twelve

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Jungkook si ritrovava in ospedale stanco e asfissiato. Era dalle otto di quella mattina che stava rinchiuso lì dentro e davvero non ne poteva più. D'altronde non si poteva biasimarlo, era un medico, per lo più  un chirurgico e quella era proprio una giornata no per lui.  Avevo dovuto operare cinque persone tra cui tre a rischio di vita, è chiaro che fosse provato.

Lentamente si accasciò sulla sedia del suo ufficio e tirò la testa indietro. "aish" emise un gridolino quando gli scrocchiò il collo.  Guardo l'orologio appeso alla parete che segnava le 9.45 e sbuffò rumorosamente pensando di dover  stare lì per un'altra buona mezz'ora. In verità il suo turno sarebbe dovuto molte ore prima, ma gli avevano chiesto di rimanere poiché un suo collega se ne era dovuto andare per motivi familiari. In un certo senso gliene ne era grato, non era pronto ad affrontare Jimin, non dopo quello che era successo tra loro qualche giorno prima. Jungkook ne era ancora avvelenato, non riuscita a togliersi dalla testa come con aggressività Jimin gli saltò addosso e per poco non fece scontrare le sue labbra con quelle di Jungkook. Però Jimin non sembrava scosso da quello che era successo, anzi a quanto pare non gli importava proprio; era così impegnato a ignorare il maggiore in quei giorni che nella sua testa quasi se ne dimenticò. Invece nella testa di Jungkook iniziò solo a esserci il minore che gli tormentava la mente da giorno a sera, da mezzanotte a mezzogiorno, dall'alba al tramonto che quasi non riusciva a stare senza. Cosa ti succede Kook?. Si domandò chiudendo un attimo gli occhi. 

"dottor Jeon" una voce pose fine ai pensieri di Jungkook."c'è un ragazzo che richiede di vederla...molto insistentemente" disse la donna rimanendo sull'uscio della porta. Il medico non curante si alzò dalla sedia e fece cennò all'infermiera di far entrare il ragazzo. La donna fece un inchino annuendo e poi uscì velocemente dall'ufficio.

Per poco Jungkook non perse l'equilibrio cadendo a terra vedendo Jimin entrare dalla porta. Tremava e aveva gli occhi gonfi e rossi; la sua maglia era rigata da piccoli tagli e la sua giacca era strappata in vari punti. Teneva gli occhi fissi su Jungkook mentre si mordeva il labbro spaventato; con le mani si tirava giù le maniche della giacca nervosamente e il suo corpo era instabile. Jungkook si avvicinò velocemente al minore stringendolo in un abbraccio. Quest'ultimo non ricambiò ma iniziò a far scendere lacrime dai suoi occhi che iniziarono a macchiare il camice del più grande.  Jungkook si allontanò un pò dal minore, per guardarlo in faccia e notò che sul collo e sotto il mento aveva dei lividi. Jimin non staccava gli occhi da Jungkook mentre codesto vagava con gli occhi per tutto il corpo del minore. Senza pensarci due volte Jungkook lo riabbracciò questa volta però prendendolo in braccio. Jimin impotente si limitò ad allacciare le sue braccia intorno al collo del medico riponendo la testa nell'incavo di esso. 

Jungkook lo poggiò sulla sua scrivania e si diresse dietro di essa per prendere il suo kit che teneva sempre con sé. Lo poggiò vicino al minore che stava ancora tremando e piangendo silenziosamente. Il maggiore lo aprì e iniziò a tirare fuori cotone e disinfettante insieme ad altri medicinali. In quel momento non gli importò chi gli avesse fatto quello, c'era tempo per le domande, in quel momento gli importò solamente di Jimin. Nient altro. Con cura iniziò a passare il cotone sulle ferite sul viso ricevendo dal più piccolo lamenti strozzati di dolore. I due si scambiarono diversi sguardi che fecero smettere di battere il cuore di Jungkook. Senza darci troppo peso, Il maggiore tolse la giacca e la maglia a Jimin che non sembrava protestare. Era immobile, impotente, spaventato, era schifato. 

Il medico trattenne il fiato quando vide il fisico del più piccolo. Era a dir poco perfetto. Si vedevano benissimo la linea degli addominali che tracciava la sua pancia, rovinati da numerosi tagli. Con un dito iniziò a tracciare linee su di essi estasiato: erano la cosa più bella che avesse mai visto. Una mano però bloccò il suo polso. Alzò il suo sguardo verso Jimin che guardava dritto e poi nei suoi occhi. I due si guardarono per minuti infiniti finché Jimin non attirò a se Jungkook stringendolo. "ti prego non farmi del male" sussurrò spaventato Jimin.

Mai. pensò Jungkook stringendo di più il ragazzo a sé.

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Buon salve gente! Come state? Sperò questo capitolo vi piaccia.

love y'all<3

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