CAP. 15

2.4K 122 19
                                    

Mattia venne a prendermi qualche minuto dopo. Ormai avevamo risolto, quindi fui felice di vederlo, anche se avevo un groppo in gola, causato da quello sconosciuto che mi stava facendo uno strano effetto.

"Ti porto in un posto speciale"

Disse lui dopo esserci salutati.

"Dove?"

Chiesi incuriosita.

"Lo vedrai. Ora però bendati."

Mi  passó una fascia per capelli che mi calai sugli occhi. Ero elettrizzata e allo stesso tempi spaventata. Chissà dove mi avrebbe portato...

Per tutto il viaggio continuai a fare domande sulla meta misteriosa e sulla durata del viaggio. Dopo circa venti minuti sentii la macchina fermarsi.

"Siamo arrivati?"

Chiesi emozionata come una bambina di due anni alla sua prima vacanza.

"Si. Però non sbendarti. C'è un tratto a piedi."

"Non mi fare cadere, se no ti lascio"

Dissi facendo il broncio.
Mi diede un bacio a stampo sorridendo e cominciò a guidarmi in una stradina di mattonelle.

"Adesso c'è un tratto difficile. Dobbiamo salire le scale, quindi stai attenta"

"Aspetta no! Non voglio farmi male!"

Dissi terrorizzata da una caduta imminente.

"Ti tengo io. Ti fidi di me?"

"Domanda di riserva?"

Dissi scherzando.

"Hey! Guarda che mi offendo!"


Scoppiai a ridere.

"Certo che mi fido"


"Allora andiamo"

Disse lui rilassandosi.

Con fatica cominciammo a salire diversi gradini. Mi tenevo salda alla sua mano, e avevo una gran paura di cadere.

"Quanto manca?"

Dissi affaticata.

"Ci siamo quasi"

Dopo altri gradini finalmente disse:

"Adesso attenzione alla testa"

Mi abbassai leggermente, poi lui mi fece camminare in una parte piana e mi posizionó davanti a qualcosa, che ancora non riuscivo a capire.

"Ora puoi sbendarti"


Mi feci scivolare la fascia sul collo e davanti ai miei occhi si aprì un paesaggio stupendo.

Roma.

Ancora non la conoscevo bene, ma questo era il posto perfetto per scoprirla.
Ci trovavamo su un balconcino affacciato proprio su Roma. Da quassù si poteva vedere tutto. San Pietro, il Colosse, e tutti i palazzi illuminati. Era un panorama mozzafiato.


"Wow"

Riuscii solo a dire.
Passammo li sopra un'oretta circa.
Dall'altro lato Mattia aveva allestito un tavolino con una bellissima candela accesa.
Cenammo e rimanemmo a guardare il bellissimo panorama.


NICCOLÒ POV

Ero appena tornato a casa dal conservatorio. Era abbastanza pesante fare l'insegnante, ma mi piaceva molto.
Già da qualche anno dividevo il mio appartamento con il mio migliore amico Adriano.


IL CAPOLAVORO CHE È IN ME ||ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora