Capitolo 33

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Pov Francesco



Era notte inoltrata ormai, fuori il vento era forte e cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia. Il cielo era di un nero profondo, tanto che pareva risucchiarti l'anima. La luna stessa sembrava fosse stata inghiottita da quelle tenebre. Avevo ancora i vestiti vecchi addosso ed assorto nei miei pensieri guardavo fuori dalla finestra. Mi ponevo mille domande alle quali nessuno sapeva rispondere. Mi chiedevo per quale motivo proprio a me fosse capitato quel destino, eppure per colpa loro, di Wladimir e Alex avevo perso tutto, e nonostante questo dovevo condividere le loro stesse pene. Rivedevo me stesso da piccolo, ricordavo perfettamente quell'orrore, poi vedevo il mio viso felice quasi raggiante per il solo fatto che un essere come quello abbia avuto interesse per me.


Lo amo. Mi piaceva Edoardo, adoravo quel ragazzo, ma lui è di Milik e loro insieme stanno molto bene, e poi Edoardo non sarebbe mai venuto con me.


Fu allora che lo vidi uscire da casa e inoltrarsi nel bosco, ma dove stava andando? Non volevo seguirlo, lui era il vampiro più potente tra tutti, poteva fare il proprio comodo. Presi la mia pistola ed uscì anche io.


Lo seguì e quando lo raggiunsi lo trovai ad aspettarmi con un sorriso, quel sorriso che io odiavo tanto, lo stesso che rivolgeva ad Alex.


«Cosa ci fai qui a quest'ora? Dovresti stare in casa, tu non sei un vampiro, potrebbe essere pericoloso per te.»


«E tu? A quest'ora dovresti essere a letto da un pezzo, non vedi si sta schiarendo?" gli dissi calmo.


«Per me questa regola non conta, lo sai che sono l'unico che posso sopportare la luce.» Aveva un tono che non lasciava intendere compromessi, né repliche, dovevo fare come lui mi diceva.


«Rientrerò, ma prima,dimmi perché mi odi così tanto?» Lo guardavo come per sfidarlo. «Lo so cosa ti è capitato, so che ti odi per quello che sei diventato, ma ho sempre cercato di venirti incontro.»


Lo fissai dritto negli occhi con odio profondo e strinsi le labbra imponendomi di non sparargli dritto al cuore.


«... il tuo problema è Alex,vero?» e sottolineò quel nome con un diverso tono di voce. Ma Alex è andato, quando ha detto di lasciarti, ho prederito te e di lasciare lui.»


«Stai zitto! Io ho lasciato tutto per te" gli urlai e presi la pistola puntandogliela contro. Con lentezza Wladimir mi venne incontro, con il proprio petto andò a sbattere contro la canna della mia pistola, proprio sul cuore.


«È questo che vuoi Francy? Se mi uccidi tu ne soffrirai, riusciresti a sopportarlo?» e mentre parlava mise una mano sulla mia, dove tenevo salda la pistola e mi portò il braccio fin sopra la testa. Rapido avvicinò il viso all'altezza del collo. Si avvicinò e bacio quella mia morbida pelle: «hai un buon odore!» Mi sussurrò.


Spalancai gli occhi quando, subito dopo avermi penetrato con i suoi canini cominciò a succhiare quel rosso nettare caldo. In quel momento socchiusi appena gli occhi, le forze mi stavano abbandonando e lasciai anche la presa della mia pistola , mentre Wladimir, ancora mi stringeva il polso.


Quando il vampiro fu sazio mi lasciò andare e io caddi a terra in ginocchio, ansimante, lo sguardo rivolto verso il cielo. Non ero neanche riuscito a trattenere le lacrime che mi scendevano lente rigando il mio viso.


Wladimir si leccò il labbro superiore poi si chinò anche lui e con entrambe le mani prese il mio volto costringendomi a guardarlo e a quel punto mi baciò sulle labbra.


Non ero riuscito a muovermi, potei sentire il sapore del mio sangue dalle labbra calde del vampiro che aveva cominciato a baciarmi con sempre più foga.


Si spostò poi a ricoprirmi di baci tutto il viso per andare ad asciugarmi le lacrime e ridiscese poi sul collo andando a leccare qualche goccia di sangue residua che usciva da quelle due piccole ferite, posandovi poi due delicati baci come per guarirle. Infine tornò a guardarmi in viso.


Non piangevo più, lo guardavo senza alcuna espressione, né odio, né rancore, né tristezza; ero perso altrove in un mondo nel quale sapevo, non avevo il diritto di entrare, ma stare vicino a Wladimir mi bastava.


Così mentre tornavo ad alzarmi, Wladimir mi si avvicinò all'orecchio disse: «Mi dispiace del male che ho fatto a tutti voi. Francy, ho scelto te,» e lasciandomi solo in mezzo alla pioggia e in balia di quell'oscurità, se ne andò senza voltarsi indietro.


«Oddio ha scelto me.»


FINE

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 19, 2019 ⏰

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