Capitolo 6

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Il lavoro va alla grande!
Ogni mese ricevo la paga e finalmente riesco a pagare le bollette, a passare del tempo con mia figlia e a permettermi qualche sfizietto.

Grazie Dio!

Ancora non credo a tutto questo! Dopo mesi di isterici pianti e notti insonni, posso dormire sogni tranquilli.

Rimuovo la polvere dai preziosi oggetti della sala mentre sorrido felice al pensiero di un po' di serenità.

Claudia, una delle mie colleghe, si è fermata a prendermi un caffè espresso.
È adorabile.
Così come tutte le altre.

"Come sta tua figlia?" mi domanda.

"Oh, adesso si comporta bene. Le piace la scuola e sta facendo amicizia anche con i compagni maschi".

"Non mi sorprende che abbia avuto un'idea così negativa sul genere maschile. Leonardo si è veramente comportato da vigliacco".

"Già"

Non ho più parole da spendere per Leonardo.
Mi ha fatto del male.
Il suo ricordo deve rimanere in un angolo, dimenticato.

"Io penso che il genere maschile sia utile solo per l'attività sessuale. Per il resto, possono farsi da parte" esorde Sara, la graziosa brunetta senza peli sulla lingua.

"Neanche per quello, riusciamo a fare tutto da sole" ammette con un occhiolino Anastasia, la mora ribelle,

Ridiamo tutte.

"Ma nessuna ha dei riguardi positivi sugli uomini?" chiedo per curiosità.

"Veniamo tutte da relazioni complicate: uomini sposati o vedovi, che hanno perso un figlio o non possono averlo, con instabilità mentali.."mi risponde Sara con un accento di rammarico.

"Instabilità anche a livello sessuale.
Una volta, sono uscita con un uomo. Era perfetto: atletico, senza figli, con un sacco di soldi... Eravamo sul punto di farlo ma baaam! Ha iniziato a piangere e a parlare di quando a sette anni aveva perso il cane. Poi ho
scoperto che era gay"afferma Claudia.

"Anche a me sono capitati un sacco di omessessuali. Peccato, erano tutti dei figoni" dice Giovanna, la rossa dai capelli lunghissimi.

"Siamo ancora giovani. Il mondo è pieno di bei uomini, basta solo trovarli" dichiara Laura, una donna molto alta dai capelli biondo platino.

Restiamo a parlare ancora di qualche appuntamento andato a male e poi, torniamo ad occuparci del nostro lavoro.

Passo alcune ore a lavare il pavimento, a fare la lavatrice, a sistemare i letti e a pulire le finestre fino alle 21:00.

Sono stanca morta ma almeno posso riposarmi con un buon film sul divano, insieme a mia figlia.

Arianna è più rilassata e sto trascorrendo tanto tempo con lei.
Giochiamo alle bambole e io devo sempre impersonare Ken.
Guardiamo insieme i cartoni e andiamo al parco.
Il nostro rapporto si sta assodando e ne sono contenta.

Sistemo gli attrezzi nello sgabuzzino e tolgo la divisa.
Indosso i miei vestiti e cerco Vittoria per dirle che ho concluso per oggi.

Muovo i passi con un po' di fatica.

Cosa mangerò per cena?

Poi avverto dei mugolii.
Provengono dalla camera da letto.

Cosa sta succedendo?

In ogni caso, non sono affari miei.

Il problema è che, per uscire, devo necessariamente passare davanti alla porta di quella stanza.

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