Capitolo 6

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Pov Milik



Alzai gli occhi dal tavolo, inchiodando Edoardo che sussultò

.

Un brivido passò lungo la schiena del ragazzo che aveva distinto nello scintillio dei miei occhi l'assenza di umanità.


Non riusciva a pronunciare una parola, esse erano come morte nella sua gola. Non ne aveva proferite durante tutto il racconto e ora aveva mille pensieri nella testa e domande a cui non riusciva a dare voce.


Mi alzai e il rossino scattò all'indietro, facendo aderire di colpo il dorso allo schienale della sedia, tirando via un braccio da sopra il tavolo e guardando me negli occhi, dal basso verso l'altro.


«Non ti farò del male.» Edoardo però non abbassava la guardia, seguiva con lo sguardo i miei spostamenti, che mi stavo muovendo paurosamente verso di lui. Il ragazzo si portò un pugno sul petto e l'altro sullo stomaco, m'inginocchiai di fronte a lui e gli presi dolcemente una mano per portarmela lentamente alle labbra e posarvi sopra delicatamente un bacio. Edoardo trattenne il respiro finché dalle mie labbra ghiacciate non tirai su nuovamente la testa. «Ti voglio in vita, non desidero la tua morte e sei incantevole. Quindi non aver paura, non farò assolutamente nulla che possa farti male.»


Sentivo i fremiti interiori del ragazzo e mi rammaricai. Mi alzai e mi allontanai a distanza sufficiente per tranquillizzarlo.


«Dove vai?» chiese improvvisamente Edoardo, squarciando il silenzio.


Mi fermai e mi voltai, sorrideva.


«Non mi sono ancora nutrito questa notte. Non posso restarti vicino in questo stato, la tentazione è troppa e benché io sia sicuro che non ti farei mai del male, meglio non correre rischi, no?»


«Cosa ti dice che resterò qui ancora per molto? Potrebbe anche darsi che non appena tu uscirai io fuggirò.»


«Potrebbe essere. Ma dal momento che lo stai dicendo non credo che lo farai.




Pov Edoardo



Non sapevo cosa rispondere. Forse era vero.


Sì, era da pazzi restare nella dimora di un vampiro, per quanto solo pensare una cosa simile era per me assurdo.


Ma lui m'aveva salvato. M'aveva consolato e mi aveva raccontato una storia antica e segreta, la sua storia.


Ero pazzo, sì, e fuori di testa e non avevo nulla da perdere.


Infatti sapeva già che non sarei andato via.


Avevo paura. Quella situazione, la storia che lui mi aveva raccontato, tutto in quei giorni si era rivelato illogico. Vampiri, sangue, eternità...

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