2. l'idea del cappellino

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Papà ha sempre cercato di farmi sentire a mio agio a Rivalago

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Papà ha sempre cercato di farmi sentire a mio agio a Rivalago. Non ci è mai riuscito, ma ho sempre apprezzato i suoi sforzi.
Ha tentato più di una volta di farmi andare d'accordo con i figli dei suoi amici d'infanzia, ma diciamo che ho sempre mandato a rotoli i suoi buoni propositi.

E posso anche dire che è stata casualmente colpa mia se due anni fa Chiara Sava, quella stupida deficiente, figlia di una cara amica di babbo, è caduta giù dall'albero vicino alla piazza. Non pensate male, non l'ho spinta, ovviamente, però, ecco... posso assicurare che mettersi a saltare sui rami degli alberi dopo essercisi arrampicati sopra non è una buona idea. Soprattutto se sopra al suddetto ramo è seduta una persona.
Soprattutto se quella persona è Chiara Sava e sua madre è il sindaco di Rivalago.

La mamma di Chiara Sava, Francesca, mi odia, ed è così evidente che ormai nemmeno lo nasconde. Sia lei che la figlia mi detestano, e quando vedo le loro teste, una bionda e una mora, alzare gli occhi al cielo capisco che mi hanno riconosciuto. Che caloroso benvenuto!

Certo, il fatto che io abbia appena urlato cazzo non mi ha fatto passare inosservata ma reagire così mi sembra un po' esagerato.
Due anni fa, dopo la caduta di Chiara, ho letteralmente implorato sua madre di bandirmi da Rivalago, mi ero messa in ginocchio e stavo persino cercando di piangere, con mamma che tentava di tirarmi su e si scusava con Francesca, che da allora è traumatizzata dalla mia presenza.
Ovviamente quella brava (si fa per dire) donna non mi ha bandita ed ora eccomi qui, a salutare tutta la banda che devo vedere ogni maledetta estate.

"Oh, siete arrivati finalmente."
Quello che si alza è il grande amicone di papà: Giulio Gori.
Giulio lo riconosci ovunque, a quaranta e passa anni i capelli neri e gli occhi verdi che l'hanno reso estremamente attraente da giovane (non mento, ci sono le foto) continuano a renderlo attraente anche ora.
Papà e Giulio si conoscono da quando erano in fasce, il Freezer e la mamma di Giulio erano grandi amiche e l'amicizia non ha fatto altro che continuare nella generazione successiva.
E poi si è fermata lì.

Giulio Gori ha quattro figli che io sopporto ormai a stento, dopo diciassette anni che li conosco : Clarissa, Enea, Dario e Agnese.

Enea e Clarissa sono a posto, sono gemelli e hanno quasi vent'anni, sono di qualche mese più grandi di Alberto, con cui passano il loro tempo di solito, o almeno è così che li ho sempre visti.
Quando eravamo piccoli si divertivano a fare gli dei onnipotenti e io mi divertivo allo stesso modo quando ficcavo i loro spazzolini nella tazza del water. Ero veramente perfida da bambina.
Avevo una mezza cotta per Enea quando ero piccola, e mi ricordo che arrossivo tutte le volte che lui mi rivolgeva la parola, e non erano molte le volte, perché Enea è sempre stato un maledetto egocentrico altezzoso.
Clarissa è sempre stata come una sorella maggiore pronta in qualunque momento a farmi i capelli e a dispensare consigli fondamentali, come la migliore marca di assorbenti da usare, oppure il nome del mascara più economico e comunque decente disponibile sul mercato.

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