twenty-four

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Jungkook era in sala d'attesa da tutta la notte. Aveva gli occhi rossi e gonfi con le labbra nella medesima condizione. Era seduto con le gambe che si muovevano e il suo corpo che tremava. Aveva tanta paura; paura di tutto. Aveva paura che Jimin non riuscisse a sopravvivere, di non poterlo più stringere fra le sue braccia, di non potergli più dare baci, di non potergli più dire 'ti amo'. Ma la cosa di cui aveva più paura era quella che una volta che Jimin si fosse svegliato avrebbe potuto odiarlo; odiarlo per tutto quello che gli a fatto. 

Lui non lo doveva sapere. Si ripeteva, avevano tante cose da fare insieme: il primo appuntamento, la loro prima vacanza, le notti insonni a parlare e coccolarsi, fare l'amore ripetendosi quanto si amassero. Dovevano farlo, eppure, il destino volle che Jimin scoprisse tutto.

"Jungkook?" lo chiamò una voce già conosciuta. Alzò lo sguardo alzandosi dalla piccola sedia andando incontro all'infermiera. "Rosè...come sta? è vivo? Si è svegliato?" disse preoccupato Jungkook alternando i suoi occhi con la donna davanti a lui e il corridoio dietro essa."Jungkook va tutto bene. Si è svegliato da qualche minuto. Per fortuna non aveva niente di grave, anche se abbiamo riscontrato un taglio più grande degli altri su cui abbiamo dovuto immediatamente. Per il resto va tutto bene si trova nella stanza 234. Puoi andare a visitarlo se vuoi" Appena disse il numero della camera, Jungkook ringraziò velocemente l'infermiera sparendo nel corridoio. 

Si ritrovò in pochi minuti davanti alla stanza 234, con goccioline di sudore sulle tempie, le mani tremanti e la paura che non accennava di volerlo lasciare. Rimase davanti a quella porta per una decina di minuti impotente di muoversi. Era così spaventato e arrabbiato con se stesso, perché sono stato così codardo da non dirgli di Yoongi. Si diceva costantemente cercando di mantenere la calma. 

Prese un grande respiro e lentamente aprì la porta della camera. Si ritrovò davanti Jimin, steso sul letto, con la testa rivolta verso destra, a guardare il vuoto. Il maggiore entrò nella stanza chiudendo la porta dietro di sé. Camminò a passi lenti e silenziosi avvicinandosi al letto. Si fermò a qualche centimetro da esso guardando Jimin. Era così...perfetto, anche in una situazione del genere. I suoi lineamenti del viso dolci uniti alle sue guance gonfie erano la cosa più paradisiaca che Jungkook avesse mai potuto vedere. Gli occhi, il naso, i capelli, le sue labbra...tutto era paradisiaco, perfetto. Il più grande pensò a quanto non potesse più vivere senza quel piccolo ragazzo, che piombò nella sua vita come semplice vittima, per poi trasformarsi in...amore. Un amore che neanche Jungkook riusciva a contenere e il solo pensiero di non poter più aver Jimin al suo fianco era qualcosa insostenibile. Sia fisicamente che mentalmente.

"smettila di guardarmi" disse ad un certo punto il minore risvegliando Jungkook dal suo stato di trance. Questo abbasso subito lo sguardo obbedendo a Jimin che girò poi i suoi occhi colo nocciola verso l'unico ragazzo in quella stanza. Passarono minuti di silenzio come al loro solito, solo che questa volta fu il più piccolo a romperlo. "perché? Perché lo hai fatto?" sussurrò spezzando ogni lettera possibile. Jungkook rialzò il suo viso incrociando gli occhi spenti di Jimin. "perché? Perché mi hai mentito? Perché per tutto questo tempo non mi hai detto che lavoravi per Yoongi?" disse di nuovo il minore non ricevendo risposta alla prima domanda.

"Jimin-ah...io...io non ho mai voluto farlo, credimi. Non ho mai voluto tutto questo" disse Jungkook avvicinandosi verso il letto del più piccolo. "non avrei mai voluto rapirti quella notte e portarti in ospedale, non avrei mai voluto ridarti il braccialetto così che Yoongi potesse sapere ogni tuo spostamento, non avrei mai voluto che i suoi uomini venissero a casa per ucciderti, non avrei mai voluto dirtelo" concluse Jungkook con gli occhi lucidi. Jimin interruppe il loro sguardo visivo abbassandolo. Annuì leccandosi la gengiva inferiore "e così sei stato tu" disse rialzando la testa "sei sempre stato tu" continuò mentre piccole lacrime iniziavano a bagnarli il viso "l'ospedale, il braccialetto, la tua sparizione. Tutto si collega, ed io stupido che ero così accecato dall'amore per capirlo" sussurrò guardando dritto negli occhi di Jungkook. 

"Jimin...ti prego perdonami...ti prego, io non riesco più a vivere senza di te. Ogni ora, minuto o giorno senza di te e come se l'ossigeno intorno a me svanisse. Ti prego Jimin-ah...io ti amo" sussurrò le ultime parole  sofferente, Jungkook. Afferrò la mano del minore, ma questo la tolse al minimo sfioramento.

"sparisci" disse Jimin secco continuando a fissare Jungkook. Questo spalanco gli occhi mentre il suo viso iniziò a bagnarsi. "ti prego Jimin" implorò il maggiore. Jimin tolse i suoi occhi dal più grandi rivolgendoli dal lato opposto. 

"Vai via Jungkook." concluse il minore serrando gli occhi e stringendo le labbra. "no...no...io...Jimi-" "ho detto che devi sparire" urlò con tutto il fiato in gola Jimin spaventando il maggiore. Si racchiuse le gambe al petto iniziando a tremare mentre le lacrime si trasformarono in un pianto insterico. 

Jungkook, piangente, si diresse verso la porta per poi uscire. Ti prego Jimin-ah...perdonami.

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scusate se è lungo...vi love tutti! 

Capitolo dedicato a un piccolo macaron che ho conosciuto ieri 

love y'all<3

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