♕ Tattletale Crimson ♕

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Yoongi entrò nella sua stanza, il giorno dopo; aveva appena finito lezione.

Lanciò la propria borsa sul suo letto per poi sedersi sul morbido materasso. Schioccò la lingua, nervoso.

Guardò l’orologio alla parete e poi i suoi occhi puntarono al foglio attaccato al muro. Conteneva una tabella con degli orari, gli orari di Hoseok.

Era già stanco di averlo come compagno di stanza. Da quando era arrivato la sera prima aveva già predisposto tutti i propri raccoglitori in modo meticoloso, attaccato fogli con avvisi o orari alle pareti -nella sua parte, Yoongi gli avrebbe staccato le mani se avesse anche solo provato a usurpare la sua parte di stanza- e cantato una decina di canzoni alquanto stupide su ciò che stava facendo al momento.

E poi usava quel tono cantilenante, come se stesse vivendo in una fiaba. Davvero, Yoongi aveva paura che da un momento all’altro entrassero degli animali dalle finestre.

Gli dava il nervoso. Quella mattina si era alzato anche prima del solito solo per non doverselo sorbire. E lui odiava alzarsi prima.

Era inutile, aveva già capito come e perché era successo quello che era successo. La testa rosa c’entrava sicuramente qualcosa, ma… sinceramente? Il rosso oltre che snervarlo lo inquietava, pure. Sembrava di stare in fronte a un fanatico, con i suoi tre album di foto dedicati al duo che si era portato dietro. Il modo in cui li guardava, con palese adorazione.

Voleva averci a che fare il meno possibile, punto.

Emise un lieve sospiro, ma proprio in quell’istante sentì la porta aprirsi.

Si alzò di scatto e riprese la borsa, facendo per uscire. Hoseok lo guardò confuso.

« Dove vai? Non sei appena tornato? »

Yoongi si bloccò. Come faceva a saperlo? Non gli aveva comunicato i suoi orari -e nemmeno ne aveva l’intenzione-. « No. Ho un’altra lezione. »

L’altro inclinò il capo. « No, non è vero. »

« Che ne sai. Vado. » disse secco, dandogli una spallata per poi andarsene in tutta fretta.

Hoseok fece una smorfia e richiuse la porta.

Pensava davvero di fregarlo? Andò sul proprio letto e si voltò verso il muro dove era attaccato il foglio con i suoi orari; lo sollevò appena e guardò gli orari di Yoongi scritti sul retro.

Non ha lezioni, lo sapevo.

Fortunatamente si era stampato i suoi orari. Li aveva imparati a memoria così come quelli dei suoi tre compagni. Aveva preferito anche stamparli, giusto per avere una sicurezza in più, ma sapeva benissimo che non ne avrebbe avuto bisogno.

Si distese. Prima o poi dovrà tornare qui. Pensò tranquillo. Non può evitarmi per tutto l’anno.

***

Yoongi scese le scale che portavano all’atrio del dormitorio. Dove avrebbe passato tutto il pomeriggio? Non lo sapeva.

Prese il cellulare per mandare un messaggio agli altri, ma poi si ricordò che tutti avevano più o meno qualcosa da fare: Taehyung dipingeva, quindi non voleva essere disturbato; Namjoon era in palestra con Jackson e Jungkook a quell’ora se ne stava chiuso in camera a studiare.

Sbuffò e andò alle macchinette. Prese un macchiato e sperò con tutto se stesso che Hoseok non l’avesse seguito.

Una volta avuta la bevanda calda, si lasciò andare su una delle numerose poltroncine presenti. Sembrava di stare in un hotel quattro stelle.

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