»Jimin
Siamo arrivati.
Se prima ero riuscito a calmarmi grazie alla riflessione e al sonno, adesso sono rigido e nervoso più di ieri notte.
Dopo il discorso di Namjoon sullo stato in cui potrei trovare Yoongi, sono spaventato"Devi fare attenzione. Appena entrato nella sua stanza, troverai il buio, a lui piace isolarsi in questo modo. Non ti riconoscerà, non penso tenda a guardarti subito e poi non potrà vederti chiaramente. Non dovrai parlargli, dovrai solo avvicinarti lentamente. Non so cos'altro dirti, non ho idea di come potresti iniziare una conversazione con lui, ma sono sicuro che ce la farai. Appena riuscirai a chiarirti, potrai contattarci, aspettiamo solo un tuo segnale"
"Questa casa è enorme" commento osservando la gigantesca villa bianca davanti a me, villa provvista di una casa di tre piani più mansarda, un giardino immenso posteggiato da bodyguard, con teli ed altro, poi i vari lampioni e i piccoli laghetti che lo caratterizzano.
E siamo solo al giardino.
La residenza è enorme, saranno 500m di lunghezza approssimativamente parlando; i miei occhi percorrono tutta l'area (per quanto possibile vedere da qui) e notano ogni cosa, dalle aiuole tagliate in forme perfette, alle decorazioni che caratterizzano la casa esternamente, soprattutto sui vari balconi, per non parlare di come anche i bodyguard siano sistemati a certe distanze fra di loro e sull'attenti.
Che cosa perfettamente inquietante
"Ok, ecco, siamo di un minuto in anticipo, so che la gente di un certo rango lo apprezza"
Siamo seri?
"Quindi possiamo muoverci"
Seguo Namjoon, il quale si avvicina al cancello e suona.
In pochi attimi, ci aprono ed un maggiordomo esce dalla casa per venirci incontro
"Signori, potete entrare. Prima che possiate adoperare all'interno di una così preziosa dimora, volevo farvi presente che i signori Min odiano i lecca-fondelli, quindi non siate sfacciati, e poi il signorino Min detesta profondamente il rumore; è fondamentale che voi facciate silenzio"
So che a lui non piace il rumore.
Annuiamo
"Buon pomeriggio signore, grazie per le avvertenze, ci comporteremo come richiestoci" parla Namjoon rivolgendogli un umile sorriso.
Io non mi sforzo nemmeno di sorridere, so che non ci riuscirei
"Seguitemi pure all'interno"
Percorriamo il vialetto di pietra levigata chiara fino alla porta in legno lucido, una grande porta con quelle maniglie strane vecchio stile.
Il maggiordomo apre la porta e ai nostri occhi si apre una piccola piazzetta circolare, tutta color panna, con un mosaico ritraente una famiglia a rivestire il pavimento ed una vetrata a cupola che copre il tutto.
Da questa piazzetta, partono vari corridoi, sempre color panna, preceduti da colonne scanalate e decorate. I pavimenti sono tutti mosaicati, mentre le pareti sono ricoperte da vari quadri e sui muri sono dipinte tantissime nuvole sfumate di rosa cipra.
Mi sembra di essere giunto al paradiso, non ho mai visto un ambiente del genere, è così surreale
"Prego, da questa parte, nella sala del tè" ci guida il maggiordomo imboccando uno dei corridoi.
Sala del tè? Ma sono coreani, non inglesi...
A che cosa serve una sala del tè!?
Tengo lo sguardo basso mentre seguo l'uomo insieme a Nam.
Yoongi sarà dietro quella porta di legno a cui stiamo giungendo?
Sarà lì?
Sto per vederlo, sarà sicuramente lì dentro se deve scegliere il suo 'servo'.
Eppura Nam mi aveva detto che lo avrei trovato in stanza, ma i suoi vogliono prima vedermi.
Quindi ci sono tutti, wow.
Non avrei mai pensato di potermi presentare ai genitori di Yoongi in queste vesti.
Sto iniziando a sudare al freddo.
Il maggiordomo si ferma davanti alla porta, si schiarisce la voce
"Mi raccomando, ne hanno già scartati troppi" sussurra.
La cosa non mi tranquillizza.Una attimo dopo, bussa ed apre la porta.
***
scusate se sembra un capitolo di storia dell'arte, volevo dare la giusta idea del luogo >.<"
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𝕮𝖔𝖒𝖊𝖇𝖆𝖈𝖐 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ [Sequel di Escape]
Fanfic>>Sequel di «Escape» Le strade di Park e Min ormai si sono divise. La confraternita non è più quella di un tempo. Nessuno è più quello di un tempo. La tristezza e i sensi di colpa tormentano coloro che li conoscono... Tutti hanno sbagliato, tutti ha...