CAP 31

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Ero ancora scioccato.
Uscii da casa di Federica sulle 19.00. Avevo passato tutto il tempo con in braccio Tommaso. Mio figlio. Ancora sembrava una cosa impossibile. Però ero felice. Federica mi accompagnò alla macchina, lasciando il piccolo con la tata.

"Allora ci vediamo presto."

Disse lei.

"Certo. Voglio rivedere Tommaso."

Sul suo viso spuntó un grande sorriso.

"Allora non vuoi abbandonarci?"

"Certo che no. Per chi mi hai preso?"

Ero cresciuto senza la presenza di un padre fisso e questo mi ha fatto molto male. Quando ero piccolo, durante la festa del papà, quando i miei compagni di classe facevano dei lavoretti da regalare ai loro padri, io mi mettevo in un angolo e facevo finta di niente. Ma in realtà morivo dentro. Non avrei permesso che Tommaso sopportasse la stessa cosa.

"Sono molto contenta nick"

Ci guardami qualche secondo negli occhi. Quei maledetti occhi...

"Io vado."

Dissi distogliendo lo sguardo nervosamente dal suo. La cosa che mi faceva arrabbiare era che io provavo ancora tante emozioni per lei, da quelle belle a quelle brutte. Troppe.

Sorrise debolmente e incrociando le braccia si incamminó verso l'entrata di casa sua. Prima di rientrare si fermó sull'uscio e mi salutó con la mano.

"Ti voglio bene Nick"

"Anche io."

Risposi imbarazzato. A che gioco stava giocando?

[**]

"Sono a casa!"

Dissi entrando nella mia abitazione.

"Amore finalmente!"

Disse marghe correndomi incontro. Mi abbraccio e poi mi baciò. Mi si formó un lieve groppo alla gola, ma non sapevo il perché. Forse, perché continuavano a ronzarmi in mente i bellissimi occhi di Federica...

Mi staccai da Margherita, sentendomi un po' in colpa.

"Devo parlarti di una cosa molto seria."

Dissi.
Con sguardo preoccupato mi scrutó.

"Certo... Parla pure ti ascolto."

"Meglio se ti siedi marghe."

"Mi fai preoccupare così..."

Disse ridendo, ma con evidente tono agitato.

"Oggi come sai ho visto Federica."

Mi esortó con una mano a continuare.

"Mi ha detto che..."

"Cosa?"

"Io..."

"Niccolò parla! Non tenermi sulle spine!"

"Io ho un figlio."

Sputai.

Mi guardó con gli occhi fuori dalle orbite.

"Stai scherzando vero?"


MARGHERITA POV.

Non credevo alle mie orecchie.

"Nick dimmi che stai scherzando"

Continuavo a ripeterli questa frase.

"Se é uno scherzo é di cattivo gusto!"

IL CAPOLAVORO CHE È IN ME ||ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora