𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟑

3.7K 244 48
                                    

❝𝐶'𝑒̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑎𝑟𝑚𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑎𝑝𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑟 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

❝𝐶'𝑒̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑎𝑟𝑚𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑎𝑝𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑟 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒.❞

||𝑃𝑟𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑎𝑙 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜||

Infermieri passavano davanti le loro figure afflosciate contro lo schienale delle sedie, parenti in visita li seguivano entravano ed uscivano dalle stanze mentre le mani dei due ragazzi continuavano ad essere scaldate dal caffè contro le pareti de...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Infermieri passavano davanti le loro figure afflosciate contro lo schienale delle sedie, parenti in visita li seguivano entravano ed uscivano dalle stanze mentre le mani dei due ragazzi continuavano ad essere scaldate dal caffè contro le pareti dei bicchieri. Nessuno badò a loro, nessuno era in ascolto, eppure Ryoko attese che quel via vai si acquietasse prima di parlare.

«Per me non è solo un professore come lo è per voi. Lui si è preso cura di me da quando...» Sospirò e affondò nelle spalle, i capelli caduti da esse a coprirle il viso e gli occhi puntati sul pavimento. «Da quando i miei genitori mi abbandonarono... È come un padre per me, ecco perché mi sono preoccupata tanto.»

«Mi dispiace. Non potevo immaginare...» Lasciò in sospeso la frase e nonostante non si fosse voltata, poteva sentire il suo sguardo scrutarla, riempirsi di comprensione e lucidità.
«Certo, come potevi. Ora quello che mi interessa è che lui stia bene.»

Una spiegazione senza troppe pretese. Todoroki capì quanto preferisse non parlarne, era stata concisa, non aveva girato attorno all'argomento e non si aspettava ulteriori domande.

Calò di nuovo il silenzio, e a poco servirono i tentativi del ragazzo di placare la domanda che fluttuava nell'aria. La bocca si mosse prima ancora di prendere una decisione sul chiederglielo o meno. «Il tuo cognome. Non hai quello del professore, come mai?»

Ryoko sollevò la testa e gli rivolse una fugace occhiata. «No, il cognome è l'unica cosa che ricordo dei miei genitori, quando ero piccola Aizawa me lo ha chiesto e glie l'ho detto» finì di bere il cappuccino. «Se non fosse stato per quello oggi non lo saprei nemmeno. Non ha voluto cambiarmelo nel caso un giorno volessi cercarli» iniziò a giocherellare con il bordo del bicchiere.

«Ed è una cosa che intendi fare?»
«Non credo, mi hanno abbandonata, non c'è molto da fare, sarebbe inutile cercarli.»

Todoroki non si permise di dare consigli non richiesti. A dire la verità, non credeva di essere la persona più adatta a esprimersi su un argomento tanto delicato. Sarebbe stato ipocrita da parte sua dirle di fare un tentativo quando lui non si degnava di andare a trovare la madre e odiava la vista di suo padre. 

𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora