Capitolo 12

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"Arianna, sei pronta? Dario è arrivato!"

Ripasso un'ultima volta la matita nera sotto l'attaccatura degli occhi e mi avvio verso l'uscita.
Indosso il cappotto, prendo la borsa e le chiavi e attendo Arianna.

"Mamma, dove andiamo?"

"Non lo so, tesoro. Ha fatto tutto Dario"

Muoio dalla curiosità di sapere dov'è che Dario ci porterà.
Fuori città o in centro?

Apro la porta, dopo essermi guardata per l'ennesima volta allo specchio e ci precipitiamo fuori.

Entriamo nella Peugeot blu di Dario e Arianna prende posto dietro mentre io accanto al mio amico.

"Scusa per l'attesa" mi discolpo, allanciandomi la cintura.

"No problem"dice in modo pacato" La bambina di dietro è tua figlia, giusto?"

Non faccio in tempo a rispondere che Arianna asserisce di sì.

"Piacere, io sono Dario"

"Piacere, io sono Arianna" risponde la mia pargoletta attivamente.

Dario conferma ciò che ho detto ieri.
Arianna è suo padre in miniatura.

"NO!" urla mia figlia dal sedile posteriore.
Quasi non ci spacca i timpani.

"No, cosa?" le chiedo spaventata e perplessa, tastandomi le orecchie.

"Io sono uguale a mia mamma non a quel cattivone. Lui ci ha abbandonate e... mamma piange sempre per lui" contrabbatte Arianna scuotendo nervosamente la testa.

Dario continua a guidare e a tenere lo sguardo dritto.

Io mi ammutolisco ma so che è meglio parlare e cambiare argomento.

"Dario? Dov'è che ci porti?" invito il mio amico a svelarci la metà segreta a cui ci sta conducendo.

"Non ve lo posso dire. Però, so che piacerà molto ad Arianna"

"Hai sentito, tesoro?Chissà..."

Arianna si è zittita ed è peggio che sentirla piangere.

"Tesoro?"

"Sì, va bene"replica con voce fioca.

Decido di non dirle nulla e darle il tempo di riprendersi un attimo.
Parlare di Leonardo non è facile nemmeno per lei.

"Come è andata oggi?Dantelli è sempre il solito pappamolle?"

"Sì"

"Ma mi vuoi spiegare cos'è successo? Prima che tu lavorassi nell'azienda, era uno stronzo senza cuore. Adesso sembra un cucciolo bastonato. Quale magia oscura hai usato?"

La più pericolosa di tutte e si chiama Gabriel Riva.

"Ti assicuro che io non ho fatto niente. Si sarà reso conto della merda che ha commesso prima con le altre"

"È un po' insolito. Mi stai nascondendo qualcosa?"

"No, perché dovrei?"

Mi spiace Dario, non posso proprio rivelarti di Mr Riva.
Non capiresti e dovrei spiegarti tutto dal principio..

"OK, mi fido"

Dario prende la strada che lascia la città.

"Uh, si fa interessante" dichiaro, prestando attenzione ai cartelli stradali per riuscire ad estrapolare qualche informazione sul luogo ignoto verso cui ci stiamo dirigendo.

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