Pov Edoardo
C'era sangue. Sangue e ombre solide sbucate dal nulla, ombre che uccidevano e che strappavano il cuore alle loro vittime innocenti, un bambino da qualche parte, piangeva.
Ma il mostro più crudele di tutti in quel mare di assassini era un uomo coi capelli neri e sporchi e un sorriso perverso.
Mi svegliai urlando a squarciagola, con il viso imperlato di sudore freddo e il cuore che batteva furioso nel petto. Sembravo sveglio ma in realtà ero ancora immerso nel terribile sogno.
«Edoardo. Calmati!»
«PAPA'! PAPA' NO! NO, LASCIATECI STARE!»
Lo schiaffo partì improvviso e micidiale, facendomi gemere di dolore e quasi cadere dal letto.
«Sei sveglio adesso?»
Guardai Milik confuso, coprendomi la guancia offesa con entrambe le mani.
«Ah...»
Il vampiro si avvicinò a me, e io non feci nulla per fermarlo e lo abbracciai.
«É tutto apposto, sta tranquillo.»
«C'erano... loro... volevano prendere...volevano prendermi... il bambino...»
«Stttt... era solo un sogno.»
Stavo piangendo senza accorgermene e lui mi lasciò riposare sulla sua spalla. Il sonno non doveva essere stato ristoratore per me che tremavo così forte fra le sue braccia.
Milik chiuse gli occhi e tentò di infondermi sicurezza e dolcezza.
La sua tattica sembrò funzionare.
«Cos'è...?»
Chiesi con un filo di voce.
«Ti calmo.»
«Come fai...?»
Milik sorrise.
«È uno dei pochi lati positivi dell'essere ciò che sono. Attenuo la paura nel tuo cuore.»
«é... piacevole.»
«Lo so.»
Improvvisamente il vampiro rabbrividì da capo a piedi.