Le lancette dorate del mio orologio mi agitano.
Mi stanno chiaramente minacciando.
Segnano quasi le 17:00 e io mi trovo ancora a scuola per i colloqui di Arianna.
Ho ancora un'ora prima del turno al Paris.Da quanto tempo sono in fila per la maestra d'italiano? Mi mancano così tanti insegnanti con cui parlare e devo assolutamente accelerare i tempi.
Ci sono circa cinque madri prima di me.
Qualcuna credo di averla vista alle recite di Natale o Pasqua.L'unica cosa più ovvia sarebbe chiedere cortesemente di passare avanti per entrare prima.
Alzo leggermente la voce e chiedo, con la calma più assoluta, il permesso di accedere alla stanza davanti, per prima.
Tutte sembrano intenzionate ad accettare.
Tranne una.
"La prego. So che lei ha aspettato da tanto, ma io necessito di entrare in questo momento. Devo recarmi a lavoro e non posso permettermi di arrivare in ritardo" le ripeto implorante.
Scuote la testa e, una volta incrociate le braccia, pronuncia un "no" secco.
Si comporta come Arianna quando non vuole mangiare le verdure.Lei è una signora di mezz'età, bassa e abbastanza in carne.
Ha i capelli tinti biondi e degli occhi verdi.
Porta un paio di occhiali rossi e credo si sia messa troppo rossetto.
Sta masticando la gomma e mi sta guardando minacciosa."Senti, ragazzina. Tu credi che io sia scema?Adesso ti stai zitta e fai la fila perché come l'ho fatta io, devi farla anche tu"
Non capisco perché mi risponda così.
Un "scusa, preferirei di no" sarebbe bastato.
Ma dove sono finite le buone maniere?"Mi scusi, se lei non vuole, lasci stare.."
Tutte le altre madri davanti iniziano a provare compassione e a chiedermi cosa sarebbe successo se fossi arrivata in ritardo.
Spiego la situazione e loro insistono a lasciarmi passare.
Ma ottengono l'effetto contrario.La donna si mette a urlare e a pestare il pavimento, catturando l'attenzione di tutti i presenti della sala.
Oh dio.
"Ma allora non capite! NO, NO E NO!
Questa mocciosetta viene all'ultimo momento e vuole fottermi il posto!
Ma io lo ripeto! NON SONO UNA SCEMA!"In realtà, sono in questa fila da un'ora..
Questa donna è pazza.
Non c'è bisogno di reagire così.Adesso c'è un silenzio tombale.
"Mi scusi, rimarrò al mio posto."
Avrei dovuto starmene zitta.
Però, alcune persone non hanno empatia.
Tutti gli occhi sono su di me per colpa di questa situazione imbarazzante.
Ci mancava solo questa!La donna si calma e torna a farsi gli affari suoi.
Vai al diavolo!
Mi tocca andare a lavoro in ritardo.
Dopo circa una mezz'ora, riesco ad entrare e a parlare con la maestra d'italiano.
"Buonasera" tendo la mano verso l'insegnante che ricambia.
È una donna con qualche ciuffo grigio e qualche rughetta vicino agli occhi.
Indossa un cardigan verde su un gonna, lunga fino al ginocchio, a pois rossi.
Porta degli occhiali a forma rettangolare e due pendenti di rubino.
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Lift Me
Romance𝙎𝙚𝙜𝙪𝙞 𝙡'𝙖𝙘𝙘𝙤𝙪𝙣𝙩 𝙪𝙛𝙛𝙞𝙘𝙞𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙨𝙪 𝙄𝙣𝙨𝙩𝙖𝙜𝙧𝙖𝙢 @hannamargowt Una vita sacrificata a fare ciò che gli altri desiderano, una bella batosta in amore, una figlia da accudire, una strana datrice di lavoro...