1. rivalago

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MILANO, 15 GIUGNO

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MILANO, 15 GIUGNO

Mio papà abita a Milano da circa trent'anni, eppure nel suo cuore c'è spazio solo per quel paesino inculato che chiama "città natale" e in cui ci costringe ad andare ogni benedetto anno.
I miei amici trascorrono le vacanze in America, Egitto, Australia, io invece devo accontentarmi del posto che odio di più sulla faccia della terra: Rivalago.

Io, che amo la città e non la abbandonerei neanche se mi pagassero, sto male fisicamente tutte le volte che papà esclama la fatidica frase quando partiamo per Rivalago?
Vi giuro che in diciassette anni di vita non c'è stata una sola volta in cui io sia stata felice di andare in quel posto in mezzo alle montagne.
Perché, vi chiederete voi, andare a Rivalago ti turba così tanto?

La popolazione di Rivalago è al settanta percento imparentata con me, quindi ogni estate scopro di avere nuovi cugini di cui ignoravo l'esistenza, e il restante trenta percento?
Oh beh, li odio tutti.
Più o meno tutti, perché certi soggetti, volente o nolente, li sopporto, ma la maggior parte dei Rivalaghesi o come diavolo si chiamano mi fanno ribrezzo.
Inoltre, Rivalago è immersa nel verde delle Alpi, tra mucche, capre, pecore, serpenti, topi e persino qualche orso. Io, giusto perché mancava proprio questa ciliegina sulla torta, odio la natura e quel paese pullula di natura come la mia amata Milano pullula di vucumprà.

"Siete pronti?" grida papà, mettendosi gli occhiali da sole mentre il cielo è ceruleo e minaccia di piovere.
Fa anche piuttosto freddo per essere il quindici giugno.
Lancio uno sguardo di fuoco a papà, ma lui non fa altro che tirarmi via il cappellino con la visiera rosa, quello che ho comprato ad una bancarella quando avevo sette anni, e scompigliarmi i capelli.
Povero papi, è convinto che in questa famiglia ci sia qualcun'altro oltre a lui che vuole andare in quel buco di culo.

Giorgio Balti, mio padre, ha quarantotto anni, come lavoro fa l'architetto ed è fermamente convinto che al mondo non esista paesino migliore della sua Rivalago.
Si sbaglia di grosso, ovviamente, ma è così fiero della sua città natale che nessuno di noi ha il coraggio di dirgli che la cosa più divertente che si possa fare a Rivalago è spalare lo sterco di vacca.

Per anni ho cercato di fargli cambiare idea e di andare a fare le vacanze da qualche altra parte, ma mio padre è testardo come un mulo e ogni anno porta tutta la famiglia a Rivalago, quel paesino schifoso che raderei al suolo se solo non facessero dei buoni dolci. Beh, più o meno buoni,considerando che l'anno scorso siamo stati tutti male per colpa della crostata di mia zia.

Ma tornando a noi, papà non è che riesca sempre a portare tutta la famiglia.
Cioè, io ci ho provato a scappare da quei tre mesi di inferno, organizzando vacanze studio in Inghilterra con la mia migliore amica Beatrice, detta Bebe, ma mio padre mi ha sempre scoperto e ha sempre disdetto tutto pur di portarmi a Rivalago.

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