twenty (part A)

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Jungkook era mezz'ora che stava davanti allo specchio a guardarsi e riguardarsi. Non sapeva se doveva cambiarsi o rimanere vestito in quel modo, ovvero maglione rosso, jeans semplici e le sue amate Timberland. Si girava e rigirava su se stesso guardando e facendo facce strane. "Jimin-ah!" urlò continuando a guardarsi allo specchio. Pochi secondi dopo sbucò dalla porta della camera un piccolo Jimin ancora in tenuta da casa. "dimmi" disse appoggiandosi allo stipite della porta. Jungkook si girò con sguardo serio misto a quello di un bambino arrabbiato facendo spuntare sul viso del minore uno sguardo interrogativo. "secondo te come sto?" chiese il maggiore mantenendo i suoi occhi fissi sui suoi vestiti.

"oddio Hyung! è la ventesima volta che ti cambi! Vai bene così!" disse Jimin esausto e divertito. Infatti erano una buona ora che Jungkook si stava preparando cambiandosi ogni minuto e facendo spazientare sempre di più il povero coinquilino. "mhm...e che non lo so..." continuò il maggiore tornando a fissarsi allo specchio. Jimin alzò gli occhi al cielo e si avvicinò al maggiore. Gli abbracciò la vita da dietro e poggiò la sua testa sulla sua spalla. "Kookie hyung...stai bene così...e comunque è una cena con la tua famiglia...al massimo dovrei essere io quello terrorizzato" sussurrò Jimin incrociando lo sguardo dell'amico attraverso lo specchio. "fidati...sei perfetto" concluse il minore rivolgendo un dolce sorriso al più grande. Quest'ultimo si girò e ricambiò l'abbraccio precedentemente dato da Jimin. 

"tu sei perfetto" sussurrò stampando un leggero e puro bacio sulle labbra morbide e rosee del minore.  Questo sorrise tenendo il suo sguardo fisso negli occhi di Jungkook. "dai vai a prepararti...usciamo tra poco" finì il maggiore sciogliendo l'abbraccio e spingendo il più piccolo verso il bagno. "okay okay ora vado" disse ridendo Jimin prima di chiudersi nel bagno.

/.../

"Jimin-ah! Andiamo" disse Jungkook euforico prendendo la mano del minore tirandola verso il palazzo ricoperto di neve. Jimin rise susseguito da vari versetti dei disapprovazione dati dalla forte stessa della mano. I due salirono le scale in tutta furia arrivando poi al piano voluto. Il minore staccò la mano da quella di Jungkook piegandosi per poggiarla, insieme all'altra, sulle ginocchia accompagnata da vari respiri pensanti. "tu mi ucciderai un giorno" pronunciò Jimin prima che la porta di una casa si aprì.

"Ahh! Eomma è arrivato Jungkook!" urlò una voce forte e bassa. Jimin si raddrizzò subito completamente rosso in viso. Si nascose dietro le spalle del maggiore prendendo profondi sospiri.

"Jungkook-ah!!" urlò un'altra voce questa volta femminile. Jimin vide il coinquilino allontanarsi un pò vedendolo poi abbracciato ad un'altra persona che, ovviamente, il minore non capiva chi fosse.

Questa donna iniziò a fare domande su domande restando abbracciata a Jungkook facendoli dondolare un pò. "ya ya ya! Eomma...siamo appena arrivati! Facci respirare" rispose il ragazzo ridendo mentre scioglieva l'abbraccio. "siamo?" chiese la voce bassa di qualche minuto prima. Jungkook annuì con un sorriso girandosi per cercare il minore. Appena trovato, lo prese per un braccio e lo mise accanto a sé.

"lui è Jimin. Jimin loro sono mia mamma  e mio fratello maggiore Junghyun" disse Jungkook sorridente mentre Jimin, rosso in viso si inchinò "salve" sussurrò Jimin tenendo l'inchino. La madre lo scrutò per qualche secondo per poi fare un sorriso, a differenza del fratello che sembrava avere il suo sguardo fisso su Jungkook.

"oh tranquillo ragazzo. Puoi anche rimetterti dritto" disse ridendo la madre intanto che Jimin, più rosso di prima, si alzò lentamente. Tra i quattro passò qualche minuto di silenzio dato che i due fratelli erano intenti a guardarsi  con occhi omicidi creando tensione. 

"allora...dove sono gli altri?" chiese Jungkook togliendo la sua attenzione al fratello e rivolgendo un sorriso, forzato, alla madre. Jimin guardò il comportamento del maggiore diventando tutto d'un tratto più 'serio' e teso. Con la sua piccola manina, il minore prese la mano del ragazzo vicino a lui, che al tocco si rilassò facendo sorridere Jimin. "sono tutti in salone pronti per la grande cena" rispose la madre facendo cenno a Junghyun di spostarsi, cosa che fece anche lei. I due ospiti entrarono nella casa perdendo il contatto tra le loro mani.

Jimin non fece molto caso all'arredamento e alla struttura della casa, poiché fosse poco interessante date le dimensioni non molto ampie. Seguì attentamente Jungkook e i suoi due familiari nella stanza che sembrava essere il salotto. Lì alloggiavano varie persone, di una certa età, che chiacchieravano con un bicchiere di champagne in mano.

"Ohh Jungkook-ah!" urlò una donna facendo rivolgere tutta l'attenzione sul ragazzo chiamato in causa e Jimin. "Zia" si limitò a dire il maggiore andando in contro alla donna per poi abbracciarla. Da lì si susseguirono vari abbracci e presentazioni di Jimin che durante queste nuove conoscenze arrossiva sempre di più.

se solo potessi Jimin ti porterei con me dappertutto, per tutta la vita. Pensò Jungkook guardando il minore intento a parlare con lo zio del più grande, mentre sfoggiava piccole risatine e gote rosse.

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ehi vi prego perdonatemi per l'inattività ma ho avuto problemi con i compiti e la scuola. Giuro che da oggi in poi sarò più attiva<3

love y'all<3


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