20. lo vedi che sei stupida e tua nonna mi preferirà sempre a te

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Dario

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Dario

I matrimoni sono un maledetto incubo.
E non lo dico solo perché per anni mi sono dovuto subire Clarissa che guardava Quattro matrimoni USA, ma soprattutto perché il clima che si respira quando c'è aria di matrimonio è un clima di omicidio. Perché? Perché sono tutti tesi e sull'orlo di scagliarsi l'uno contro l'altro.

Come se non bastasse Rossella Balti sta parlando di nipoti da tre giorni. Tre, fottuti, giorni.
Io ci provo a non guardare la faccia di Clarissa quando la Balti Senior urla la parola figli, cerco anche di far finta di non notare come mia sorella metta su un finto sorriso per far credere a tutti che l'argomento non le importi, ma non ce la faccio, e più la vedo così più ho voglia di spaccare la faccia a quel coglione di Vittorio Langeli.

"Non la ascoltare." Borbotto a Clarissa, mentre sento la voce di Rossella parlare di culle in offerta in un negozio di marca in città.
Clarissa, come tutte le volte, come ha sempre fatto da quando sono nato, mi regala un sorriso rassicurante, come per dirmi che sta bene, quando in realtà so che ciò che le è successo l'ha cambiata per sempre, e io non riuscirò mai a dimenticarlo.
Ogni tanto mi pento di non aver picchiato meglio quel deficiente di Vittorio. Avrei dovuto distruggerlo su quel maledetto campo da calcio.
Rompergli qualche osso in più oltre a quelli del naso.

"Tu pensa a non far impazzire quel pover'uomo di Don Roby." Risponde mia sorella cercando di arruffarmi i capelli, ma io mi sposto in tempo per evitarla.
"Non ci provare." La ammonisco, guardandomi nello specchio che si trova nell'ingresso della villa.
Ho una faccia da cadavere.
Sto dormendo di merda in questi ultimi giorni, probabilmente perché siamo oltre a metà luglio, in questa casa si respira aria di matrimonio (aria cattiva, molto cattiva) e i miei genitori sono sotto allo stesso tetto, il che significa sogni non molto tranquilli per tutti i componenti della mia famiglia.

Dopo la mia sfuriata in cucina non ho avuto l'occasione di parlare con nessuno dei due.
Non che io ci abbia provato, semplicemente ho deciso di ignorarli per il bene mio e loro.
Non ho la forza di litigare con mamma e papà finirebbe solo a dirmi che devo farmi i fatti miei. L'unica cosa positiva di tutta questa storia è che papà sta bevendo solo acqua da due settimane: Giorgio gli ha nascosto tutti gli alcolici che c'erano nella villa e il periodo buio di papà sembra avvicinarsi sempre di più alla fine.
O almeno così si spera.

"Andiamo?" Nina arriva nell'ingresso con il cellulare in una mano e il cappellino rosa nell'altra. Quando se lo mette in testa io e Clarissa ci lanciamo una breve occhiata.
Qualunque cosa abbia per la testa non ha voglia di parlarne.
Oh, ma vedi come parlerai.

"Andiamo." Le rispondo, aprendo la porta della villa e uscendo subito dopo di lei.
Siamo stati diligenti, nell'ultimo periodo: da quando Nina è tornata da Milano non abbiamo saltato nemmeno un incontro in oratorio.
Don Roberto ha detto che lo farà presente ai nostri genitori e come premio ci ha offerto una granita gratis dal bar. È stato imbarazzante mangiare una granita, noi tre insieme, sullo stesso tavolo, soprattutto perché lui continuava a fare domande inopportune come ce l'avete il moroso/la morosa? e Nina ha rischiato più di una volta di strozzarsi. Io evitavo le domande cautamente, e Don Roberto, anche se l'ha notato, ha fatto finta di nulla.

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