Mentre si dirigeva verso la sua destinazione aveva mandato un messaggio veloce ad Uraraka, si erano messe d'accordo per vedersi a metà strada.
Stava camminando il più velocemente possibile per non fare più tardi di quanto lo fosse già, ma nella fretta andò a sbattere contro qualcuno.
«Scusi!» Disse subito la ragazza, girando lo sguardo verso il ragazzo che aveva urtato.
Non ricevette risposta, ma solo un sorrisetto, per niente rassicurante.
La cosa che colpì Ryoko, oltre ai suoi occhi chiari, erano le cicatrici che aveva notato sul suo volto, ma non stette lì a pensarci molto, preferì continuare a camminare.
Tipi del genere non trasmettono di certo sicurezza, meglio stargli il più lontano possibile.
Quando arrivò da Uraraka quest'ultima le lanciò una lunga occhiata, come a cercare di capire cosa ci fosse che non andava.
Poi batté le mani e la osservò con un piccolo sorriso.
«Quella giacca ti sta un po' grande, non credi?»«Eh! Emh...» Il suo viso si arrossò appena.
«Oggi mi sono allenata con Todoroki, non trovavo la mia giacca... Così lui mi ha prestato la sua...»«Ooh che cosa carina!» Esclamò mentre si incamminavano verso casa di Momo.
«È stato gentile, si» rispose Ryoko con un piccolo sorriso sul volto, che l'amica ovviamente vide.
«Ti piace eh?»
La guardò ancora con quel leggero sorriso stampato in faccia, era inutile negarlo.
«Si... Mi piace molto.»«Secondo me anche a lui piaci.»
«Come? Io non... Cosa te lo fa pensare?»«Ryoko... Avanti! Sei l'unica ragazza che ha fatto avvicinare! Anzi, sei stata l'unica nella classe che ha fatto avvicinare. Con te parla, accetta la tua compagnia e ora si allena anche con te!» La guardò con sguardo eloquente, non c'era bisogno che andasse avanti.
Ryoko non sapeva come ribattere, l'aveva visto imbarazzato sul treno, ma non è che avesse mai fatto capire che lei gli piacesse.
Così occupata a pensare ai suoi sentimenti che non aveva fatto molto caso se anche per lui era lo stesso.
Cosa strana per lei, solitamente era attenta ai comportamenti altrui.
«Siete così complicati!» Disse poi Uraraka quando arrivarono da Momo.
Quest'ultima aprì subito.
«Chi è complicato?» Chiese la ragazza.«Ne parliamo anche con le altre» disse ridacchiando la castana.
Ryoko guardò le due ragazze e poi mise un finto broncio.
«Fatemi capire, la mia vita sarebbe l'argomento della serata?»Uraraka non rispose ma continuando a ridere le prese il braccio e la trascinò dentro.
Anche le altre notarono subito la giacca.
Ma a loro non sfugge niente eh?
Quando gli raccontò del perché ce l'avesse Ryoko pensò che molto probabilmente era meglio se non lo avesse fatto.
Le ragazze avevano cominciato a comportarsi come quando si guarda un film e tifi per una coppia.
In poche parole: avevano cominciato a sclerare.
E lei era lì, imbarazzata, a mangiare patatine.
«Ragazze...» Le richiamò lentamente.
«C'è davvero bisogno di tutto questo? Cioè... Non è che stiamo insieme.»«Dai Ryoko! Dovresti dirglielo!» Le disse una Mina tutta sorridente.
Lei per poco non si strozzò con una patatina.
«Scusa? Cosa hai detto che dovrei fare io?»«Hai sentito benissimo!» Fece un sorrisetto.
«Uraraka è più che sicura che tu piaccia a lui, e a te lui piace, quindi perché non ve lo dite e basta?»«È per questo che dico che sono complicati!» Ripetè la castana.
«La fate così facile voi!» Fece loro la linguaccia e poi rubò l'ultimo cioccolatino che era rimasto, avevano portato di tutto, dolce e salato.
Tutte la incoraggiavano, persino Jiro.
Al contrario di Momo, che le osservava ma sembrava persa nei suoi pensieri, come se la sua mente fosse altrove.
«Terra chiama Momo!» La chiamò Jiro sventolandole una mano davanti alla faccia.
«Tutto okay?»«Oh! Sisi, scusate, ero soprappensiero! Stavo pensando al fatto che effettivamente hanno ragione» sorrise annuendo.
«Tentar non nuoce!»«Quindi...» Jiro non riuscì a finire la frase che Ryoko si allungò verso le buste di patatine e cioccolatini, le prese e le appoggiò sul comodino di fianco al letto.
«Okay!» Disse prima di alzarsi e prendere un cuscino in mano.
«Che vuoi fare?» Chiese la ragazza rana fissandola.
Ryoko la guardò con un piccolo sorriso.
«Non è ovvio? Mi vendico per aver parlato solo di me per tutta la serata!» Disse ridendo per poi lanciare loro il cuscino.«AH! Guarda che non abbiamo parlato solo di te...» Cominciò a dire Mina.
«Abbiamo parlato anche di Todoroki!»Mi prende in giro?. Pensò divertita mentre le lanciava un altro cuscino trovato accanto a lei.
«Okay, l'hai voluto tu!» Mina prese il cuscino appena tirato da Ryoko e rispose all'attacco.
Cominciò una vera e propria battaglia, cuscini che volavano da una parte all'altra, alcune si loro si nascosero persino sotto il letto per evitare un cuscino volante.
Momo ad una certa le aveva minacciate che si sarebbe messa a crearli, così da lanciarli a raffica.
Il tempo volò per quanto si divertirono.
Ovviamente andarono a dormire tardi, pur
sapendo che il giorno dopo ci sarebbe stata scuola.Ryoko però non riusciva a prendere sonno, si rigirava in continuazione in uno dei letti di una delle tantissime stanze di quella villa.
Momo aveva insistito affinché tutte avessero una loro stanza quella notte, cosa che le lasciò ancora più sbigottite, quella casa sembrava diventare sempre più grande.
Decise di alzarsi e affacciarsi alla finestra, a guardare le stelle.
Avranno ragione? Anche lui sente qualcosa?
Dovrei dirglielo?Troppe domande senza risposta affollavano la mente della corvina.
Dopo attente riflessioni arrivò alla conclusione che non avrebbe detto nulla fino a che non si sarebbe sentita pronta. Voleva quantomeno capire se il sentimento che lei provava era reciproco.
Sospirò e girò lo sguardo verso la giacca del bicolore, un leggero sorriso apparve sulle sue labbra.
Sperava con tutta de stessa che anche Todoroki provasse qualcosa.
Alla fine rimase lì per più di un'ora, immersa nei suoi pensieri, consapevole del fatto che la mattina dopo avrebbe fatto invidia ad uno zombie.
Pensieri occupati per la maggior parte dal ragazzo eterocromatico.
STAI LEGGENDO
𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}
Fanfiction- 𝑰𝑵 𝑹𝑬𝑽𝑰𝑺𝑰𝑶𝑵𝑬 Ryoko Kouda è stata abbandonata quando era solo una bambina. Presa sotto l'ala protettiva di colui che la salvò, cresce sognando di seguire le sue orme. Decisa a diventare un eroe partecipa al test di ammissione per il lic...