Il tramonto illumina il collegio, tingendolo di un delicato arancione, c'è anche un leggero venticello che trasporta con sé un inconfondibile profumo di fiori.
Attualmente, sto osservando il cortile, appoggiata alla finestra, con un braccio che mi tiene il viso, in attesa di Aido che esca dal suo solito bagno ristoratore.
Sono passate altre due settimane, nessun livello E si è fatto vivo e ciò mi crea non poca ansia, qualcosa si sta per avverare, i miei sogni mi tormentano, facendomi urlare la notte, svegliando di conseguenza Hanabusa.
Percepisco la morte, il silenzio e il tormento, ma non riesco a capire quando questa Apocalisse avverrà, tutti quanti ci limitiamo a proteggere le persone che amiamo e ad attendere questa fine imminente.
Nel frattempo nuove coppie si sono formate all'interno della night class e non posso che esserne felice; Ruka ormai fa coppia fissa con Kain, finalmente la vedo felice e serena, Rima ha ufficializzato la sua relazione con Shiki; quando me lo ha detto la compressa ematica che stavo ingoiando mi è andata di traverso.
Anche Yuki è in coppia con Kaname, il puro sangue ha deciso di risvegliare la sua parte vampira, imponendo ad Aido di controllarla quando lui non è presente e ciò, lo allontana spesso e volentieri da me.
Ho iniziato le lezioni con il professor Yagari, sembro cavarmela adesso, ma ancora Aido non è del tutto fuori pericolo, ancora non mi sono permessa di morderlo e bere il suo sangue, vado avanti a sangue "finto" che tra l'altro spesso rigetto, ma non so come mai.
Molto spesso mi capita di alzarmi dal letto nel bel mezzo della notte e vomitare pure l'anima, tanto che sono dimagrita.
Sospiro, osservandomi allo specchio: il vestito che ho addosso sembra calzarmi a pennello, fasciando la mia figura in modo eccellente: non troppo provocatorio, ma nemmeno troppo casto; il corpetto a cuore mi risalta il seno, una cintura mi fascia i fianchi e uno spacco laterale mi evidenzia la gamba, slanciata dai tacchi a spillo rossi.
Mi sembra assurdo andare ad una cena organizzata dall'alta aristocrazia, in particolare dai miei genitori in un momento come questo.
Non so cosa li ha indotti a organizzare tale evento, quando arriveremo glielo chiederò.
Nel frattempo Hanabusa è uscito dal bagno, già cambiato e lavato e mi si illuminano gli occhi: la sua bellezza è accecante.
Indossa un completo elegante con una cravatta rossa che si abbina al mio vestito; è a a dir poco affascinante.
Lo vedo sorridermi e ricambio, sentendo un certo nervosismo crescermi dentro.
"Sei bellissima" mi dice, baciandomi una tempia.
"Anche tu".
Finisco di arricciarmi i capelli, che cadono dietro le spalle in morbide onde.
La mia ansia è papabile e non sfugge al carattere attento di Aido.
"Di cosa hai paura?" Mi domanda posandomi un'altro bacio, questa volta sul collo, provocandomi come al solito milioni di brividi.
"Beh un po' di tutto: del collegio, di rivedere i miei genitori, di presentarti." Confesso, mettendomi il rossetto indelebile.
"Se vuoi puoi anche far finta di non conoscermi" scherza, appoggiandosi allo stipite delle porta, osservandomi.
"Non dirlo neanche per scherzo, le nostri sorti verrano decise stanotte." Ribadisco, facendogli alzare gli occhi al cielo.
Lo guardo male e continuo ad osservarmi allo specchio, insicura.
Ho le mani sudate, e i brividi di freddo; sospiro cercando di calmarmi.
Prendo per mano Aido e scendo dalle scale, dove tutti gli altri vampiri ci attendono.
Ci avviamo fuori dal collegio, dove ad aspettarci c'è una Limousine, grande abbastanza per tutto il nostro gruppo.
Storgo le labbra, sicuramente opera dei miei genitori.
Ci infiliamo dentro e l'auto parte, ognuno è perso nei propri pensieri, stringo la mano di Aido, sempre più nervosa e lui mi impone di calmarmi con lo sguardo.
Arriviamo davanti alla mia villa e sento il cuore andare a mille: questa è stata la mia casa per tutto questo tempo, tornarci, dopo parecchi anni mi fa uno strano effetto.
Hanabusa mi prende a braccetto e ci incamminiamo verso l'entrata, già gremita di persone.
Il salone è enorme e sinceramente non lo ricordavo così; osservo le piastrelle del pavimento e noto con stupore che le hanno cambiate, così come le tende che coprono le finestre e la scalinata di marmo che porta al secondo piano.
Mi guardo in giro, in cerca dei miei genitori, non vedendoli, sicuramente, conoscendoli faranno la loro entrata galante a metà serata, quindi decido di non pensarci e godermi la "festa".
Shiki e Rima si fiondano sul buffet, facendomi ridere leggermente, mentre Ruka e Kain si siedono elegantemente in un piccolo divanetto, parlando tra di loro; Kaname e Yuki sono stati inghiottiti dal folla e non li vedo più.
