»Yoongi
Scopro leggermente il petto di Jimin, rimanendo estasiato dalla sua bellezza.
Lui prende ad accarezzarmi il viso sorridendo. Ricambio quel sorriso tanto tenero e spensierato che mi fa morire ogni volta che mi si viene rivolto.
Mi abbasso su di lui, rivolgendo la mia attenzione ai pettorali, tracciando il perimetro di quello destro con la lingua, mentre con il dito premo il capezzolo dell'altro, facendolo sospirare e chiudere gli occhi.
Premo la mia erezione sulla sua
"Hyung..."
Risalgo con la lingua al suo collo - il mio dito ancora sul suo capezzolo - e ricomincio a marchiarlo con ferocia, mordendo e succhiando ogni tratto, da sotto l'orecchio alle clavicole (non posso più vicino al viso, sarebbe troppo evidente).
Jimin continua a rilasciare sospiri corti e affannati
"Sei così mio, piccolo e prezioso" sussurro sul suo collo
"S-si Yoongi..."
Stringo i suoi fianchi con le mani e lui si aggrappa con le braccia alle mie spalle.Poi suona la campana della cena.
Minchia.
Siamo fottuti.
Mi allontano da Jimin, con la tachicardia che inizia a farsi sentire e non per il momento di intimità, ma per la paura
"Chim, devi andare a cambiarti, i miei saranno già tornati" dico impanicato.
Mi guarda prima confuso, poi spaventato e poi ancora nel panico
"I-io...come faccio? Guarda in che condizioni sono!" esclama sottovoce.
Lo osservo: troppi succhiotti ovunque.
Aish ci sono andato fin troppo pesante, ma che mi è preso?
"Io- Jimin, mi dispiace" dico sempre più impanicato
"T-tranquillo hyung..."
"Ho delle creme e del fondotinta"
"Ok, proverò a fare qualcosa...spero"
"D'accordo, allora...vai, sbrigati" lo incito
Lui annuisce e si alza, per poi uscire di corsa dalla stanza, dopo aver recuperato i vestiti, il fondotinta e la crema.
Sono stato un idiota, avrei dovuto controllare l'ora o non tirarla così tanto per le lunghe, ho contribuito solo a fargli dei segni che per togliersi ci metteranno giorni, se non settimane.»Jimin
Entro in fretta in stanza, accendo la luce e mi metto davanti allo specchio.
Mi sale il panico.
I segni sono tanti, sono estesi lungo tutto il mio petto, il collo davanti ed anche di lato e...sono scuri, scurissimi.
In penombra la situazione non appariva così critica.
Prendo la pomata che mi ha dato Yoongi e la passo sulla pelle, facendo più attenzione possibile, ma facendomi male ugualmente, tanto da farmi piangere.
Come faccio a piangere per dei lividi? Mentre me li faceva non ho sentito dolore, ora iniziano a fare male.
Sono viola.
Spalmo per bene la pomata su tutto il petto ed il collo, poi prendo il fondotinta e lo applico negli stessi punti.
Non copre una minchia, sono troppo scuri.
Gemo di frustrazione sbattendo entrambe le mani sulla scrivania.
Tutte a me.
Dovrei avere delle maglie a collo alto.
Spero di aver calcolato l'evenienza.
Controllo nella valigia e noto che non ho neanche una maglia del genere.
Beh, d'altronde, non mi aspettavo nemmeno che mi avrebbero fatto entrare, figurarsi arrivare a fare quasi sesso con Yoongi.
Ripensandoci, è stato bellissimo.
Solo che ho ancora un'erezione, il che mi rende ulteriormente frustrato, ma non posso fare nulla, la campana della cena segna che manca mezz'ora prima di essa ed io ho già perso un quarto d'ora per sistemare i succhiotti.
Bussano.
Che minchia faccio?
"Chi è?"
"Il signorino Min mi ha informato che lei è molto raffreddato e che non ha portato alcuna maglia o maglione col collo alto"
Yoongi, sei un genio
"Oh...è stato carino a preoccuparsi per me"
"Gliela lascio qui, sulla maniglia"
"Grazie...ehm, lei come si chiama?"
"Può chiamarmi Wilson"
"Grazie ancora signor Wilson"
"Si figuri, l'attendiamo per la cena"
"Certo, a tra poco"
Lo sento allontanarsi e recupero la maglietta in fretta.
Questa non è una maglia, ma un maglione grigio enorme, è bellissimo.
Metto una maglia e lo indosso sopra, notando poi che esso giunge fino a quasi metà coscia.
Copre anche lì sotto, fantastico.***
smut magari un'altra volta :')
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𝕮𝖔𝖒𝖊𝖇𝖆𝖈𝖐 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ [Sequel di Escape]
Fanfic>>Sequel di «Escape» Le strade di Park e Min ormai si sono divise. La confraternita non è più quella di un tempo. Nessuno è più quello di un tempo. La tristezza e i sensi di colpa tormentano coloro che li conoscono... Tutti hanno sbagliato, tutti ha...