Namjoon alzò lo sguardo dai suoi appunti per puntarlo sulla lavagna. Guardò di aver copiato tutto per bene e in ordine.
Sorrise soddisfatto alla vista dei suoi appunti immacolati. Quanto amava la sua facoltà di psicologia, che si esercitava più sulla pratica che sulla teoria; per questo ogni quattro e quattr'otto aveva un progetto da fare. In tanti erano gli studenti che si lamentavano, ma a lui andava bene in quanto così poteva vedere con i propri occhi in cosa sarebbe consistito il lavoro da lui scelto.
Il professore si alzò dalla sedia e poggiò le mani sulla cattedra. « Bene, visto che siete tornati... »
E subito si sentì una folla di "Noooo!", "Ma daiii!" e "Ma non ho neanche finito di sistemare la mia roba!".
« SILENZIO! » esclamò facendo tuonare la sua voce grazie all'eco nell'aula. « Quest'anno vi darò un solo progetto che mi dovrete consegnare tra sei mesi a partire da oggi. Il voto verrà considerato come un esame parziale e pertanto farà media. Ci siamo capiti? »
Un mormorio di sbuffi e consensi si sentì a partire dall'ultima fila di sedie.
« Il progetto si basa sostanzialmente su il dover esaminare un soggetto. La persona potete sceglierla tra i vostri conoscenti e parenti, oppure potete chiedere la disponibilità a una struttura. Naturalmente dovete ottenere un consenso firmato dalla persona in questione O da un suo tutore. Potete trovare tutte le informazioni aggiuntive sulla mia pagina del sito. Potete andare. »
E subito una mandria di studenti si alzò dalle proprie sedie per scappare verso l'uscita.
Interessante. Pensò Namjoon sistemando tutto con calma. Sarà divertente.
Andò in caffetteria e con gli occhi cercò i suoi compagni. Niente, ma poi si ricordò che non avevano i suoi stessi orari e quindi era normale che arrivassero chi prima e chi più tardi.
Decise quindi di sedersi a un tavolo libero qualsiasi e di tirare fuori il portatile. Gli appunti li aveva presi molto bene ed era anche stato piuttosto attento a lezione, quindi non aveva bisogno di ripetere quanto appena appreso. Il caffè lo avrebbe preso con gli altri.
Aprì la pagina web del professore e iniziò a leggere le informazioni del progetto, quando il campanellino della porta suonò indicando l'entrata di qualcuno. Non ci badò e continuò a leggere.
« Ci credi che quella merda di caffè mi sta ancora mischiando lo stomaco? E sì che l'ho bevuto ieri! » esclamò una voce.
Namjoon alzò lo sguardo e sul tavolo davanti a lui si trovavano Seokjin e Jimin, con la loro divisa piuttosto modificata nei colori.
Il biondo non gli rispose, spingendo così Jin a sbattere una mano sul tavolo per attirare la sua attenzione, facendolo sobbalzare. « Insomma, mi ascolti?! »
Jimin gli sorrise tranquillo. « Scusa, stavo pensando ad altro... » disse.
Poi Jin ruotò la testa e automaticamente incrociò il suo sguardo. La testa rosa rimase in attesa qualche secondo, poi gli fece un cenno di capo.
« Posso aiutarti? » chiese cordiale. Namjoon era uno che non gli aveva dato grane, quindi perchè negargli il meglio di sé?
Namjoon sorrise e fece finta di niente. Sul suo computer cercò "Kim Seokjin, Seoul" e vennero fuori alcuni articoli del giornale universitario. Lo etichettavano come una persona schizofrenica e con una nota di sociopatia.
Poi una mano gli chiuse il pc. « Ho chiesto se posso aiutarti. Rispondimi, no? » chiese Jin ora seduto davanti a lui.
Ma Namjoon fece una piccola risata. Certo che lo avrebbe aiutato, assolutamente. Ma a modo suo. Si alzò e prese il pc, rimettendolo in borsa.
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Crazy&B*tch
Fanfiction[ Vmin - NamJin ] Credevano di esserseli levati dai piedi, Di avere un problema in meno. Ma Kim Seokjin e Park Jimin stavano tornando, Più crazy e b*tch di prima. Accenni di Sope e di Jikook