CAP. 17

2.4K 111 15
                                    

NICCOLÒ POV.

Mentre le auguravo la buona notte, mi chiuse la porta in faccia. Avevo capito il suo imbarazzo dal colore del suo bellissimo viso, più rosso dei pomodori maturi appena colti. Effettivamente avevo corso un po' troppo. Lei aveva già una vita e non potevo pretendere che la abbandonasse così d'un colpo per mettersi con me. Dovevo essere più cauto.
Nonstante queso era stata una serata stupenda. Avevo trovato due nuove amiche ed ero riuscito a uscire di nuovo, dopo la fine che aveva avuto la mia storia con Federica. Quando mi aveva lasciato ero caduto in un grande stato di depressione. Non capivo cosa avevo sbagliato. La amavo più della mia vita, ma lei aveva preferito un altro. Adriano mi aveva aiutato molto, ma la musica mi aveva salvato. Ora finalmente stavo bene. Ero felice.

[**]


MARGHERITA POV

Era già passata una settimana da quella sera. Io continuavo a ripercorrere con la mente la scena di noi due vicini. Il suo respiro. I suoi occhi. Il suo profumo.
A lezione però lui fece finta di niente e  sinceramente gliene fui grata.
Era tutto normale. Eravamo amici, infatti aspettavo con ansia la sua ora. Parlavamo, scherzavamo. Forse eravamo anche più di semplici amici. Un'amicizia speciale. Stavo bene con lui.
Stella e Adriano si erano messi insieme. Ero felice per loro, Stella lo aveva desiderato così tanto... Se lo meritava un ragazzo così. Premuroso e sensibile. Pensando questo sospirai rumorosamente, vedendo le grandi differenze tra la loro storia con la mia.

"Ora devo fare un annuncio importante"


Disse il professore risvegliandomi dallo stato di trance in cui ero caduta.
Quella mattina non ci stavo tanto con la testa. La mia mente era un groviglio di pensieri e mi ero anche quasi scordata di essere al conservatorio.

"Come sapete, il nostro conservatorio è conosciuto anche per le numerose gite didattiche. Per questo, domani partiremo per l'Austria, terra natia del famoso pianista Mozart."

Un'ovazione partì da tutta la classe. Tutta eccetto da me e Stella.

"Uffa! Dovrò stare lontana da Adriano!"

Si lamentó la mora.

Anche a me non andava di partire. Non volevo dividermi da Nicc... Mattia.

Il professore ci diede tutte le informazioni necessarie per la partenza. Ci saremmo ritrovati il giorno dopo davanti all'aeroporto di Roma alle 6.30. Detto ciò finì la sua lezione di storia della musica.
Non ascoltai niente. La mia mente era affollata da altre preoccupazioni.

Il suono della campanella mi salvò. Non ce la facevo più a stare seduta in quella sedia. Mi diressi subito all'uscita, dopo aver salutato Stella che ovviamente era corsa da Adriano.

Mentre camminavo per i corridoi affollati andai a sbattere contro qualcuno, ritrovandomi per terra.

"Oddio... Scus... Niccolò?!"

Dissi dopo aver alzato lo sguardo.


"Ma noi dobbiamo sempre incontrarci così? È la seconda volta che mi vieni contro. Ma che ti frulla in testa?"

Disse ridendo.
Feci lo stesso.


"Avevo la testa da un'altra parte"


Cercai di scusarmi.

"Dai, tirati su"

Disse porgendomi le mani. Le afferrai e lui mise una di queste attorno alla mia vita, per facilitare il mio rialzamento. A quel contatto una scossa passò per tutto il mio corpo. Cercavo di negarlo, ma questo era il suo effetto su di me. Una scossa di emozioni.


IL CAPOLAVORO CHE È IN ME ||ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora