I vivaci occhietti di Jimin saettavano da una parte all’altra mentre percorreva velocemente il corridoio principale della struttura, cercando di mettere a fuoco i vari volti che gli passavano affianco. Ne stava cercando uno in particolare. Questa mattina si era svegliato particolarmente energico, addirittura troppo energico per Jin che si era svegliato al suo fianco sbuffando. In realtà Jimin era nervoso, ansioso, agitato dalla punta dei capelli fino alla punta dei piedi; avrebbe dato i suoi biscotti a Taehyung e gli avrebbe parlato di una piccola idea che gli era venuta in mente grazie al regalo che Jin gli aveva fatto per il suo compleanno. Quindi si era alzato con la speranza che l’artista gli dicesse un grosso sì.
Durante la notte si era svegliato più volte; oltre al pensiero di cosa dire alla sua più grande crush, avrebbe dovuto affrontare un altro piccolo e grande dettaglio in quella giornata: Jungkook. Parlare con Jin gli era decisamente servito, finalmente aveva lasciato andare il peso del segreto che lo legava alla pseudo relazione con Jungkook, e ora Jin sapeva di loro e di quello che stava succedendo con il più piccolo, ma sapeva anche della sua cotta per il coetaneo e l’avrebbe aiutato. Ora toccava solo a lui.
Tutto ciò era troppo difficile. Soprattutto per Jimin, una persona che odiava appartenere a qualcuno e che tutto ciò che era in parte lo doveva alla negligenza di sua madre. Troppo difficile per Jimin, che aveva imparato a giocare con le persone e con i loro sentimenti per una semplice forma e desiderio di compiacimento nei suoi confronti da parte degli altri; per Jimin, che non aveva mai avuto legami veri oltre a quelli che aveva con Jin e Hoseok. Taehyung e Jungkook erano stati qualcosa di inaspettato e di sconvolgente nella vita di uno come Jimin che aveva sempre avuto tutto e niente. Qualcosa di puro e di prezioso.
Era forse da stupidi desiderare, alla fine di tutto quello che avrebbe presto fatto e detto, riuscire a tenerli entrambi stretti al suo fianco? Probabilmente Jimin era davvero uno stupido, un folle, ma perché amare Taehyung avrebbe voluto dire perdere Jungkook anche come amico? Jimin era senza dubbio egoista.
Aveva lo sguardo basso e la testa tra i pensieri, quando troppo distratto svoltò l'angolo per intraprendere il corridoio che l'avrebbe condotto all'aula di arte e immagine, sicuro che ci avrebbe trovato lì Taehyung. Quello che non si aspettava era quello di scontrarsi proprio con il pittore facendo quasi cadere entrambi. Sollevò lo sguardo incatenandolo a quelle che erano due perle nere dall'intero universo racchiuso in esse. Gli occhi di Taehyung brillavano quasi di luce propria, brillavano ancora di più quando si scontrarono con i suoi.
« Jimin! »
La sorpresa colorava il solito tono basso e roco, ammorbidito subito dopo. « Scusa, non ti ho visto. Dove stavi correndo? »
« No, scusa, è colpa mia » le labbra di Jimin si incresparono in un dolce sorriso. « In realtà stavo venendo da te ». Taehyung era bellissimo, agli occhi di Jimin lo era sempre, ma quel mattino lo era ancora di più, soprattutto quando un sorriso iniziò a delineare anche le labbra del pittore. Taehyung si ritrovò ad essere rapidamente felice; era uscito anche lui con l'intento di trovare Jimin e chiedergli di uscire, quindi sapere che anche il maggiore lo stesse cercando aveva smosso in lui un leggero sentimento di euforia.
« Quindi mi stavi pensando? » assottigliò lo sguardo mentre l'angolo delle sue labbra si sollevò appena, accennando a un piccolo sogghigno malizioso e ironico.
Le guance di Jimin si tinsero di una leggera sfumatura rosea, cogliendo però l'occasione di flirtare un po' con Taehyung. « Potrei dire di no e fare finta di niente, ma ahimè è proprio così ».
« Questa cosa mi lusinga e mi compiace, Park ».
« Lieto si compiacerti allora, Kim » i denti catturarono il labbro inferiore per non lasciarsi sfuggire l'ennesimo sorriso. Probabilmente chiunque, se si fosse soffermato a guardarli in quel momento, avrebbe pensato a due ragazzi presi alle armi con la prima cotta adolescenziale e non a due ventenni con più di qualche esperienza. Il modo in cui inconsapevolmente si guardavano e la dolcezze che ci mettevano parlava da solo, non servivano parole per capire che ci fosse già qualcosa in più della semplice amicizia. « Infatti, questi sono per te ». Timidamente, sebbene con una presa di coraggio, Jimin estrasse dallo zaino il sacchettino con all'interno i biscotti per Taehyung, cogliendo completamente alla sprovvista quest'ultimo.
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Crazy&B*tch
Fanfiction[ Vmin - NamJin ] Credevano di esserseli levati dai piedi, Di avere un problema in meno. Ma Kim Seokjin e Park Jimin stavano tornando, Più crazy e b*tch di prima. Accenni di Sope e di Jikook