NICCOLÒ POV.
Ero in macchina. Alla mia destra, marghe era appoggiata al finestrino e guardava fuori le cose che scorrevano sulla strada illuminata ogni tanto da qualche lampione. Aveva gli occhi ancora bagnati di lacrime. Non le ero riuscita a estorcere nessuna parola o spiegazione. Ancora non era il momento. Ma ero sicuro che prima o poi me l'avrebbe detto. E se qualcuno le aveva fatto del male... Avrebbe passato dei guai seri.
La cosa strana era che sembrava aver dimenticato quello che era successo durante la mattinata al conservatorio. Per molti sarebbe potuta sembrare una fortuna... Ma io avevo bisogno di darle una spiegazione. Di scusarmi anche se la colpa non era mia.
Cercai di attaccare discorso."Marghe senti..."
La ragazza continuó imperterrita a guardare fuori dal finestrino, senza degnarmi neanche di uno sguardo.
Ero preoccupato."Per quanto riguarda quello che é successo oggi..."
Si girò di scatto e mi prese il viso con una mano.
"Nick... È tutto passato."
Nei suoi occhi vedevo un velo di tristezza.
"So che tu non lo avresti mai fatto... Sono stata una stupida, scusami."
Sospirò.
"La colpa non è tua, ma di quella troia di Sonia."
Abbozzó un leggero sorriso, poi si girò dall'altra parte e continuó ad osservare fuori.
Dopo qualche minuto di interminabile silenzio dissi:"Ma allora... Cos'è successo? Perché piangevi?"
"Non preoccuparti. Niente."
Mentre lo diceva, una grossa lacrima scendeva sulla sua guancia.
Decisi di accostare."Allora, facciamo così. Finché non me lo dici rimaniamo qui."
"Nick lascia perdere dai. Ormai è passato."
"SE QUALCUNO TI HA FATTO QUALCOSA DEVE PAGARE!"
Dissi alterandomi leggermente. Non potevo vederla soffrire così. Mi faceva stare male.
Lei mi guardó con i suoi occhioni blu, poi rassegnata cominciò a raccontarmi."Oggi... Non sapevo dove andare. E per strada ho incontrato... Mattia."
"CHI?!"
Alla pronuncia di quel nome sobbalzai sul sedile rilegato in pelle.
"È LUI CHE TI HA FATTO DEL MALE?!?!"
Mentre le sue lacrime continuavano a scendere, annuì leggermente.
La rabbia cominciò a ribollirmi nelle vene. Non gli erano bastati i pugni che si era già preso da me? Ne voleva altri?
La risposta era scontata. Ovviamente si." Cosa ti ha fatto? "
Chiesi accarezzandole leggermente una guancia.
"Lui... Io..."
Capii subito. Se il concetto era così difficile da spiegare e così duro da subire... Sicuramente aveva cercato di fare sua marghe. Ma lei non era più sua. Non doveva neanche sfiorarla.
Misi subito la retromarcia e cominciai a ripercorrere la strada da cui ero venuto all'incontrario.
"Cosa fai?"
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IL CAPOLAVORO CHE È IN ME ||ULTIMO
Fanfiction-COMPLETATA- Margherita si è da poco trasferita a Roma insieme al suo ragazzo. Ma nel conservatorio dove studia farà un incontro inaspettato, che metterà a dura prova i suoi sentimenti.