CAP. 22

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La mattina dopo mi svegliai presto, ma Niccoló non era già più al mio fianco.
Ripercorsi con la mente il nostro bacio. Era da tempo che desideravo di baciare le sue labbra carnose, ma il fidanzamento con Mattia me lo aveva sempre impedito. Certo, lui non si era fatto scrupoli dal baciare un'altra ragazza, ma io non volevo tradirlo, anche perche mi sentivo legata a lui da un filo immaginario, che ora si era spezzato. Alla fine forse dovevo anche ringraziarlo. Avevo sofferto e non poco, ma grazie a questo dolore avevo trovato una persona stupenda: Niccolò.
Infondo, come dice lui, è dal dolore che si può ricominciare.

Ad un certo punto qualcuno bussò alla porta della camera ancora chiusa.



"Sei sveglia?"



Una voce soave proveniente dall'altra parte della porta mi risvegliò completamente.




"Si. Entra pure."




Dissi con ancora il sorriso sul volto.


Niccolò fece capolino nella camera da letto, con un vassoio pieno zeppo di cose da mangiare. Di fianco a queste c'era una bellissima rosa.



"Ma..."



Rimasi senza parole.



"Ti ho portato la colazione"




Disse adagiando dolcemente quel vassoio ricolmo di leccornie sulle mie ginocchia ancora nascoste dalle coperte.


"Non dovevi"



Dissi. Gli stampai un bacio sulle labbra e troppo affamata per fare altro cominciai ad addentare una brioche al cioccolato. Intanto lui mi osservava da dietro i suoi occhiali scuri, che indossava nonostante di Sole se ne vedesse ben poco.



"Toglimi una curiosità Nick"



Dissi con la bocca ancora piena.



"Spara"




"Come mai porti sempre gli occhiali?"



Chiesi inghiottendo l'ultimo boccone della mia deliziosa brioche.



"Io... Beh, é difficile da spiegare. Ma nascondendo i miei occhi mi sento più sicuro. È possibile capire le emozioni delle persone guardandole dritte nelle pupille. Io mi sentirei a disagio se qualcuno lo facesse. So che é una cosa stupida ma..."



Era molto imbarazzato, probabilmente pensava che lo avrei preso per pazzo. Lo interruppi.




"No. Non è per niente stupido, anzi."




Poi gli sorrisi e lui fece lo stesso.



"Forza, ora però è meglio sbrigarsi. Dobbiamo andare al conservatorio!"



"Oh cavolo, hai ragione! Me ne ero completamente scordata... Sono successe così tante cose in queste ultime ore..."



"Già... A proposito di questo... Forse a scuola è meglio non dire niente della nostra storia. Penso che una relazione fra insegnate e studente non sarebbe ben accetta. Cerchiamo di stare attenti."




Relazione?! Aveva appena detto relazione?! Ero al settimo cielo. Sapevo che lui non era come gli altri. Era diverso. Sensibile, dolce, profondo. Erano queste le cose che mi avevano fatto innamorate perdutamente di lui. Certo, poi anche la bellezza giocava a suo favore...
Dentro di me continuavo a ringraziare Mattia e alla tipa con la quale mi aveva tradita. Il dolore era finalmente svanito, lasciando il posto a un enorme senso di spensieratezza e finalmente avevo trovato un posto nel mondo. Era lì, insieme a lui. A Roma. E chi l'avrebbe mai detto che dopo una rottura con quello che pensavo fosse l'uomo della mia vita sarei tornata a sorridere così velocemente?

Mi alzai e mi vestii in fretta, dato che era già abbastanza tardi. Niccolò era già pronto e mi stava aspettando in macchina.
Scesi le scale e con la sua BMW nera ci dirigemmo a scuola.
Quando mancavano circa cento metri Niccolò si fermò.



"È meglio che tu scenda qui. Non voglio che ci vedano insieme, potrebbero insospettirsi."


