𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟒

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❝𝐻𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑜𝑐𝑜, 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑛𝑑𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑔𝘩𝑖𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜

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❝𝐻𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑜𝑐𝑜, 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑛𝑑𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑔𝘩𝑖𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜.❞

||𝐹𝑜𝑛𝑡𝑒: 𝐴𝑛𝑜𝑛𝑖𝑚𝑜||

Seduta davanti a lui, Ryoko si rese conto di non aver pensato a come far partire una conversazione

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Seduta davanti a lui, Ryoko si rese conto di non aver pensato a come far partire una conversazione. Ci rifletté tanto da farsi venire mal di testa, ma non riusciva a trovare un argomento adatto per non trascorrere l'intero pranzo in un silenzio imbarazzante.

Fu Todoroki, dopo alcuni minuti e con immensa sorpresa di Ryoko, a parlare per primo. «Il graffio è tutto a posto?»

È solo un graffio, non sto mica morendo. Pensò, non controllando poi l'addolcirsi del suo sguardo. Anche lui trovava difficoltoso dare inizio ad una conversazione e, considerando quanto si era mostrato silenzioso e distaccato da tutto e da tutti, Ryoko apprezzò il suo tentativo di rompere il ghiaccio.

Forse lo stava facendo per semplice cortesia, e non perché fosse davvero interessato a parlare con lei, però non le creava disturbo.

«Si, era solo un graffietto» rispose accennando un sorriso, cogliendo in quel preciso momento una domanda impaziente di prendere forma al di fuori della sua testa. Lo guardò qualche secondo, poi disse: «Come mai te ne stavi da solo? I nostri compagni non sono affatto male.»

Todoroki alzò le spalle. «Non sentivo la necessità di pranzare con loro.»

Ancora una volta, Ryoko non riuscì a evitare di vedersi in quel suo comportamento. «Quindi volevi stare da solo.» Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra, perdendosi nel via vai degli studenti in quella parte di cortile.

Solo. Come un tempo cercava sempre di fare lei. Allontanarsi dagli altri, anche a pranzo, le era sembrata la mossa giusta da attuare per evitare di immischiarsi con i suoi compagni, per evitare i loro giudizi, i loro sguardi, le loro prese in giro.

Guardò di nuovo Todoroki. Non sapeva se anche lui si isolava per gli stessi motivi, o per qualcos'altro, però era innegabile la sua scarsa voglia di far parte di un gruppo. «Perché mi hai fatta restare?»

«Sembrava brutto dirti di no, tutto qui.»

Cortesia. Esattamente come aveva previsto. Lui la osservava, quasi cercasse un cenno di fastidio o di delusione, ma Ryoko gli sorrise. «È stato gentile da parte tua» disse prendendo un boccone del suo pranzo.

«Tu invece sei venuta solo per sapere perché mangiassi da solo?»
«No... Mi sembrava brutto che tu mangiassi da solo.»
«Capisco.»

Ryoko riportò gli occhi sul piatto, giocherellando con le verdure. Prese un grosso respiro. «E poi vorrei esserti amica.» Non osò guardarlo negli occhi. Aveva notato come potessero essere intimidatori, e lei si sentiva già abbastanza agitata; prima di allora non si era mai avvicinata di sua spontanea volontà a qualcuno, tantomeno chiedergli di diventare amici.

«Vorresti essermi amica?» Avvertì un cenno di sorpresa nel tono della sua voce, ma non c'era freddezza e non sembrava infastidito. Nel petto le si diffuse un ampio senso di sollievo.

«Se lo vuoi anche tu, non possiamo essere amici se lo vuole solo uno di noi, no?» Avrebbe voluto coprirsi la faccia con le mani nel constare a quale frase aveva appena dato voce, desiderosa di poter tornare indietro e rivolgergli parole meno banali.

«Già...»
«Lo prendo per un sì?» Si costrinse a sollevare gli occhi, incrociandoli con quelli di Todoroki. Nonostante avesse avvertito sorpresa nella sua voce, lo sguardo non era cambiato minimamente.
«Fai come preferisci.»

Ryoko annuì senza aggiungere altro, e lui riprese a mangiare in silenzio. Perché sei così, Todoroki?

xxx

Quello stesso pomeriggio si riunirono nel Ground Beta per seguire la lezione pratica gestita da All Might, l'eroe che aveva fatto brillare gli occhi ad ogni studente della classe non appena si era precipitato in aula in un'entrata in scena per niente normale, a dispetto di come l'aveva considerata lui.

Spiegò loro in cosa consisteva il combattimento simulato e nella creazione delle coppie Ryoko finì in squadra con Tsuyu, entrambe in attesa del loro turno per scoprire se sarebbero state nella parte degli eroi o dei villains.

Osservò con grande attenzione le sfide dei suoi compagni. Si rese conto della rivalità presente tra Midoriya e Bakugou, che oltre al combattimento non pensarono molto alle conseguenze che le loro azioni avrebbero avuto sull'intero edificio. E vide come invece, nella sfida successiva, Todoroki, in una sola e imponente mossa, pensò sia a quel dettaglio che a vincere per recuperare la bomba. Il ghiaccio aveva ricoperto ogni cosa, e lei non poté fare a meno di rimanerne sbalordita, specie quando usò il calore per scioglierlo.

Ha un doppio Quirk. Pensò, prima che la chiamassero per scoprire che ruolo avrebbero ricoperto lei e Tsuyu.

Non sapeva cosa sperare. Eroi o villains? Sarebbe stato più facile attaccare o difendere? Più ci ragionava e più credeva che fossero difficili allo stesso modo. I lati positivi e negativi si equivalevano. Come eroi avrebbero avuto uno spazio più ampio in cui muoversi per poter studiare una strategia d'attacco, ma allo stesso tempo sarebbero potute incappare in una trappola visto che gli avversari avevano avuto del tempo per organizzare una difesa a loro sconosciuta. Come villains, invece, uno spazio ristretto era l'ideale da proteggere e gestire; chiudere ogni punto d'accesso era comodo ma, d'altra parte, poteva anche diventare soffocante e portare al fallimento.

In conclusione, non c'è un lato in cui l'ago della vittoria pende. Si disse, e poco dopo arrivò alle sue orecchie il ruolo a loro assegnato. Sarebbero state dalla parte degli eroi, mentre Sero e Kirishima nei villains.

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«Non sembra abbiano intenzione di scendere e combattere» disse Ryoko. Entrate nell'edificio si erano preparate ad un possibile attacco ma, come avevano supposto poco prima del suono d'avvio, gli avversari non sembravano intenzionati a sferrare il primo attacco. Cosa che avrebbe fatto anche Ryoko, non si sarebbe mai sbilanciata al punto da dover ricoprire un'area più grande con le poche persone che componevano il gruppo.

Scambiò un'occhiata con Tsuyu, che annuì. Ryoko si avvicinò al muro e vi posò una mano sopra, chiudendo gli occhi. Se si concentrava abbastanza poteva, grazie alla magia, percepire la presenza dei loro compagni. Forme indistinte avvolte dall'aria che ondulava ad ogni loro movimento. Passò in rassegna ogni stanza ai piani più alti, fermandosi quando trovò quella con le maggiori interferenze nell'immobilità solenne dell'aria priva di vento. «Li ho trovati. Si trovano al quarto piano.»

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𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora