♕ Yellow Rose ♕

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Jin tamburellava con le dita sulla superficie del tavolo. « Non è male, no? » domandò sorridendo.

« No, certo. » disse Namjoon guardandosi intorno. I sedili tigrati in finto pelo del ristorante parlavano da soli, mentre le decorazioni pacchiane alle pareti sembravano raccontare una storia diversa. Non c’era UNA cosa che stesse bene con l’altra. 

Taehyung curioso e forse un po' perplesso, cercava di capire perché ci fosse una saliera dorata a forma di maiale sul tavolo. « … artistico. » Non sapeva cos’altro dire. 

« Davvero? Ti piace? » fece Jimin, entusiasta. « Io e Jin hyung veniamo molto spesso qui! Puoi ordinare il sushi e anche la carne. Puoi mangiare ciò che vuoi, insomma. »

Due sere prima distesi nel letto di Jimin, Jin aveva fatto notare al minore che non mangiavano sushi da troppo tempo. Non era da loro. Avevano deciso, quindi, di coinvolgere i due fidanzati e uscire tutti e quattro insieme per passare una bella serata senza risparmiarsi la loro presenza. Li avevano portati dunque al loro ristorante di fiducia. 

« Il pesce è fresco? » chiese Namjoon aprendo il menù. C’erano così tanti piatti e così tutti diversi. Qui ci perdo la vista. 

« Joonie, ma secondo te? Ti porterei mai dove potresti stare male? Mi deludi, sai. » disse Jin. Nam, ch’era di fronte a lui con Tae accanto, gli sorrise e tornò a guardare le pagine con le scritte minuscole. Cominciavano a fargli male gli occhi. 

Taehyung finalmente distolse lo sguardo dalla saliera solo per accorgersi che il cestino del pane aveva disegnato un delfino rosa sul lato. Aggrottò le sopracciglia. « È… » pensò bene a come formulare la frase, « Non sembrate tipi da un posto del genere. »

« No? Beh, a volte le apparenze ingannano. » disse Jimin facendo spallucce. In fin dei conti quel posto era particolare tanto quanto loro due. « Comunque cosa prendi? »

« Potremmo prendere la barca da ottanta pezzi. » propose Seokjin. 

« Io non mangio così tanto. » disse Nam, guardandolo sorpreso. « Perché non prendiamo una biste- »

« La barca è perfetta, hyung! » esordì Jimin, battendogli le mani sul braccio. Guardò Nam. « Non preoccuparti, noi mangiamo abbastanza! »

Taehyung decise che non voleva più soffermare lo sguardo su quel delfino e finalmente lo posò su Jimin. « Sicuri? Io non ho problemi a mangiare sushi, comunque. »

Jin fece un largo sorriso. « Ma che bravo il nostro pittore! Joonie, tu non vuoi il sushi? Guarda che qui lo fanno davvero buono. » 

Namjoon sospirò. « D’accordo, d’accordo » disse infine. Chiuse il menù e prese la mano di Jin, portandosela alle labbra. « Mi fido. »

« Oh! Certo che ti fidi! » rise Jin. Il suo sguardo si accese all’improvviso, guardando alle spalle del castano. « No, tu guarda! EHI! CONIGLIETTO TONICO! » 

Jungkook era appena entrato nel ristorante con alcuni amici e si era voltato quando aveva sentito la voce familiare del suo hyung chiamarlo. Il suo sorriso si allargò nel notare Jin sbracciarsi per attirare la sua attenzione. « Hyung! » esclamò sorpreso, raggiungendolo velocemente. Il suo entusiasmo andò scemando quando notò ch’erano presenti anche gli altri tre, uno in particolare. Li salutò con un cenno di mano. « Non sapevo foste qui. »

Se lo avesse saputo probabilmente non avrebbe proposto quel locale ai suoi compagni di corso. Non per i suoi hyung certo, ma per la presenza di Jimin davanti al suo migliore amico. Erano passate due settimane da quell'uscita alle terme, due settimane che cercava di evitare il biondo in tutti i modi possibili, due settimane che affrontava il fatto di veder Taehyung sorridere dopo aver passato del tempo insieme a Jimin. Erano innamorati e si vedeva, non erano ancora ufficialmente fidanzati ma il loro comportamento diceva tutt'altro e lui non aveva ancora superato del tutto la cosa. Aveva promesso a Jin che avrebbe ascoltato Jimin, ma ogni volta che il loro sguardo si incontrava provava la solita delusione pesargli nel petto e quindi preferiva scappare piuttosto che ascoltare quello che il maggiore aveva da dirgli. Lo stomaco di Jimin si strinse non appena il suo sguardo si posò sulla figura del moro, guardare Jungkook senza nemmeno potergli parlare gli faceva sempre un certo effetto. 

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