𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟎

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❝𝐿𝑎 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑒̀ 𝑙'𝑒𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑒

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❝𝐿𝑎 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑒̀ 𝑙'𝑒𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑒. 𝐼𝑙 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑔𝑒, 𝑙𝑎 𝑟𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑠𝑖 𝑢𝑟𝑙𝑎, 𝑚𝑎 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑠𝑖 𝑎𝑔𝑔𝑟𝑎𝑝𝑝𝑎 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑠𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒.❞

||𝐺𝑟𝑒𝑔𝑜𝑟𝑦 𝐷𝑎𝑣𝑖𝑑 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡𝑠||

||𝐺𝑟𝑒𝑔𝑜𝑟𝑦 𝐷𝑎𝑣𝑖𝑑 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡𝑠||

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Pochi passi. Riuscì a compiere alcuni miseri passi prima di essere afferrata e tirata indietro con forza.

Parole volteggiarono attorno a lei, ammucchiandosi sulle sue spalle, premendo decise e comprensive. Sollevò la testa, incontrando cielo e nebbia. Strinse le labbra, che sentiva divenire sempre più tremanti, e si costrinse a fare un passo indietro.

«Che stai facendo?» Domandò Todoroki, e da come aveva marcato ogni singola parola Ryoko capì che si era dovuto ripetere; quella volta, però, la domanda prese forma e le risultò chiara.

«Va aiutato, non possiamo lasciarlo così! Non lo permetterò.»
«Non possiamo neanche agire alla cieca, ci serve una sorta di piano-»
«Piano?» Alzò le sopracciglia e si liberò dalla sua presa. «Todoroki... Non c'è tempo per pensare ad un piano!»

Todoroki diede una rapida occhiata oltre il loro nascondiglio. «Se tu provassi a calmarti ci riusciresti, è controproducente attaccare senza uno straccio di piano in mente.»

Ryoko deglutì e abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore. Aveva ragione, lo sapeva. Lo sapeva così bene da risultare frustrante. Si diede della stupida e dell'incosciente per essersi fatta sopraffare dalle emozioni in quel modo.

Voleva salvare Aizawa, ma sapeva che lui, più di tutto, non voleva vederla lanciarsi alla cieca e poi morire per un piano non elaborato.

Prese un grosso respiro, trattenne l'aria nei polmoni e poi la buttò fuori, controllandone l'andatura. 

«Ecco... Così...» Sussurrò Todoroki e il suo tono si sfumò di gentilezza. «Se fossi intervenuta nello stato emotivo in cui eri pochi secondi fa avresti sicuramente creato più problemi.»

«Grazie... e scusa. Hai ragione, avrei creato solo danni intervenendo alla cieca.»
«Non c'è motivo di scusarsi» guardò ancora oltre il loro nascondiglio e corrugò la fronte. «Dov'è andato?»

«Chi?» A Ryoko bastò seguire la direzione del suo sguardo per comprendere. Il villain che si portava addosso delle mani non si trovava più davanti il professore.

Lo cercò ispezionando l'area circostante e si bloccò quando arrivò nei pressi del lago. Era lì. Era lì e aveva appena allungato una mano verso Tsuyu.

Si aspettò urla, sangue, morte, ma niente di tutto ciò prese vita. Non successe nulla e servì un secondo per far voltare il villain e Ryoko stessa verso Aizawa. Entrambi – tutti i presenti – sapevano che era stato lui a salvare la vita a Tsuyu.

La sua azione gli costò l'ennesimo colpo che la fece rabbrividire.

Guardò lo spazzo, poi il lago. La priorità. Doveva pensare alle priorità. Dare la precedenza al professore o ai compagni bloccati in acqua?

Doveva scegliere, e doveva farlo in fretta. Uno dei due doveva attendere ancora qualche altro istante.

Decise quando Midoriya si scagliò contro il villain, sfruttando la sua distrazione momentanea. Tirò indietro il braccio e lo riportò in avanti con uno scatto. L'acqua del lago si mosse in un'onda rapida e impetuosa che allontanò Tsuyu e Mineta dal pericolo.

Un braccio le si chiuse attorno alla vita e per la seconda volta venne spinta indietro e trascinata nei pressi di un'alta roccia, dove Todoroki premette la propria schiena e Ryoko contro il suo petto. Un freddo le si propagò oltre il tessuto dei vestiti al contatto con la parte ghiacciata del ragazzo. Rabbrividì, ma non fu solo quello a rendere incerta la sua voce quando domandò, abbassando gli occhi sul braccio che la stringeva: «Che... Che stai facendo?»

Avvertì le guance scaldarsi. Non era abituata a stare così vicina a qualcuno, men che meno con un ragazzo. Era consapevole di essergli già finita addosso nel corso di quei giorni, più volte, ma mai si era ritrovata a stargli così vicino per un tempo prolungato. Sentiva il suo respiro sui capelli, il suo cuore battere contro la gabbia toracica, la pressione del suo braccio sulla sua pancia, la vibrazione della sua voce quando parlò; divenne un pezzo di legno e ogni suo muscolo s'irrigidì.

«Sei incredibile... Potevi avvertirmi» disse lui, voltando la testa in entrambe le direzioni. 

Ryoko provò l'impulso di rispondergli ricordandogli che anche lui, prima, aveva agito allo stesso modo, ma disse solo: «Non ci ho pensato...»

«Qualcosa non va?» Ricevendo in risposta una sola occhiata confusa aggiunse: «La tua faccia è rossa.»

La ragazza sbarrò gli occhi e si assicurò di guardare altrove nel minor tempo possibile. «Non è niente! Sarà la tua impressione!» 

«Se lo dici tu...» Disse dopo qualche secondo di silenzio. «Comunque pare non ci abbiano visti.» E quando si assicurò che fosse effettivamente così, tolse il braccio dalla vita di Ryoko.

xxx

Passarono minuti che a loro parvero interminabili. Minuti trascorsi a ragionare su un piano da mettere in atto per salvare Aizawa; si fermarono solo quando udirono delle urla. Più precisamente, degli incitamenti.

"All Might!", dicevano, "All Might!".

Entrambi si affacciarono oltre la roccia, lo osservarono scendere nello spiazzo e salvare il professore.

Ryoko sospirò e non si preoccupò di nascondere il sollievo che modellò i tratti del suo viso.

Solo dopo aver salvato anche alcuni suoi studenti fece caso ad un dettaglio di non poca importanza. All Might, il simbolo della pace, non stava sorridendo. Se ne rese conto, e la battaglia ebbe inizio.

Come era stato detto, quella creatura si dimostrò all'altezza dell'eroe numero uno, ma fu solo grazie all'intervento del Warp se riuscirono a bloccarlo e impedirgli qualsiasi movimento.

«Okay, dimmi che in tutto questo tempo ti sia venuto un piano in mente, perché la situazione sta peggiorando» disse, lanciando un'occhiata sopra di sé vedendo Todoroki annuire. 

«Posso bloccare il villain che tiene All Might, così da fargli allentare a presa, tu puoi aiutarmi aumentando di poco la velocità del ghiaccio, così da bloccarlo più in fretta, puoi farlo?» 
«Certo che posso, non devi neanche chiederlo, sono pronta.»

»

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𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora