Anche quella notte Taehyung l'aveva passata in bianco. Era disteso a letto, immobile e con le lacrime secche ancora a segnargli le guance. Erano passati due giorni da quando si era trasferito da Jin e le cose non stavano migliorando del tutto. La sera in cui era arrivato l'aveva passata a piangere tra le braccia del maggiore, scusandosi poi per essergli piombato in casa così a sera tardi e per aver fatto passare la nottata in bianco pure a lui; Jin gli aveva sorriso accarezzandogli una guancia affettuosamente, dicendogli di non scusarsi e che, appunto, l’opzione di restare da lui quanto voleva era ancora valida; gli aveva chiesto poi se avesse voglia di raccontargli come fossero andate bene la cose tra lui e Jimin. Jin non era stupido e anche se Tae non aveva fatto altro che piangere, la valigia e tutto il resto avevano parlato per sé. Si era sfogato e confidato con il maggiore che lo aveva ascoltato fino alla fine del suo discorso senza interromperlo nemmeno una volta. Alla fine fu lui ad ascoltare il maggiore, provando a seguire i suoi ragionamenti e capendo come sì, Jimin e Jungkook avessero sbagliato nei suoi confronti, ma come allo stesso modo lui avrebbe dovuto, con il senno di poi, essere più comprensivo e lasciare spiegare a entrambi come fossero andate realmente le cose, ascoltando anche i loro punti di vista e provando a capire. Glien’era stato grato.
Aveva provato a guardare la cosa con più sfumature ma ogni volta che pensava al suo Jimin e a Jungkook, le lacrime tornavano a bagnargli gli occhi. Quest’ultimi avevano passato l’intera nottata a scrivergli e a chiamarlo; quando si era separato da Jin aveva dovuto spegnere il telefono. Aveva espressamente detto a Jungkook di non chiamarlo, ma ovviamente Jungkook era Jungkook. Figuriamoci se l’aveva ascoltato. Avevano continuato così anche per il resto di quei due giorni e Taehyung leggeva quei messaggi dall’anteprima sempre più triste; quelli di Jimin gli stringevano il cuore, ma chi si sarebbe occupato del suo, di cuore, se lui avesse assecondato ancora una volta quello del biondo?
In quelle notti insonni aveva passato le ore a guardare il soffitto e a pensare; aveva pensato davvero tanto, la testa quasi gli scoppiava, ma lui voleva trovare un modo per assecondare le parole di Jin e riuscire a superare la cosa senza far soffrire se stesso e anche gli altri due.
Era vero che le cose tra di loro erano successe prima della loro relazione, ma cosa poteva farci se lo infastidivano lo stesso? Era più forte di lui.
Sbuffò guardandosi attorno: la luce filtrava delicata attraverso gli spiragli delle tapparelle illuminando di luce soft quella stanza decisamente troppo grande e sconosciuta per lui. Forse doveva alzarsi e iniziare a fare qualcosa di concreto, riprendere in mano la sua vita e affrontare le cose come un adulto. Si sollevò a sedere ancora tra le coperte, decidendo che la prima cosa da fare sarebbe stata andare in bagno e darsi una sistemata; sarebbe tornato in dormitorio, ma solo per prendersi dei libri che gli sarebbero serviti per le lezioni.
Gli mancava dipingere, avere la tempera tra le dita e riuscire ad estraniarsi da tutto restando da solo nel suo mondo fatto interamente di colori. Dopo essersi preparato, scese le scale dirigendosi in sala da pranzo; girare per quell’enorme ville ancora lo sconvolgeva. Aveva rischiato di perdersi per due volte il primo giorno che aveva messo piede fuori dalla “sua” camera.
Jin era seduto a tavola: una tazza di caffè alla bocca mentre sfogliava con gli occhi una rivista di moda, impeccabile e perfetto come sempre. Sollevò lo sguardo quando gli si avvicinò sedendosi di fronte.
Gli sorrise. « Buongiorno, pittore. Allora il pigiama non è l'unico abito che ti sei portato dietro. » disse ironico ma con una punta di dolcezza ad ammorbidire la voce. Le guance di Taehyung si colorarono appena di una leggera sfumatura rosea e lui sorrise a sua volta, accennando un cenno con il capo.
« Buongiorno, hyung. Sì, oggi voglio tornare a lezione. »
« Che meravigliosa notizia. Caffè? » chiese Jin sorseggiando poi il proprio. Non era così sorpreso dalla decisione di Taehyung: non lo conosceva poi così bene, ma aveva inquadrato il suo tipo di persona e sapeva che era un ragazzo davvero di buon cuore.
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Crazy&B*tch
Fanfic[ Vmin - NamJin ] Credevano di esserseli levati dai piedi, Di avere un problema in meno. Ma Kim Seokjin e Park Jimin stavano tornando, Più crazy e b*tch di prima. Accenni di Sope e di Jikook