Jimin ancora immobile, con gli occhi puntati sulla schiena del suo ragazzo, balbettò qualcosa non trovando le parole. Fece per corrergli dietro, ma Jungkook lo afferrò per il braccio. « Fermo! Fidati, non è un buon momento per... » ma non riuscì a terminare la frase, di nuovo, perché Jimin lo guardava sconvolto: i suoi occhi erano acquosi e non gli avrebbe permesso di trattenerlo ancora per un istante lì. Si levò dalla sua presa e corse verso Taehyung con occhi lucidi.
« TAE! » lo chiamò, ma come lui aveva iniziato a correre, Taehyung aveva iniziato a fare lo stesso quando lo aveva sentito chiamare il suo nome. Non voleva sentirlo, non voleva nemmeno vederlo perché non sapeva come avrebbe reagito ad averlo nuovamente davanti, e non voleva fermarsi; l'unica cosa che voleva fare era sparire e stare da solo.
Probabilmente Jimin non aveva mai corso così tanto, ma era più in forma di Taehyung e presto riuscì a superarlo e pararsi davanti a lui per fermarlo. « Ti prego, ti prego fermati, mmh? » chiese prendendolo per le spalle. Taehyung non lo guardava nemmeno negli occhi, sbatteva i propri per asciugare le lacrime che si stavano avviando a uscire allo scoperto. « Per favore... » lo implorò Jimin.
« Quando... » Taehyung fece una pausa per riprendere fiato. « Quando mi regalavi le candele insieme a quei bigliettini, quando mi sorridevi ed eri gentile e quando mi hai chiesto di venire alle terme con te, ci andavi a letto? »
Jimin gli afferrò delicatamente, quasi insicuro, il colletto della giacca. « Tae... » mormorò,con le lacrime che avevano iniziato a percorrergli calde lungo le guance. Stava succedendo tutto così velocemente che il suo cervello si era come bloccato, non sapeva più cosa dire; come dire che no, non ci andava a letto e che non l'aveva mai fatto, e di ascoltarlo perché doveva spiegargli come fossero andate le cose. Non poteva permettersi di fare lo stesso errore che aveva fatto con Jungkook.
Taehyung staccò brutalmente le mani di Jimin da sé. Era arrabbiato, ferito e non sopportava di avere le mani del biondo su di sé. Si era fidato di lui, si era aperto e si era lasciato andare aprendogli il suo cuore, affidandoglielo, e Jimin invece lo aveva appena calpestato.
Si portò le proprie mani ai capelli per poi riabbassarle lentamente. « Io per te ero solo un gioco, non è così? Dimmelo! » Il dolore era palese nella sua voce.
« Taehyung, no...! » pianse Jimin, singhiozzando. « Io ti amo davvero! » urlò disperato cercando di riavvicinarsi.
A quel punto il ragazzo dai capelli color argento sbuffò una risata amara. « Certo, sì. » velocemente si asciugò le lacrime che erano infine comparse, bagnandogli il viso e bloccandogli a momenti il respiro nonostante si fosse ripromesso di non piangere. « "Prenditi cura del mio cuore"... Quanto sono stato stupido! » esclamò superandolo e dandogli le spalle. Jimin fece un passo avanti, pronto a corrergli ancora dietro; avrebbe fatto di tutto pur di fermarlo, ma Taehyung si rivoltò verso di lui. « E con il mio migliore amico, anche! » Davvero non ci poteva credere, era tutto così fottutamente ironico, cazzo!
« Tu nemmeno mi guardavi! » urlò allora Jimin. « Ero peggio di un filo d'erba in mezzo al prato, non ricevevo nemmeno la minima attenzione da te! »
Le parole gli uscirono veloci e decise. Doveva farsi ascoltare anche a costo di urlargli addosso tutti i suoi pensieri e forse quelle non erano state le parole migliori con cui portare avanti quel confronto, ma furono le prime che il suo cervello ancora annebbiato era riuscito a connettere alla sua sua bocca.
« TI HO SEMPRE GUARDATO! »
« NO, NON L'HAI FATTO! » Jimin si passò le maniche sulle guance umide. Osservò Taehyung, il suo petto che si muoveva ritmicamente su e giù più velocemente del solito. « Non l'hai fatto...! » tremò sotto lo sguardo deluso e al tempo stesso allibito dell'altro.
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Crazy&B*tch
Фанфикшн[ Vmin - NamJin ] Credevano di esserseli levati dai piedi, Di avere un problema in meno. Ma Kim Seokjin e Park Jimin stavano tornando, Più crazy e b*tch di prima. Accenni di Sope e di Jikook