Un po' contrariata accettai. Non volevo vivere nell'ombra, ma sicuramente Niccolò aveva ragione. Lui non poteva perdere il posto e io non volevo abbandonare gli studi.
Lo baciai di sfuggita sulle labbra e scesi dalla macchina.
Cominciai a camminare con il sorriso stampato sul viso.




SONIA POV.

Stavo camminando verso il conservatorio. Ero incazzata nera. Per la prima volta, un ragazzo mi aveva dato buca. Ma come si permetteva?! Chi si credeva di essere?!
Continuai ad avanzare, quando un'auto nera attirò la mia attenzione. Si era appena fermata dalla parte opposta della strada. Stavo per tirare dritto quando notai le persone all'interno. Incuriosita mi avvicinai, nascondendomi dietro a un muretto.
Erano proprio loro, non avevo dubbi.
Margherita, la mia compagna di classe e quel gran figo del suo insegnante. Lei aveva avuto una gran fortuna a capitare con lui. Quando finirono di dirsi cose che non potevo comprendere a causa della distanza, vidi una scena che fece scattare la mia rabbia. L'aveva baciato!
Feci due più due. Quei due stavano insieme?! Ma come poteva mettersi con una cessa del genere?! Non me ne capacitavo. Uno come lui sicuramente aveva proprio una vasta scelta (fra cui anche me vorrei sottolineare) e si era andato a pigliare la più brutta. Inoltre, facevano smancerie proprio davanti a me, che ero stata piantata in asso. La lampadina malefica si accese dentro di me. Avrei rovinato quello "splendido" quadretto.
Feci finta di niente e mi diressi a scuola, elaborando  nei minimi dettagli il mio perfido piano.




MARGHERITA POV.

Arrivai puntualissima a scuola. Tutto merito di Niccolò. Mi sedetti nel mio solito banco, dove Stella mi stava aspettando. Avevo proprio una bella novità da raccontarle.



"Hey, come va oggi?"



Chiese ancora preoccupata.
Come risposta la abbracciai fortissimo, scoppiando in una forte risata.




"Non potrebbe andare meglio!"



"Ma... Mi sono persa qualcosa?"




Chiese confusa la mora.
Le raccontai tutto e lei ne fu entusiasta.



"Lo sapevo che eravate fatti per stare l'uno con l'altro. Fanculo Mattia!"



Ridemmo finché il professore non entró in aula.
Passai la sua lezione a pensare a Niccolò e a guardare l'orologio. Non vedevo l'ora che arrivasse il momento della sua lezione.
L'unica cosa strana che notai durante la lezione del professore, fu che Sonia non la smetteva di fissarmi. Cercai di fare finta di nulla, ma a fine lezione mi girai verso di lei, incontrando i suoi occhi. Lei mi sorrise debolmente e alzò la mano, chiedendo al professore di andare in bagno. Subito dopo suonò la campanella. Finalmente! Salutai velocemente Stella che mi fece l'occhiolino e mi recai nell'aula assegnatami da Niccolò. Ero felicissima, non vedevo l'ora. Aprii la porta di scatto.




"Eccomi tesor...."



Le parole mi morirono in gola.
Non potevo crederci.
La scena che mi si paró davanti fu disgustosa.
Niccolò era appiccicato a quella vipera di Sonia.
Si stavano baciando.

Appena lui mi vide, scansó Sonia con una spinta.




"Non è come sembra!"


Disse mentre si avvicinava a me.




"Marghe devi credermi."



Gli occhi cominciarono a bruciarmi.



"Sei come tutti gli altri"



Furono le uniche parole che riuscii a dirgli prima di abbandonare la scuola.
Corsi fuori.
Ma com'era possibile che succedevano tutte a me?
Nell'arco di due giorni ero stata tradita due volte. Un nuovo record.

Piangevo.
Ero stata una cretina a fidarmi di lui. A credere che fosse diverso.
Lui era come tutti.
Uno fra tanti.
La cosa che mi faceva più male è che gli avevo anche creduto e mi ero fidata subito di lui, dandogli sogni e desideri. Concedendomi totalmente a lui.

IL CAPOLAVORO CHE È IN ME ||ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora