𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟔

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❝𝐿𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝘩𝑒 𝑔𝑖𝑎𝑐𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜, 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐𝘩𝑖

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❝𝐿𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝘩𝑒 𝑔𝑖𝑎𝑐𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜, 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐𝘩𝑖.❞

||𝐹𝑜𝑛𝑡𝑒: 𝐴𝑛𝑜𝑛𝑖𝑚𝑜||

Tornata a casa Ryoko si diresse nel grande salone e si sedette davanti il suo pianoforte

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Tornata a casa Ryoko si diresse nel grande salone e si sedette davanti il suo pianoforte. Passò le dita sui tasti e accennò un sorriso nel ricordare il tormento che era stata per Aizawa affinché glie ne prendesse uno e la mandasse a seguire delle lezioni.

Si sistemò meglio e portò una ciocca di capelli corvini dietro l'orecchio. Premette un tasto, poi un altro e un altro ancora, dando vita ad una melodia dolce e cullante che si espanse per l'intera stanza. Rimbalzò sulle pareti tornando indietro, danzò nelle pieghe nelle tende, si rilassò sul comodo divano.

Socchiuse gli occhi e si fece guidare dall'istinto, rammentando al contempo i momenti passati con Aizawa dal momento in cui aveva deciso di adottarla. Specie a tutti i dispetti che gli faceva.

A quel tempo si comportava così solo con lui. Fuori casa era totalmente un'altra persona. Fredda, distaccata. Non osava fare un passo in avanti con nessuno. Erano lei e la sua solitudine, e nessuno era invitato nel suo piccolo mondo personale.

E sapeva che Todoroki l'aveva incuriosita così tanto perché ci si era rivista. Voleva aiutarlo ad uscire da una spirale di solitudine e oscurità che lei aveva provato sulla sua stessa pelle, e che alla lunga diventata inevitabilmente troppo pesate da portarsi dietro. 

Gli occhi di una persona dicono molto. Pensò, e lei aveva colto all'istante lo sguardo carico di fantasmi che ne tormentavano la mente. E per quanto ci si possa provare è impossibile nascondere ciò che si cela dietro di essi.

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Una folla colma di corpi accalcati l'un l'altro aveva invaso l'entrata della scuola.

Ryoko si era fermata ad una calcolata distanza, confusa e scombussolata da quell'improvvisa orda di gente. Ad un'occhiata più attenta, capì che quelli altri non erano che giornalisti. Microfoni e registratori sbucavano da ogni tasca e spazio libero tra gli sfortunati studenti caduti nell'immensa tela tesa appositamente per loro.

𝑰 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒔𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 {𝑻𝒐𝒅𝒐𝒓𝒐𝒌𝒊 𝒙 𝑶𝑪}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora