This could be love

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Non potrò mai dimenticare il giorno in cui rividi Oliver. Il giorno in cui scoprii che l'amore della mia vita non era morto, ma era li, davanti a me, che fumava una sigaretta e beveva, tremando, un caffè, passandosi nervosamente la mano destra tra i capelli color cioccolato.

Seduta al tavolo di una piccola cucina, all'interno di un faro che Oli aveva affittato in riva all'Oceano ai confini di Sydney, lo fissavo e lo ascoltavo raccontare la storia dei suoi ultimi due anni di vita.

"Prima tu" gli avevo detto, nervosamente, perché non ero ancora pronta a raccontargli l'inferno che avevo vissuto in quei due anni senza di lui, e quindi preferii ascoltare il suo di racconto, certa però che sarebbe stato triste almeno quanto il mio.

Oli inizio'a parlare guardando fisso per terra... "Quella sera quando hai rinunciato a noi mi sono sentito perso ... Allora ho bevuto fino a star male e poi mi sono chiuso in bagno.. Ho preso una lametta e ho tagliato..tagliato..finché non ho sentito il calore del sangue coprire la mia pelle. Godevo nel provare quel dolore, volevo solo farla finita... Ad un certo punto la mia vista divenne appannata e persi i sensi. Mi svegliai in un ospedale privato, una specie di rehab qui in Australia. Accanto a me c'era Duane , il nostro manager... Era incazzato nero. Mi disse che era ora di finirla di fare il matto e che avevo rischiato di morire. Mi offrì due possibilità.. Dichiarare pubblicamente il mio disagio e farmi curare per poi tornare a suonare... Oppure farmi curare in segreto e simulare la mia morte... Ricominciare una vita altrove... Facendo perdere le mie tracce. Fui un fifone e scelsi la seconda chance. Non mi giudicare Ale ma ero disperato e non ero pronto ad accettare le critiche dei fan... Mi avrebbero giudicato e non l'avrei sopportato .. Te lo immagini sui giornali... Oli Sykes drogato e autolesionista?..."

Ascoltai in silenzio provando un sacco di Stati d'animo diversi, tristezza, rabbia, sconforto, stupore, e gli dissi "Oli ti capisco ma hai idea del dolore che hai provocato nelle persone che non sapevano nulla e che hanno pianto la tua morte? Porca puttana Oli io per due anni ho smesso di vivere!!!!"

"Se non sbaglio mi lasciasti per Kellin quindi ... Avrai pianto ben poco!!!"

Sentii una rabbia incredibile salirmi da dentro. Come osava dire così... Come osava anche solo pensare ..che non avevo sofferto per lui ? Quando quella sera lui mi aveva detto chiaramente che ci saremmo potuti vedere di nascosto, e non come una coppia normale ?

Mi alzai ed avvicinandomi a lui, i miei occhi pieni di lacrime, lo colpii con uno schiaffo e tremando gli dissi la verità...

"Mi hai distrutta. Quando eri con me e quando eri lontano da me... Non si può scegliere chi amare ma se solo avessi potuto non avrei scelto di innamorarmi di un fottuto ragazzino egoista che per paura ha mollato tutto facendo soffrire le persone che lo amavano!!! Senza contare che quella sera mi proponesti per la seconda volta di avere una storia clandestina!"

Non riuscivo a smettere di tremare. Oliver si avvicino' a me, mi prese le mani e le bacio'. Quegli occhi mi ipnotizzavano ancora come la prima volta in cui mi ci ero specchiata, a Londra, anni prima, ma ero esausta. Sospirai. "Smetteremo mai di litigare Oli? Cosa devo fare con te?"

Lo amavo ma ero così stanca di tutte quelle emozioni.. Mi sembrava di vivere sulle montagne russe ed era stressante .

"Alessia se potrai mai perdonarmi sappi che io l'ho fatto anche per te.. Pensavo che togliendomi di mezzo avresti avuto una vita felice con quello stronzo di Quinn"...

