𝕮𝖔𝖒𝖊𝖇𝖆𝖈𝖐 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ [Sequel di Escape]

«24»

»Jimin
Yoongi sale su di me con agilità e mi incastra con le sue braccia e gambe tra sé stesso e il materasso.
Il suo sguardo è famelico, il suo labbro tra i denti, il suo corpo brucia e freme
"Park Jimin sotto di me...che piacere" osserva marcandomi con lo sguardo.
Non l'ho mai visto così
"Hyung, spostati"
Giuro che ci provo davvero a suonare convincente
"Non lo farò"
"Dai" dico in tono lamentoso
"Che bimbo cattivo che sei"
Mi sento avvampare
"S-smettila di chiamarmi così, sono grande"
"Sei grande?" mi provoca
"Hyung!"
"Rispondi" fa serio
"Sì"
"Se sei grande, allora farai le cose da grandi, giusto?"
"Hyung- ah!" mi lascio scappare dopo che mi stringe possessivamente i fianchi
"Come siamo sensibili" mi prende in giro
"Guarda che da dove sono io non ci vuole niente a darti un calcio nei coglioni"
Si avvicina al mio orecchio, sfiorandolo appena con le labbra.
Mi viene da gemere solo per questo contatto
"E poi come faccio ad usare il mio giocattolino con te?"
Come fa una frase così stupida farmi quasi eccitare?
"Sento che qualcuno qui si è risvegliato" osserva strizzando di poco il tessuto sopra al mio membro
"Hyung..." sospiro di piacere.
Era tanto che desideravo essere toccato così da lui
"No Jiminie, se non mi baci..."
"Mi devi giurare che almeno mi lascerai sistemare la stanza" dico autoritario.
Ci riflette su, non capendo il perché della mia richiesta
"Ok bimbo. Ora mi baci?"
Avvicino il suo viso al mio e lo bacio.
I brividi percorrono tutto il mio corpo, mentre Yoongi preme di più le sue labbra, obbligando le mie a schiudersi.
Infila la lingua insinuoso ed io gemo al contatto bagnato e splendido.
Porto le mani al suo viso, muovendo la testa in sincronia con i movimenti della sua.
Le sue mani vagano lungo il mio petto, stringendo la pelle sotto i palmi
"Ah"
Iniziamo, non so proprio contenere nulla.
Lui approfondisce il bacio, facendomi aprire di più la bocca, rendendomi bisognoso di più aria.
Immergo le dita nei suoi capelli ora scuri come la pece e le sue mani smettono di stringere la mia pelle, dirigendosi poi al mio sedere.
Yoongi mi fa alzare i fianchi e sposta i suoi palmi sui miei glutei. Stringe il mio sedere ed inizia a palparlo, mentre mi lascia baci umidi su tutto il viso.
Io non faccio altro che ansimare e la sua erezione cresce a dismisura.
Dopo i baci, subentrano i morsi sulle mie guance
"Yoongi..."
"Ti ho mai detto di amare tantissimo il tuo culo?"
"Hyung!" lo rimprovero dandogli uno schiaffetto sulla spalla.
Stringe di più la pelle tra le sue mani, facendomi scappare un sussulto
"È stupendo bimbo"
Ricomincia a mordermi, stavolta la pelle del collo.
Morde sotto la mandibola, per poi spostarsi a sotto l'orecchio e leccarmi il lato del collo
"Hyung...ah...di più hyung" ansimo aggrappandomi alla sua schiena.
Yoongi esaudisce il mio desiderio e morde anche quel lato per me così sensibile.
Mi morde, poi succhia avidamente quel punto, facendomi inarcare la schiena dal piacere.
Allaccio le gambe attorno al suo busto e lui si fa più avanti, facendomi percepire l'enorme erezione rinchiusa nei boxer sul mio sedere ancora fasciato da intimo e pantaloni
"Yoongi-ah"
Che bello poter gemere il suo nome finalmente.
Ritorna alla mia bocca, infilando di nuovo la lingua e dal mio sedere, le sue mani passano al retro delle mie cosce, stringendole.
Le mie braccia si allacciano al suo collo, mentre lui inizia ad andare avanti e indietro col bacino, facendomi percepire la sua erezione e stimolando la mia, mentre i miei gemiti e versi vengono repressi dalla sua bocca.
Fa avanti e indietro, simulando una penetrazione veloce, proprio come piace a me e la cosa mi manda in estasi più totale, tanto da farmi gemere ad alta voce, obbligandomi a staccarmi dalle sue labbra magnifiche
"Hyung..."
"Più f-forte" geme sul mio collo
"Yoongi hyung!" esclamo
"Bravo piccolo, dimmi quanto mi vuoi"
"Così tanto" gemo.
Lo bacio ancora e ancora, mentre lui continua a muoversi.
Dopo un paio di minuti, il suo movimento cessa, lasciandomi vuoto e confuso.
Mi lascia le cosce, appoggiandomi sul materasso, ed inizia a sbottonarmi la camicia, lasciando un morso ad ogni centimetro di pelle che va scoprendo.
Qualcosa mi dice che (s)verrò.

***
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