♕ Wisteria ♕

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Seokjin raggiunse Jungkook all’entrata del locale poco più tardi, arrivando in elegante ritardo di proposito. L'aveva sollecitato più volte ad avviarsi da solo mentendo sul dover sbrigare alcune faccende per il club di teatro: la verità era che tutti i più importanti ospiti si lasciavano desiderare. 

La prima cosa che fece il rosa non fu salutare il minore ma guardarlo dalla testa ai piedi. 

« Qualcosa non va? » chiese Jungkook guardandosi a sua volta. 

« Stavo cercando di capire se dovrò starti a qualche metro di distanza per non fare brutte figure, ma credo che non ce ne sarà bisogno. » disse Jin soddisfatto. Indossava una camicia blu inchiostro in raso lucido sbottonata fino al terzo bottone, lasciando così intravedere buona parte di pelle, infilata nei jeans neri e stretti sebbene lasciata morbida nelle forme. Gli donava particolarmente e Jin apprezzò in silenzio per l’ennesima volta la bellezza effettiva di Jungkook. Si avvicinò e gli sistemò il colletto della camicia. « Stai su con la schiena, non stiamo andando a deprimerci. »

« Ma… è la mia postura. »

« Allora correggila. » rispose l’altro serio. Passò velocemente una mano sulla sua spalla sinistra come per levare la polvere.

« Hyung, se devo essere sincero non sono proprio dell’umore… » il tono quasi sconsolato mentre guardava il maggiore scrutarlo attentamente per l’ennesima volta.

« Appunto. Petto in fuori, avanti. » insistette il rosa. Jungkook sospirò ma fece come gli veniva detto in modo forse esagerato, tirando la camicia sul torace. « Ok, ok, basta così! Non vogliamo colpire qualcuno con un bottone! » esclamò Jin. 

Jungkook trattenne un sorriso vedendo l’espressione seria del maggiore. « D’accordo. »

« Su con quel mento. » disse Jin alzandogli lui stesso il mento con un dito. « Quando sei con me devi essere fiero. Ora mostrami come cammini. » 

Jungkook si guardò intorno. Non c’era molta gente, ma comunque si vergognava. « Hyung, non possiamo semplicemente entra- ok, va bene. » disse dopo aver visto Seokjin fulminarlo con lo sguardo. Chissà perché si era immaginato una serata tranquilla, dove avrebbero semplicemente bevuto e ballato insieme. Non un corso su come diventare Kim Seokjin. Gli mostrò la sua andatura, un po’ sbilenca, abituato ormai a portare lo zaino pesante solo su una spalla. 

« Per l’amor di Dio! » sbottò Jin raggiungendolo. « Cos’è, stai per cadere? Eh? Mettiti dritto con quella schiena! » esclamò dandogli uno schiaffo sulla nuca. Jungkook sbuffò, ma si mise composto. « Senti, coniglio tonico, capisco che tu sia ancora sconvolto, ma ora sei con me. Sei con Kim Seokjin. » Jin gli toccò di nuovo il mento. « Cammina come se possedessi questa baracca ma comportati da ospite. »

Jungkook deglutì. In un certo senso, ora capiva perché Namjoon lo trovava affascinante. Aveva una logica tutta sua che ruotava attorno alla sua immagine. Seguì Seokjin fin dentro il locale, cercando di sembrare il più… “Seokjin” possibile. 

« Per questa sera » disse Jin, « Ho prenotato un tavolo. Non mi andava di vagare alla cieca in mezzo a questa massa di capre sudate. »

« Davvero? Dove? »

Jin fece un cenno verso l’alto. « Al piano di sopra, dove la gente può respirare senza rischiare di ritrovarsi qualcuno che gli cade addosso. » 

Jungkook lo guardò parlare con qualcuno del personale che li condusse al piano superiore. Era decisamente più calmo, anche se comunque la gente che ballava non mancava; la musica era meno forte rispetto all’entrata, dando l’opportunità alle persone di riuscire a parlare senza urlare. Jin aveva scelto un locale del tutto nuovo e inaspettato per il minore, che era solito andare con i suoi amici sempre ed esclusivamente in quell’unica discoteca, e non poi così distante dalla struttura universitaria.

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