♕ Waxing Gibbous ♕

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Hoseok: libri in mano e borsone con al suo interno asciugamano, bottiglietta d'acqua e un paio di scarpe da ginnastica per ballare; con cuffiette alle orecchie e la voce di Zico in Any Song ad accompagnarlo, si stava dirigendo ondeggiando verso la sua lezione di psicologia delle attività sportive. Quella lezione gli piaceva, analizzava tutti gli aspetti della pratica sportiva e dell'attività motoria nei giovani e negli adulti, nello sport di prestazione e in quello ricreativo e amatoriale, a livello sia individuale che di gruppo, con lo scopo di fornire le informazioni necessarie alla comprensione del ruolo della mente durante le attività sportive. Lui insegnava alle matricole e per quanto si pensasse che coordinare venti persone che dovevano solo "seguire i suoi passi" non fosse niente di difficile, era in realtà un grande errore. In più aveva a che fare con ragazzi di 19 anni, pieni di dubbi e insicurezze fisiche ed emotive a cui doveva prestare attenzione e, se possibile, cercare di fargliele superare. In quei giorni aveva spesso lavorato singolarmente con Hanbin, passando ore e ore a ballare insieme cercando di chiarire ogni dubbio, sistemare ogni passo sbagliato e movimento incerto che il ragazzo continuava ad avere. Era stato un lavoraccio, ma Hanbin era determinato e, seppur più lento degli altri ad imparare, gli stava dando grandi soddisfazioni.

Le labbra gli si incresparono in un dolce sorriso soddisfatto e compiaciuto, iniziando poi a fischiettare a ritmo della canzone. In lontananza intravede Yoongi dal lato opposto del corridoio: camminava a testa bassa, un labbra stretto tra i denti e in una mano teneva dei fogli, degli spartiti probabilmente. Lo osservò portarsi una mano dietro la nuca e un'espressione indecisa farsi spazio lungo i suoi lineamenti. Si fermò sbuffando e Hoseok si ritrovò a sogghignare divertito. É così buffo, pensò fermandosi a sua volta. Aveva ancora il sorriso sulle labbra quando Yoongi sollevò la testa come richiamato dalla presenza del rosso spalancando appena gli occhi non appena si posarono sui suoi.

« TU! » gli puntò il dito contro il corvino. Le labbra di Hoseok si incurvarono verso il basso schiudendosi in un espressione confusa mentre portava il dito indice ad indicarsi.

« Io? »

« Sì, tu! Fermo lì! » gli urlò dietro Yoongi, velocizzando talmente il passo che a Hoseok sembrò quasi correre. L'espressione seria del maggiore lo fece spaventare e inconsapevolmente, in un moto di agitazione, gli diede le spalle iniziando a correre via.

« Ya, Hoseok! Ma che cazzo...! » Il corvino lo guardò incredulo. Dove sta correndo sto' cretino? Perché stava scappando via da lui se gli aveva espressamente detto di restare fermo?! Iniziò a corrergli dietro, ma lui odiava correre. Odiava qualsiasi tipo di attività fisica in realtà, dalla più semplice come correre, a quelle più complicate come giocare a calcio. L'unica cosa che sorprendentemente gli piaceva era il basket, quindi si stancò presto. Un leggero fiatone gli faceva bruciare la gola mentre urlava dietro ad Hoseok di fermarsi, ma quest'ultimo non lo ascoltava.

« Ti vuoi fermare, per l'amor di Dio?! »

Hoseok si girò a guardarlo prima di voltare l'angolo del corridoio. Perché Yoongi lo stava inseguendo così ardentemente? Gli stava facendo paura.

Quasi sull'idea di mandare a fanculo il suo compagno di stanza e fermarsi, Yoongi decise che no, lui non si sarebbe arreso e a costo di morire l'avrebbe fermato e poi gli avrebbe tirato due schiaffoni -metaforici, ovviamente- per averlo fatto correre così tanto per niente. Con un impeto di adrenalina fece uno scatto, riuscendo a raggiungerlo e ad afferrarlo per la stoffa della maglietta rossa che indossava, facendolo finalmente fermare.

« Stronzo, perché cazzo scappi?! » Si piegò sulle ginocchia cercando di riprendere fiato senza mollare la presa, non sia mai che quel pazzoide di Hoseok si fosse rimesso a correre.

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