CAP 29

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Erano passati già due mesi dal mio fidanzamento ufficiale con Niccolò, e già da due mesetti circa lavoravo nel bar difronte alla scuola.
Sonia aveva continuato a ronzare attorno a Niccolò per qualche giorno, non soddisfatta del suo lavoro. Certo, era stata contenta quando aveva saputo che me ne ero andata dal conservatorio a causa sua, ma questo non le bastava. Fortunatamente si stancó poco dopo. Incontrò un altro sfortunato, e cominció a girare attorno a lui. Fortunatamente non venne a sapere della storia di Stella e Adriano, che poterono cautamente continuare a studiare e lavorare nel conservatorio. Niccolò mi riportava tutto quello che succedeva a scuola e quando avevamo qualche pomeriggio libero mi dava lezioni di pianoforte. La musica non l'avevo abbandonata. Magari non sarei diventata una professionista proprio come Ultimo, ma la musica amatoriale non me la poteva togliere nessuno.
Stava andando tutto benissimo. Io e Niccolò stavamo molto bene insieme e non avrei voluto avere di più.



[**]



Era un pomeriggio come tanti. Io e Niccolò stavamo cantando a scuarciagola le nostre canzoni preferite, quando il campanello interruppe le nostre performance.



"Vado io"



Disse il moro alzandosi dallo sgabello del pianoforte.

Gli sorrisi e lo guardai allontanarsi, finché non sparì dalla mia visuale per aprire la porta.




NICCOLÒ POV.

Appena aprii la porta, mi si paró davanti un individuo vestito con una tuta gialla fluorescente segnata con qualche linea grigia e bianca ai lati. Di fianco a lui un motorino era appoggiato al muro.



"Si?"



Chiesi.




"Salve, sono il postino. C'è una lettera per un certo Niccolò Moriconi, ma avrei bisogno di una firma."



"Si, certo. Sono io."



Firmai il foglio che mi aveva passato il postino e presi la lettera che mi porse quest ultimo. Ero molto curioso, non lo nego.
Osservai la tuta gialla del postino allontanarsi in sella al suo motorino, poi rientrai in casa.



"Chi era?"



Chiese curiosa marghe.



"Il postino. Mi ha dato una lettera."




"Sarà di sicuro una delle tue tante fan innamorata..."




Scherzó lei, mentre aprivo la busta. Accennai un sorriso, ma a leggere il contenuto della lettera, il sorriso sparì subito. Le mie mani fecero involontariamente cadere la busta.
Marghe preoccupata si avvicinò a me.




" Che succede? "




" Io... "




Mi piegai per raccogliere la lettera e gliela porsi.




"Leggi."



Marghe con sguardo preoccupato prese la busta e cominció a leggere ad alta voce.

Caro Niccolò,
so che non ti saresti mai aspettato una lettera da me, ma chi non muore si rivede. So anche che è un po' da infami tornare ora ma ho bisogno di vederti urgentemente. Devo parlarti di una questione importante che ti riguarda da vicino.
Ti prego di raggiungermi il 4 marzo alle 15.30 al parco "Quattro Stagioni".
Ti aspetto.
  

                                                       Federica




Quando terminò di leggere alzò lo sguardo su di me.



IL CAPOLAVORO CHE È IN ME ||ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora