in fretta Melissa al figlio prima di andarsene con un sorriso per evitare che la convincesse a farmi uscire da lì.
"Mi hanno messo i punti ?" Domandai evitando di guardare la ferita.
"Sì ma ti giuro che sono invisibili!" Mi rassicurò Liam.
Ero contenta, contenta di stare nuovamente con loro.
"E c'è una novità..." iniziò Scott con uno sguardo indecifrabile.
Lo guardai confusa.
"Abbiamo deciso di partire per salvare i lupi mannari dagli altri cacciatori nel mondo..." Sussurrò Lydia con un sorriso.
I miei occhi si illuminarono.
"È bellissimo ma Liam che farà con la scuola?!" Chiesi seria guardando mio fratello negli occhi.
"Non ho intenzione di continuare... non fa per me..." confessò con nonchalance.
"Cole, devi finire la scuola!" Si intromise mia madre.
"Cristo! Non mi chiamo Cole!" Urlò Liam esasperato.
Finalmente ricominciai a ridere, e tutti con me.
Stavamo tornando felici, forse questa volta per sempre.

3 giorni dopo...
Tre giorni... tre giorni in cui non avevo avuto sue notizie né suoi messaggi.
Provavo a chiamarlo ma non mi rispondeva. Liam lo aveva avvertito che mi fossi risvegliata ma non era mai venuto.
Sentivo un vuoto dentro ma non poteva colmarsi se lui non si fosse fatto vivo.
"Amore hai preparato tutto?" Mi chiese mia madre prima di raccogliere la mia valigia per tornare a casa.
"Sì , mamma soltanto un attimo..." sussurrai mentre indossavo un top bianco ricamato e una gonna di jeans con le nuove francesine beige alte.
"Sicura di non dimenticare nulla ?" Mi richiese.
"Sì!" Urlai dal bagno lasciando i miei capelli sciolti mossi.
"Andiamo allora!"
Presi tutto e stavo per uscire dalla stanza quando mia madre mi bloccò .
"E questi?" Mi chiese indicando i girasoli nel vaso.
"Prendili!" fu il mio primo pensiero.
Avevano un significato importante per me e non volevo lasciarli lì. Erano le 22:00 quando arrivammo a casa.
Mia madre restò con me finché non finsi di andare a dormire.
Ormai anche mia madre era a conoscenza del sovrannaturale ma dopo un po' di titubanza aveva imparato ad accettarlo per amore di Liam.
Io e quest'ultimo eravamo tornati legati come un tempo nonostante si sentisse ancora a disagio accanto a mia madre. Lo capivo benissimo.
Aspettai che andasse a dormire, poi ripresi la mia routine quotidiana.
Scappai dalla finestra.
Volevo vedere Theo e capire perché non si stesse facendo vedere.
Mi incamminai verso casa sua nonostante non fosse facile con i tacchi.
L'aria mi infondeva coraggio e mi incitava a seguire il mio cuore.
Quando arrivai all'appartamento estrassi le chiavi da sotto il tappeto e aprii la porta.
Il salotto era buio pesto, riuscivo a intravedere soltanto una figura dinanzi a me scrutarmi incantato mentre io incrociavo le mani al petto.
"Bene, sei sparito. Mi puoi spiegare almeno cosa ho fatto?!" Gli chiesi cercando di mantenere sotto controllo la rabbia.
"Non volevo vederti in quello stato, soprattutto non per colpa mia!" Mi rivelò d'un fiato con un velo di tristezza negli occhi.
"Ma io ti ho aspettato in questi tre giorni anche di notte e volevo soltanto che tu mi stessi accanto. Poi dovresti imparare che non tutto ciò che mi accade è colpa tua! Anzi, è soltanto a causa mia se accadono le cose brutte, perché non ascolto mai  gli altri!"  Rimproverai più a me stessa che a lui.
"Avevo promesso che ti avrei difeso..." Sussurrò.
"Ed io ti avevo promesso che non mi sarei mossa ed invece ho combinato solo casini!" Mi dibattei facendolo sorridere.
"Adesso zitto e baciami!" Esclamai con un sorriso mentre gli andavo incontro.
Ci baciammo, forse più intensamente di quanto fossimo mai stati capaci.
Eravamo stati separati due settimane, due settimane in cui Theo aveva avuto la costante paura di perdermi.
Eppure , dopo tanti ostacoli eravamo ancora insieme, ancora innamorati, più felici che mai.
"Partiamo, Mar. Ripartiamo da zero, lontano da qui. Andiamo in Europa!" Mi sussurrò tra un bacio ed un altro .
"E la scuola?" Domandai seria nonostante fossi al settimo cielo nel dover partire con lui.
"Frequenteremo un college lì. Affronteremo questa avventura insieme e non ti staccherò gli occhi da dosso, neanche per un minuto!" Mi spiegò mentre un enorme sorriso appariva sul mio volto.
Lo baciai ancora, con più forza e con più desiderio.
Volevo partire, volevo iniziare una nuova vita con lui e sentirmi libera, come lo ero sempre stata in sua compagnia.
Salimmo le scale finché non mi portò nella sua camera da letto posandomi sul letto.
Miriadi di petali gialli riempivano la stanza conferendo all'atmosfera un che di eccezionale e straordinariamente nostro.
Cominciò a togliermi la maglietta senza staccare il contatto che avevano creato i nostri occhi  mentre ad uno ad uno staccavo tutti i bottoni della sua camicia nera.
Era bellissimo. Quella sera più che mai.
Mi riempiva di baci passando dal collo alle labbra e poi di nuovo al collo facendomi il solletico con la barba.
"Ti amo , Mar. Da impazzire..." Mi sussurrò.
"Anche io, Theo. Non puoi immaginare quanto..." .
Facemmo l'amore. Per la prima volta ma con un'energia tale da renderla unica.
Lo amavo, lo amavo follemente ed ero certa che    Quella sera qualcosa nel nostro legame fosse cambiato.
Saremmo diventati più uniti, più forti, più felici insieme.
Dopotutto eravamo lì. Avevamo superato mille ostacoli ed eravamo ancora insieme, senza più alcun timore.
Eravamo legati l'un l'altro come mai prima d'ora e il nostro legame non sarebbe mai cambiato.
Avevo intenzione di vivere mille esperienze nuove con lui, stargli accanto ogni momento.
Questo sarebbe stato soltanto il primo capitolo della nostra storia. Una storia destinata a segnare le nostre vite per sempre.

FINE.

Nota Autrice: Ciao a tutte ragazze.
Volevo ringraziare tutte voi che mi avete seguito e avete apprezzato la mia storia ormai giunta al termine. Mi ha fatto davvero piacere nel corso dei capitoli vedere che molte di voi aspettavano con ansia un mio aggiornamento e ne sono state davvero coinvolte.
Avevo pensato ad un sequel in cui assistevamo alla vita di Maren e Theo in Europa, pronti ad iniziare questa nuova avventura ricca di colpi di scena insieme e ricca di leggende e avvenimenti ideati completamente da me.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se lo leggerete.
Un bacio e grazie ancora😘❤️

Stole My Heart ~ Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora