𝑷𝒓𝒐𝒍𝒐𝒈𝒐

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❝𝐼 𝑠𝘩𝑖𝑣𝑒𝑟 𝑎𝑛𝑑 𝑠𝘩𝑎𝑘𝑒 𝑡𝘩𝑒 𝑤𝑎𝑟𝑚 𝑎𝑖𝑟 𝑐𝑜𝑙𝑑𝐼'𝑚 𝑎𝑙𝑜𝑛𝑒 𝑜𝑛 𝑚𝑦 𝑜𝑤𝑛𝐼𝑛 𝑒𝑣𝑒𝑟𝑦 𝑚𝑖𝑠𝑡𝑎𝑘𝑒 𝐼 𝑑𝑖𝑔 𝑡𝘩𝑖𝑠 𝘩𝑜𝑙𝑒𝑇𝘩𝑟𝑜𝑢𝑔𝘩 𝑚𝑦 𝑠𝑘𝑖𝑛 𝑎𝑛𝑑 𝑏𝑜𝑛𝑒𝑠

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❝𝐼 𝑠𝘩𝑖𝑣𝑒𝑟 𝑎𝑛𝑑 𝑠𝘩𝑎𝑘𝑒 𝑡𝘩𝑒 𝑤𝑎𝑟𝑚 𝑎𝑖𝑟 𝑐𝑜𝑙𝑑
𝐼'𝑚 𝑎𝑙𝑜𝑛𝑒 𝑜𝑛 𝑚𝑦 𝑜𝑤𝑛
𝐼𝑛 𝑒𝑣𝑒𝑟𝑦 𝑚𝑖𝑠𝑡𝑎𝑘𝑒 𝐼 𝑑𝑖𝑔 𝑡𝘩𝑖𝑠 𝘩𝑜𝑙𝑒
𝑇𝘩𝑟𝑜𝑢𝑔𝘩 𝑚𝑦 𝑠𝑘𝑖𝑛 𝑎𝑛𝑑 𝑏𝑜𝑛𝑒𝑠.❞

||𝐿𝑖𝑛𝑘𝑖𝑛 𝑃𝑎𝑟𝑘 - 𝐵𝑙𝑎𝑐𝑘𝑏𝑖𝑟𝑑𝑠||

«Perché devo aspettarti qui?» Mormorò una bambina mentre la madre, accovacciata davanti a lei, le sistemava il cappottino e la sciarpa

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«Perché devo aspettarti qui?» Mormorò una bambina mentre la madre, accovacciata davanti a lei, le sistemava il cappottino e la sciarpa.

«Perché la mamma deve fare una commissione importante» rispose, con voce calma e bassa.

«Ma io voglio venire con te» s'imbronciò e distolse lo sguardo, offesa. «Non vuoi portarmi con te perché prima ho detto che volevo un dolce.»

Il genitore le prese il viso con entrambe le mani, costringendola a guardarla negli occhi. Sorrise. «Ryoko...» Le accarezzò la guancia con il pollice. «Non è per quello.»

«E allora perché?» Domandò con voce incerta. «Non voglio rimanere da sola.»

La donna alzò un mignolo, e la figlia lo chiuse con il suo senza pensarci due volte. «Ti faccio una promessa.»

«Quale? Quale?» Il volto di Ryoko s'illuminò di un sorriso radioso. Si spinse in avanti, arrivando quasi al bordo della panchina sulla quale era seduta.

«Quando torniamo a casa passiamo a prendere qualche dolcetto per cena, d'accordo?»
«Sì! Sì! Ne voglio tre tutti per me!»

«Sei proprio una golosa!» La madre rise di gusto e le diede un bacio sulla guancia. «Fai la brava e aspettami, torno subito.» Le scompigliò i capelli e si allontanò, lasciando Ryoko e fissare le sue gambe andare avanti e indietro senza toccare il terreno.

La fresca aria autunnale le colpì il viso e la costrinse ad affondare il viso nella sciarpa, pregna del profumo della madre. Chiuse per un istante gli occhi e lo respirò, sentendosi più al sicuro.

Alzò lo sguardo e vide un considerevole numero di bambini giocare sugli scivoli, sulle altalene e sui cavallucci. Si mosse d'istinto per andare da loro, poi si bloccò, timorosa di non vedere la madre quando sarebbe tornata.

Ryoko vide il parco svuotarsi e il silenzio sopraggiungere, interrotto solo dal fruscio delle poche foglie ancora presenti sugli alberi. Abbassò la testa e si strinse nelle spalle, trattenendo un sussulto e le lacrime che si stavano accumulando nei suoi occhi.

Devo aspettare e poi andremo a comprare i dolci. Si ripeteva, e perse il conto delle volte in cui lo aveva pensato, forse anche detto sottovoce.

Tirò su le gambe e le avvolse con le braccia, nascondendo il naso tra le ginocchia. Il sole stava calando. Il cielo si tinse di arancione, striato da pennellate rosse e gialle. Tramu... Trame... Tra... Sbuffò, non riuscendo a ricordare come si chiamasse quel fenomeno.

Lanciò un'occhiata nella direzione nella quale la madre era scomparsa e sentì il proprio cuore precipitare. Era piccola, ma non ingenua. Si guardò le mani e tremò. «È colpa mia...» Sussurrò. «È colpa mia» si coprì il viso con le braccia e singhiozzò.

Passò del tempo prima che una voce diversa dalla sua entrò nel piccolo spazio umido e oscuro di cui si era circondata. «Sei sola?» Le chiese, ma lei si limitò ad alzare gli occhi su di lui. Non riuscì a vederlo bene in viso a causa delle lacrime che le offuscavano la vista, e non si oppose quando si abbassò e la prese tra le braccia. «Dove sono i tuoi genitori?»

Ryoko si aggrappò alla sua maglia e scosse energicamente la testa. Altre lacrime le rigarono il viso arrossato.

«Sei sola?» Non rispose, continuando a singhiozzare sempre più forte. «Da quanto sei qui?» Ancora nessuna risposta. L'uomo le accarezzò la schiena. «Credo di aver capito» sussurrò, girandosi e andandosene dal parco con la piccola in braccio.

 «Credo di aver capito» sussurrò, girandosi e andandosene dal parco con la piccola in braccio

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𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora