Se una persona era composta dal sessanta per cento d'acqua e i rimanenti quaranta di tutto il resto, ormai era più che ovvio che quel sessanta percento in Hoseok fosse rappresentato da uno strano intreccio tra sinfonie ben realizzate e passi di danza altrettanto coordinati e ben riusciti.
La prima volta che Hoseok aveva sentito il desiderio di muoversi trascinato dalla musica fu a dieci anni. Era un tiepido venerdì di aprile e, svogliato, stava aspettando che Seokjin tornasse dalla sua lezione pomeridiana di pianoforte nell'enorme soggiorno della famiglia Kim. I cartoni erano già finiti e lui non sapeva cosa fare; sbuffò osservando l'inizio della vecchia sigla di un programma che la MBC stava riproponendo, mostrando il best of degli anni 90. Taiji e i the Boys cantavano Comeback Home in un'esibizione del '95. Non capì mai cosa successe quel giorno: era rimasto a guardare quei ragazzi ballare e cantare con uno stile hip hop del tutto nuovo e alternativo, avevano posato le basi di quello che sarebbe stato poi il futuro kpop e lui se ne sentì fin da subito attratto. Si era alzato dalla buca che ormai aveva fatto sul grande cuscino del divano, ammirando attentamente, quasi incantato, e per l'ultima volta la coreografia di quella canzone e, quasi senza rendersene conto, il suo piccolo corpo aveva iniziato a muoversi da solo seguendo il tempo scandito dalla musica; la mente libera e il corpo leggero. Aveva continuato a ballare fino alla fine della performance e aveva continuato ritrovandosi senza fiato fino alla fine del programma.
Quel giorno, dopo tanto tempo, il sorriso più luminoso e grande gli schiuse le labbra.
Da quel momento in poi Hoseok e la musica erano diventati una cosa sola. Essa scivolava leggera e lasciva sul suo corpo, tra le vene e sotto la pelle. Un giorno Jin l'aveva visto esercitarsi in giardino, e la sera stessa aveva convinto -quasi costretto- i suoi genitori a iscrivere Hoseok ad una scuola di danza. Una delle migliori. Quella era stata la decisione migliore che i coniugi Kim avessero mai preso per il loro nuovo " figlioccio ", il quale per anni gliene fu immensamente grato.
Quando ballava Hoseok si sentiva vivo, immerso in un mondo tutto suo dove i pensieri e le insicurezze non ne facevano parte. La danza era la sua ancora di salvezza, ma forse a volte anche un'ancora può lasciarti affondare. Succedeva solo una volta all'anno, e quello era proprio il periodo che il rosso odiava di più. Il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi, la sua mente era troppo offuscata da vecchi ricordi che puntualmente tornavano a fargli visita creandogli uno strato emotivo di ansia e costante angoscia che di notte non lo lasciava dormire tranquillamente, riportando alla luce immagini sfocate che avrebbe voluto solo dimenticare.
In quel periodo dell'anno Hoseok si odiava. Odiava la sua stupida mente e il suo intero essere. Odiava dover ricordare cose del suo passato che voleva lasciare andare e odiava il modo emotivamente instabile in cui si sentiva.
Quella mattina si era svegliato di soprassalto per l'ennesima volta in quelle ultime due settimane. Si era guardato attorno sperando che Yoongi stesse ancora dormendo e tirò un sospiro di sollievo quando lo vide nel letto accanto fermo e con gli occhi ancora chiusi. Si era preparato velocemente ed era praticamente corso in sala prove con la speranza di lasciarsi alle spalle tutte quelle sensazioni negative almeno per due ore in quella giornata. Quello che ne era uscito invece era solo stress e rabbia.
Aveva provato e riprovato passi che sapeva a memoria sbagliandoli, aveva mancato il tempo un paio di volte ed era caduto durante una figura. Aveva quindi provato a rielaborare la coreografia che avrebbe dovuto insegnare quello stesso pomeriggio alle sue matricole, specialmente ad Hanbin, ma aveva fatto schifo. Urlò frustrato passandosi le mani tra i capelli in un movimento nervoso mentre i suoi occhi arrabbiati non lasciavano andare il suo riflesso, sfinito e sfatto all'interno dell'enorme specchio. Inspirò profondamente chiudendo per un momento gli occhi cercando di calmarsi, riprendendo la coreografia subito dopo.
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Crazy&B*tch
Hayran Kurgu[ Vmin - NamJin ] Credevano di esserseli levati dai piedi, Di avere un problema in meno. Ma Kim Seokjin e Park Jimin stavano tornando, Più crazy e b*tch di prima. Accenni di Sope e di Jikook
