È un raggio di sole a svegliarmi.
Sono le nove e mezza.
Non che abbia dormito chissà quanto.
L'immagine di mia sorella non smette di tormentarmi.
La vedo, mi chiama e muore sotto i miei occhi
La mia paperella.
Morta.
Mi sono svegliata urlando.
Sento le guance umide, le mie lacrime non riescono a smettere di fuoriuscire dai miei occhi.
Escono senza che io possa fermarle.
Mi alzo dal letto, scendo nel mio salotto e monotamente mi stendo sul divano.
È tutta colpa mia.
Perchè io sono la Ghiandaia Imitatrice, io ho scatenato una rivolta ed io ne devo pagare la conseguenze.
Dopo non so quanto tempo sento la porta di casa sbattere.
Poco dopo vedo comparire Sae la Zozza.
Viene tutti i giorni.
Per prendersi cura di me.
Se non fosse per lei, avrei già potuto compiere qualche pazzia.
-Ragazza, perchè non vai a cacciare un pò?-.
Non le rispondo.
I boschi.
Gale.
Le bombe.
Prim.
Sae ha notato il mio scuotimento.
-Tranquilla, non fa niente.-mi dice avvicinandosi.
Si comporta coma una madre farebbe con una figlia.
Madre.
Quella parola mi risuona in testa più e più volte.
L'ultima volta che l'ho vista è stato al processo per l'assassinio della Coin, per cui sono stata confinata al distretto 12.
Mia madre è rimasta a Capitol per aiutare in ospedale.
Il suo posto è lì.
Come doveva essere quello di Prim.
Prim, quanto mi manchi.
Non so quanto tempo sia passato ma, guardando l'orologio, mi accorgo che sono rimasta a fissare il vuoto per più di un'ora.
Sae è seduta sù una poltrona alla destra del divano.
Quando mi vede che la osservo si scuote un attimo.
-Finalmente non fissi più il vuoto.
Se mi facessi la cortesia di non farmi spaventare più così tanto te ne sarei grata.-dice dolcemente.
-Vado a caccia.-dico infine, con voce roca dovuta al poco parlare.
-Brava la mia ragazza!-dice con tono felice e sorpreso.
Ci vado solo perchè sono troppo orgogliosa e non voglio dimostrarmi debole, neanche di fronte a Sae.
Infilo la giacca di mio padre.
Mi infilo gli stivali di pelle ed esco di casa.
La brezza di settembre mi colpisce in pieno viso.
Mi incammino verso la recinzione, ormai da mesi statico.
Lo sorpasso e mi trovo a recuperare l'arco di mio padre.
Il contatto con esso mi fa spuntare un sorriso sincero sul viso, dopo non sò quanto tempo.
Mi incammino, addentrandomi nel bosco.
Scorgo di fronte a me un coniglio.
Prendo dalla faretra una freccia.
La incocco e mi sorprendo del senso di sollievo quando tiro la freccia nel mio bersaglio.
Preso in pieno.
Tolgo la freccia dal coniglio e,con esso, mi incammino verso casa.
Appena attraverso il cancello del villaggio dei vincitori vedo Lui.
Peeta.
È girato di schiena, piegato sù una piccola zolla di terra.
Poi vedo.
Sta piantando delle primule.
Primrose.
I suoi capelli biondi che risplendono sotto gli ultimi raggi di settembre.
È a maniche corte, mettendo così in mostra i suoi bicipiti.
Poi rifletto.
Perchè è qui?
Che non sia per me?
Il suo corpo si immobilizza, prima di voltarsi verso di me.
Il suo viso ha ripreso la sua forma.
Vedo passare sul suo volto tutto ciò che prova.
Stupore.
Amore.
Dolcezza.
Incredulità.
Freddezza.
Dolcezza.
Dopo un tempo infinito comincia a parlare.
-Sono primule.Le ho trovate ai margini del bosco.Ho pensato di piantarle per lei, per Prim.-mi dice con una dolcezza che mi fa sciogliere.
Senza esitare, mi avvicino.
Ed infine mi butto tra le sue braccia.
Dopo un momento di esitazione, le sue forti braccia mi stringono.
-Sei tornato.-sussurro.
Lui mi risponde stringendomi di più a sè.
Quanto mi è mancato.
-Come stai?-mi chiede sussurrandomi all'orecchio, facendomi rabbrividire.
Però questi brividi non sono di freddo.
Poi, scostando il volto dal'incavo tra la spalla ed il suo collo, vedo i suoi occhi.
L'azzurro del cielo che ho sempre amato.
Come gli occhi di Prim.
La mia Prim.
Mi accorgo che questa è la prima volta che il suo ricordo non mi fa cadere in un'oblio di lacrime e singhiozzi.
Peeta però mi conosce.
Mi abbraccia.
Ancora.
Poi fa una mossa azzardata.
Mi da un bacio casto sul collo.
-Sono fiera di te.- non sò neppure io dove ho preso il coraggio di dirglielo.
-Si sta facendo freddo, meglio entrare.-mi sussurra, prendendomi la mano e accompagnandomi in casa mia.Angolo scrittrice:
Ciao a tutti!
Questa è la mia prima storia in assoluto e terrei a far presente che è solo il primo capitoloooooo!!!!!
Vorrei far capire con questa storia il mio amore per Hunger Games (più che altro per Peeta).
Ciao e al prossimo capitoloooo!!!!!
Baci,
katniss_01_everdeen
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Always lost in his eyes
Fanficil ritorno di peeta al distretto 12, il suo amore per katniss, l'amore di katniss per peeta e tutta la dolcezza che i vincitori dei 74^ Hunger Games possono donare...