Mi allontanai da lui e andai alla finestra del faro, guardando l'Oceano sorrisi amaramente e iniziai a raccontare. "Non sai nulla. Non sai... " e la mente viaggio' da sola, indietro nel tempo... Fino a due anni prima... "Presi l'aereo e andai da Kellin a Orlando per chiarirmi con lui, dopo che mi ero convinta che tra noi non sarebbe mai stato destino purtroppo. Ero appena arrivata fuori da casa sua quando una macchina mi investi' e rimasi in ospedale un paio di settimane. Miracolosamente non ebbi conseguenze e pochi giorni dopo ritornammo insieme a Londra. Guardavo il telefono continuamente ma non vedevo tuoi messaggi. Ti eri arreso per davvero, pensai. Mi arrabbiai perché sapevano tutti del mio incidente ma solo tu non ti eri fatto vivo nemmeno per chiedermi come stessi. Fu pochi giorni dopo che Kellin, a cena , mi confesso' che eri morto. La parte migliore di me morì con te in quel momento. Provai ad andare avanti, lo giuro che ci provai. Ma non riuscivo più a stare con Kellin , a sorridere quando invece dentro ero un vaso di cristallo che era andato in frantumi. Mi chiese anche di sposarlo, di avere un figlio insieme e fu proprio a quel punto che capii che eravamo su due pianeti diversi. Come poteva chiedermi questo? Non si era accorto che ero dimagrita di 20 kg e non sorridevo più? Lui voleva costruire una famiglia non importava se con me o con Kathelynne ... Voleva un figlio suo per riscattarsi dall'aver allevato la bambina di un altro..."

"Hey ferma vuoi dire che Copeland..."

"Esatto, non è figlia sua. Lo lasciai e cercai un appartamento nuovo . Tornai a fare foto a tempo pieno e nel giro di un anno sono diventata famosa nel mondo della moda. Ed eccomi qui .. non so come sia possibile ma siamo ancora qui insieme tornati all'inizio del cerchio..."

Oli si avvicino ' a me e mi strinse forte ...

"Siamo il solito casino noi due... Non mi spiego come sia possibile che ci siamo ritrovati ma deve esserci lo zampino di Duane... E comunque non mi importa chi sia stato, io non voglio perderti di nuovo..."

"Nemmeno io Oli, nemmeno io..."

Gli passai una mano tra i capelli e lui mi sfiorò le labbra con un dito. "Quanto sei bella..." Mi sussurrò all'orecchio , mentre le sue mani scendevano sui miei fianchi. Un calore che con Kellin non avevo mai provato riempi ' ogni cellula del mio corpo. Avevo la pelle d'oca mentre a mia volta esploravo la schiena di Oliver, la sua pelle liscia, mentre baciavo i suoi tatuaggi (quanto mi erano mancati!) e mentre sentivo le sue braccia forti sollevarmi e portarmi fino al letto dove , fino a un paio d'ore prima, giacevo svenuta.

Mi fece sdraiare pancia sopra e fu subito sopra di me, i suoi occhi bruciavano nei miei e le sue labbra iniziarono a baciarmi il seno, mentre con la mano scendeva fino ai miei slip, per poi entrare prima gentilmente, poi con forza dentro di me. Soffocai un gemito e lui aumento ' il ritmo.. Lo spogliai mentre lui faceva lo stesso con me.. Lo volevo , lo volevo troppo. Lo supplicai di entrare dentro di me e sentii i suoi colpi riempirmi di piacere, prima piano poi sempre più veloce... Urlai il suo nome mentre lui si lasciava andare dentro di me... Cademmo entrambi sul letto, sudati, e fissando il soffitto lo sentii dirmi, per la prima volta, con la voce ancora affannata, "ti amo Alessia"...

There Is a heaven (seguito di Can you feel my heart?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora