Scommesse

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Salvatore
Nella vita molti aspirano ad un lavoro ben retribuito, una casa grande, una bella moglie, dei figli con buoni voti, un cane che non distrugga tutto quello che è intaccabile dai suoi bei dentini e magari anche una suocera gentile. Io nella vita, invece, faccio solo figure di merda.
Le scommesse sono una brutta bestia, soprattutto quelle tra amici, che richiedono una dignità pressocchè inesistente. Belle per chi le vince, ma non per me, che le perdo anche (e soprattutto) quando non dovrei.
Un esempio? Una bella giornata nel parco, con il sole e tanti bambini che urlano felici. Sascha sorride e indica una coppia su una panchina.
<<Chiedi il numero a lei>>
<<Certo che sei stronzo>>
<<Sei tu che perdi le scommesse>>
<<Sei tu che non sei umano>>
<<Te l'avevo detto che avrei mangiato tutto il gelato>>
<<Quel tipo peserà il triplo di me>>
<<La tipa la metà>>
<<Ti odio>>
<<Anche io tesoruccio>>
E lo odio davvero. Mi giro verso gli altri implorando il loro aiuto con gli occhi. Stefano alza le mani.
<<Te l'avevo detto che avrebbe mangiato tutto il gelato>>
<<Ti tocca, amico>> commenta Giuseppe quasi dispiaciuto. In realtà so che ha solo fame e vuole andare a cena il prima possibile.
Mi rassegno e parto alla volta della coppia che, ovviamente, comincia a cimentarsi in un bacio passionale. Quanta fortuna morta prima di nascere. Arrivato davanti ai due cerco abbastanza invano di attirare la loro attenzione.
<<Ragazzi, mi dispiacerebbe disturbarvi>> mi decido a dire infine. I due distolgono l'attenzione da quello che stavano facendo e la prestano a me.
<<C'è qualche problema?>> chiede il ragazzo. Ha i capelli neri, gli occhi azzurri e le dimensioni di un'armadio a parete che è stato tirato su bene.
Lancio uno sguardo ai miei amici, rassegnato.
<<Mi chiedevo se tu potessi darmi il tuo numero>> squittisco rivolgendomi direttamente alla ragazza. Ha i capelli scuri e gli occhi chiarissimi.
Due paia di sopracciglia di alzano per la sorpresa, poi il ragazzo parla.
<<Come scusa?>>
<<Scusa amico, per una scommessa, mi servirebbe il suo numero>>
<<Non credo si possa fare>> ribatte mentre un'ombra scura gli passa negli occhi.
Fa un passo avanti fino a coprire la ragazza e parla di nuovo.
<<Ora vai>>
Faccio un passo indietro.
<<Scusami, non volevo creare problemi>>
<<Nessun probelma>> si intromette la ragazza facendosi avanti, rovista nella borsa e ne caccia un eyeliner. Poi mi prende il braccio e comincia a scrivere un numero. Io la guardo sbigottito, il ragazzo infuriato.
<<Che cazzo fai?>>
<<Avevi promesso>> commenta lei, poi se ne va. Il ragazzo mi guarda in cagnesco.
<<Tu...>> è tutto quello che dice prima di andarsene.
Sascha mi corre in contro ridendo.
<<Hai appena rovinato una coppia, complimenti amico>>
<<Ma ora andiamo a mangiare?>> 

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