»Jimin
"Ah...!"
"Più forte! Grida più forte!"
"A-ah!"
"Bravo piccoletto, grida!"Mi accarezzo la guancia, fissandomi allo specchio.
Sono ancora qui.
Non so nemmeno io cosa ne sto facendo della mia vita, non riesco più a controllarmi.Non so più che fine io abbia fatto, sono ancora Jimin?
Mi sento un'altra persona, non mi riconosco guardandomi allo specchio.
Quanto sarà passato?
Un anno come minimo, e in questo frangente di tempo sono riuscito a rovinarmi del tutto.
Dov'è finita quella persona casta e pura che sapevo di essere? Quella piena di ideali?Mi sa che anche mia madre, prima di fare la prostituta per mantenersi, era esattamente come me. Io, al massimo, credevo di poter finire come mio padre, di certo non come mia madre.
Non avrei mai pensato di ricorrere alla prostituzione.
Ma come potevo andare avanti? Non avevo finito i corsi di studio, non sapevo fare nulla, sono sempre stato mantenuto da qualcun altro, che schifo la dipendenza economica.
Qualche tempo fa, mentre camminavo per la strada malconcio, con vestiti sgualciti e la faccia di uno che non dorme da giorni, un tizio vestito elegantemente mi ha fermato, proponendomi un lavoro che mi avrebbe permesso di vivere.
Attenzione, io non guadagno molto, solo il necessario per vivere, altrimenti dovrei propriamente prostituirmi; il mio contratto è ben diverso: praticamente devo restare dentro delle sorte di vetrine all'interno del nightclub, così che la gente possa ammirarmi mentre mi esibisco con il palo; benché molte persone mi richiedano (cosa che non comprendo), i proprietari negano sempre, dicendo che potranno avermi ad un prezzo straordinario e solo a fine mese.
Purtroppo, c'è gente che mi vede anche solo una volta e si ripresenta a fine mese con un bel po' di denaro per potermi avere, quindi non mi prostituisco frequentemente, ma una volta al mese, altimenti mi caccerebbero se non lo facessi.Ho così paura dei fine mese...
Ho ricominciato ad odiare il sesso, anche se gemo tanto che alcuni clienti sono tornati a reincontrarmi. Ho constatato che scambiano facilmente i gemiti di piacere con quelli di dolore, almeno non devo fingere di star godendo, perché, diciamocelo, con persone di una certa età non funziona neanche provandoci.
Sono tutelato dai capi di questo nightclub, impongono regole rigide sulle protezioni e mi trattano bene, sono anche invitato a dormire qui e il mio stipendio viene utilizzato in parte per l'affitto e per il mio cibo, ma dire che sto bene sarebbe una grande bugia, preferirei insegnare ancora danza in quella confraternita e so che non dovrei pensarci e rimurginarci troppo e che mi faccio solo del male facendolo costantemente, ma non riesco a farne a meno.
Sarò una persona orribile, ma ogni volta che qualcuno mi tocca, penso a lui, a Yoongi, al suo tocco, alla sua dolcezza, alle sue carezze dopo il tutto, al suo profumo, al suo corpo dannatamente bello e puro, ai suoi occhietti semichiusi nella penombra, alle sue labbra che rimpiango tanto. Mi torna costantemente in mente il pensiero della sua sofferenza al momento di andare via, di abbandonare la libertà; penso a quanto ancora, a distanza di un anno, mi stia odiando e la cosa mi fa stare male. Ci penso così tanto che la notte, invece che gli incubi su mio padre, faccio incubi su di lui oppure sogni sui nostri momenti insieme e la cosa mi distrugge.
Se non fosse per Rosé, non dormirei più. Lei, come me, è stata assunta in questo nightclub ed è la prostituta più richiesta, tanto desiderata che il nostro capo fa pagare il triplo per lei e seleziona lui stesso gli uomini che possono o non possono toccarla.
Ma, oltre ad essere una grande seduttrice, è anche una persona di cuore, che mi ha protetto, mi ha praticamente fatto da madre ed ogni notte viene ad abbracciarmi e a tranquillizzarmi, gliene sono grato
"Jimin, è arrivato il cliente del mese" informa il mio capo entrando nel mio camerino.Ah giusto...oggi è il 30 settembre.
***
accetto le minacce. oggi, rileggendolo, ho pianto
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𝕮𝖔𝖒𝖊𝖇𝖆𝖈𝖐 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ [Sequel di Escape]
Fanfiction>>Sequel di «Escape» Le strade di Park e Min ormai si sono divise. La confraternita non è più quella di un tempo. Nessuno è più quello di un tempo. La tristezza e i sensi di colpa tormentano coloro che li conoscono... Tutti hanno sbagliato, tutti ha...