To Seokjin hyung
" Hoseok-ah, sono davanti all'entrata con SeokJin. Non ritardare, non voglio che il mio cane diventi cieco guardando queste divise improponibili."
Come ogni domenica mattina, Hoseok si sarebbe aspettato di trovare il suo compagno di stanza ancora arrotolato tra le coperte, una volta aperti gli occhi. Era sempre così d'altronde: lui si svegliava presto non abituato a poltrire più del dovuto, troppo abituato agli orari mattutini e pronto a svolgere i suoi doveri, mentre Yoongi dormiva almeno fino al primo pomeriggio senza svegliarsi nemmeno una volta. Di solito... Ma allora perché Yoongi non era nel suo letto? Erano le sette e quaranta e nella loro camera del moro non c'era nemmeno l'ombra.
Dopo aver letto il messaggio di Jin, si mise scarpe e cappotto chiudendosi infine la porta alle spalle. Per essere domenica mattina i corridoi di quell'istituto pullulavano già di gente e questo in parte lo fece sentire meno strano. Passando davanti la caffetteria intravide Namjoon, seduto ad un tavolo impegnato a sorseggiare quello che probabilmente era il suo solito cappuccino; lo sguardo pensieroso e profondo quella mattina gli donava un aria quasi stanca. Per quanto avessero iniziato a relazionarsi più spesso, la sua idea riguardo il coetaneo non era ancora cambiata: Namjoon non gli stava poi così tanto simpatico. C'era qualcosa in lui che non lo convinceva e in più non sopportava il modo in cui Jin si fosse attaccato a lui. Se fossero stati almeno un po' amici si sarebbe sicuramente fermato a parlare con lui facendogli compagnia, magari l'avrebbe pure convinto a confidarsi su quelli che a dire dall'espressione probabilmente erano tutto tranne che pensieri positivi. Passò dritto dirigendosi all'uscita dove appena varcò la porta vide Jin aspettarlo avvolto nel suo lungo cappotto tinta cameo e una morbida sciarpa nera, la mano destra teneva saldo il guinzaglio a scacchi rossi e blu di Seokjin, il suo bellissimo San Bernardo.
« Finalmente! Ancora un attimo e Seokjin avrebbe cagato sulle scarpe di quel tizio » disse Jin facendo un cenno di capo verso uno studente che se ne andava a passo accelerato. « Ma puoi andare in giro con la divisa, che già di per sé è una merda, E un paio di mocassini con una viola e giallo fluorescente? Per fortuna Seokjin qui sa riconoscere lo stile ».
Hoseok fece una breve risata e prese il guinzaglio. « Non poteva fare altrimenti, stando con te ».
« E io non posso che essere d'accordo con te. Ah, vai, vai. Sai che non mi piace separarmi da questa stella ».
« Credevo fossi tu la stella » disse una voce. Namjoon era appena arrivato dopo averlo sentito parlare, e aveva deciso, impulsivamente, di andare da lui. Sapeva che Jin non si ricordava niente di quanto era successo al compleanno di Jimin, e questo stava occupando gran parte dei suoi pensieri.
« Io non sono una stella, Namjoon » disse Jin a denti stretti, levandosi gli occhiali da sole. « Sono un pianeta, cazzo! » esclamò quasi offeso. « E spiegami perché hai quella faccia da... da... da Yoongi! »
Nam arrossì, ma fece il vago. « Non sono stato bene ultimamente ».
« ... Tutto qui? » domandò toccandogli appena una guancia, sinceramente preoccupato. Poteva fare le domande in modo un po' brusco, ma a Namjoon ci teneva.
« Tutto qui » rispose lui semplicemente, regalandogli un sorriso e ricordandosi di come l'aveva baciato quella sera.
Hoseok arricciò il naso e guardò storto Namjoon. « Hyung, io porto Seokjin a fare la passeggiata. Ci vediamo più tardi! » sorrise a Jin, il quale gli fece cenno di andare e dedicò al cane una carezza sul capo. Gli dispiaceva non restare lì con Seokjin un po' di più, ma Hoseok non aveva proprio voglia di rimanere lì a guardare come Jin e Namjoon si guardavano. Sembravano volersi saltare addosso da un momento all'altro.
STAI LEGGENDO
Crazy&B*tch
Fanfiction[ Vmin - NamJin ] Credevano di esserseli levati dai piedi, Di avere un problema in meno. Ma Kim Seokjin e Park Jimin stavano tornando, Più crazy e b*tch di prima. Accenni di Sope e di Jikook