In aria vi era il solo rumore di Ryoko e Tsuyu intente a salire le scale, entrambe con i sensi all'erta e pronte a qualsiasi attacco. Qualche volta si fermavano per permettere a Ryoko di controllare la situazione al quarto piano, per verificare se qualcuno si fosse mosso, ma non avvertiva mai alcun cambiamento.
Ciò che la preoccupava di più era il fatto di non essere al corrente dei Quirk di tutti i suoi compagni. Si conoscevano da solo un giorno e non c'era stato modo di vederli tutti, o di chiederlo ad ognuno di loro. Arrivate a destinazione, infatti, ricevettero un colpo da Kirishima e riuscirono a schivarlo solo grazie ai riflessi di Tsuyu, che con la sua lingua da rana aveva avvolto la compagna, tirandola via.
«Grazie Tsuyu...» Disse Ryoko, guardandosi in giro. Il posto era l'ideale per mettere in atto la loro strategia. Molto spazioso, pochi ostacoli sulla strada da percorrere, nessuna trappola sopra le loro teste.
«Non riuscirete a vincere!» La voce di Kirishima arrivò chiara alle sue orecchie. Lo guardò e accennò un sorriso.
«Non dovresti esserne così sicuro.» Mosse la mano in un gesto che cercò di fare il più normalmente possibile. Un gesto che fece partire il piano per il recupero della bomba.
Tsuyu si era mimetizzata con l'ambiente circostante grazie al flusso di magia che Ryoko continuava a mandarle contro, e nel frattempo un ologramma le rimase accanto. Kirishima non intendeva muoversi dal suo posto, e si rese conto dell'intera situazione quando Sero lo chiamò a gran voce. Ma ormai è troppo tardi. Pensò lei, scattando in avanti, superandolo.
Tsuyu l'afferrò con la lingua poco prima che Kirishima la fermasse, e la lanciò in aria. Sero si piazzò davanti la bomba, costringendola a mettere in pratica una mossa che non aveva mai provato. Attese, con il cuore in tumulto, quasi volesse schizzarle fuori dal petto, poi agì.
Toccò il suo stesso braccio quando fu abbastanza vicina e si rese invisibile per una frazione di secondo, il tempo di attraversare il ragazzo e aggrapparsi alla bomba con l'intero corpo. Lo stomaco era già in subbuglio, si contorceva e si ribellava per un'azione a cui non era abituato.
È stato molto più facile del previsto. Pensò, scendendo e prendendo dei profondi respiri per calmare la nausea che l'aveva invasa. Intanto, dall'altoparlante, venne annunciata la loro rapida vittoria. L'imprevedibilità del mio Quirk mi tornerà utile.
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Ryoko si diresse ai bagni prima di tornare in classe. Aveva un disperato bisogno di sciacquarsi la faccia e placare il caos presente nel suo stomaco.
Prese respiri profondi, mise le mani a coppa e le riempì d'acqua che si buttò sul viso l'attimo seguente. Poi ripeté tutto dall'inizio. Andò avanti per minuti interi, si fermò solo quando avvertì un miglioramento, con le gocce che scivolavano dalle guance, dalla fronte e dal naso verso il lavandino.
Si passò una mano tra i capelli e si appoggiò al marmo bianco. Non sarà semplice sopportare la nausea... almeno inizialmente.
Andare oltre ciò che era abituata a fare, ciò che Aizawa le aveva insegnato a padroneggiare, rischiando anche... Scosse la testa. Un passo alla volta.
Si voltò e uscì nei corridoi, infilando le mani nelle tasche e camminando senza fretta. Girò un angolo, e andò a sbattere contro qualcuno.
«E stai più attenta!» Il ragazzo la spintonò bruscamente.
«Ei! Ma sono modi questi?!» Alzò lo sguardo, indispettita, e lo incrociò con quello rabbioso di Bakugou.
Avrebbe preferito non incontrarlo in quelle circostanze, non aveva idea di come gestire quella sua energia esplosiva. Non voleva esserne sopraffatta.
Nel provare quella sensazione Ryoko si chiese sul serio come avrebbe fatto un tipo come lui a diventare un eroe. Da quando era arrivato non aveva fatto altro che attaccare briga con tutti, insultando chiunque gli capitasse a tiro. E con un comportamento del genere sarebbe stato complicato, per lui, infondere fiducia nei cittadini.
«Non farmi innervosire! E spostati!»
La superò, e lei rimase un secondo impietrita prima di voltarsi nella sua direzione ed esclamare: «Si può sapere che hai?!» Lo vide fermarsi e far uscire delle esplosioni dalla mano. Assottigliò lo sguardo. «Vorresti davvero attaccare qui? Lo sai che non puoi.»
«Lo so, ma non tentarmi!» Le lanciò un'occhiata da sopra la spalla. Tagliente. Furiosa. Pressante. «E non scocciarmi!» Se ne andò senza attendere risposta e Ryoko decise di fare lo stesso, per niente desiderosa di richiamarlo e alimentare una discussione nata per caso.
Arrivata in classe afferrò la propria tracolla e cercò Todoroki con lo sguardo. Nulla. Non lo vide da nessuna parte. Deve essere già uscito.
Per l'intera giornata non si era sentito, non aveva proferito parola con nessuno, nemmeno con lei. Se ne stava molto per i fatti suoi, si disse, come se non gli importasse fare amicizia con qualche componente della classe. Sembrava preferire la compagnia dei suoi pensieri piuttosto che delle persone.
Però non poté fare a meno di domandarsi come mai, vista la sua poca propensione e il poco interesse nel fare amicizia, non l'avesse contraddetta quando glie lo aveva proposto.
Era stata cortesia o doveva considerarsi fortunata per non aver ricevuto un "no" come risposta?
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𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}
Fanfiction- 𝑰𝑵 𝑹𝑬𝑽𝑰𝑺𝑰𝑶𝑵𝑬 Ryoko Kouda è stata abbandonata quando era solo una bambina. Presa sotto l'ala protettiva di colui che la salvò, cresce sognando di seguire le sue orme. Decisa a diventare un eroe partecipa al test di ammissione per il lic...