Una mano calda mi accarezza il braccio e sorrido a Aido, che mi invita a prendere qualcosa da bere.
Prendiamo da un maggiordomo due bicchieri di champagne e quasi mi va di traverso.
"Signorina Ikeda! Da quanto tempo!" Mi saluta calorosamente il maggiordomo.
Rievoco velocemente le immagini di questa presunta persona e sorrido, abbracciandolo.
"Alfred, ma che piacere! Come stai?" Domando cordialmente staccandomi dal suo corpo.
Il maggiordomo mi sorride.
"Molto bene, grazie dell'interessamento signorina".
"Alfred mi hai visto crescere, puoi permetterti di darmi del tu e chiamarmi Hana." Gli stringo la mano.
"E il signorino è?" Chiede gentilmente, rivolgendosi ad Hanabusa che si riprende dal suo stato di trance .
"Sono Hanabusa Aido, molto piacere". I due uomini si stringono la mano.
"Non c'è che dire siete una coppia meravigliosa!" Ci dice.
"Vedremo cosa ne penseranno i miei genitori, a proposito li hai visti?" Domando guardandomi in giro.
"No signorina mi dispiace." Dice dispiaciuto Alfred, ringrazio e saluto.
Io e Hanabusa ancora non abbiamo parlato tra di noi e sento una certa ansia anche da parte sua.
Decido di rompere il ghiaccio.
"Vuoi vedere le stanze di sopra?" Domando prendendolo per mano.
Lui annuisce, ci stiamo per incamminare al piano superiore, ma vengo trattenuta per un braccio da una signora.
"Hana non saluti?" Domanda la signora e fatico a ricordarmi chi sia.
"Ti ricordi chi sono?" Continua leggermente divertita.
"Mi perdoni signora, ma davvero non ricordo chi sia lei" dico dispiaciuta, rossa per l'imbarazzo.
"Venivo molto spesso da tua madre la sera, per chiacchierare quando tu eri molto piccola, mi chiamo Kasumi". Si presenta la signora.
La osservo bene, non ha meno di 40 anni, il suo volto si fa spazio nella mia testa e mi sbatto una mano in fronte.
"Perdonatemi Kasumi, non l'avevo riconosciuta, le porgo le mie scuse." Le stringo la mano e mi saluta cordiale.
"Ti sei fatta grande e molto bella aggiungo; lui deve essere il tuo compagno, purosangue?" Domanda e sento il gelo nelle vene.
"Non è puro sangue" dico e vedo il sorriso spegnersi, guardandomi leggermente contrariata.
Stringo la mano di Aido, più forte e lui ricambia la mia stretta.
Aido si presenta e successivamente la congedo, dirigendomi a tutta velocità verso il piano di sopra.
Entro in quella che era la mia vecchia stanza, seguita da un silenzioso Hanabusa.
Il suo mutismo mi fa preoccupare, non reggerà il colpo.
"Ti piace?" Chiedo osservandolo.
"Molto." Risponde sincero, guardandosi attorno.
Lo vedo prendere in mano una mia fotografia, da piccola e sorride leggermente.
Ad un certo punto, vedo una piccola culla e uno strano odore mi arriva al naso.
Mi sporgo curiosa davanti alla culla e per poco mi strozzo con la saliva.
È un neonato... mi osserva curioso, con i suoi occhioni azzurri.
La porta viene aperta da una domestica e si ghiaccia sul posto.
"Non dovreste essere qui". Ci dice gelida e la riconosco immediatamente. Mei, la mia domestica preferita.
"Mei è tutto apposto, sono Hana". le dico.
"Signorina Hana mi perdoni! Non sono riuscita a riconoscerla" si scusa, circondandomi in un caloroso abbraccio che ricambio.
"Perdonami Mei, ma chi è questo piccolo pargoletto?" Domando, temendo la risposta.
"Suo fratello." Mi risponde semplicemente e mi cade il mondo addosso.
"M-m- mio fratello?" Balbetto.
"I suoi genitori non l'hanno avvertita?" Mi domanda curiosa.
Scuoto la testa, ancora ferma a guardare il piccolo neonato nella culla.
"Si chiama Haru". Dice Mei, prendendolo in braccio e porgendolo a me.
Indietreggio, spaventata, facendo cadere dei piccoli oggetti per terra frantumandoli.
"C'è qualcosa che non va?" Domanda preoccupata Mei.
"Coraggio, non la mangia mica, è un neonato piccolo e curioso". Continua mettendolo tra le mie braccia.
Aido mi osserva, sorridente e leggermente preoccupato.
Lo cullo dolcemente, mentre i suoi occhioni azzurri mi guardano e sembra riconoscere il mio odore.
Mi prende un dito, portandolo alla bocca, bavosa e lo vedo tirare fuori i suoi piccolissimi canini che si infilano dentro la mia pelle.
Sussulto, per essere piccolo ha una forza decisamente strana.
Haru beve il mio sangue, a brevi sorsi, per poi emettere un piccolo rutto e chiudere gli occhi.
"Saresti una brava madre" mi dice Hanabusa guardandomi con gli occhi lucidi, per poi posarmi un bacio sulle labbra.
Lo rimetto tra le braccia di Mei che mi osserva stupita.
"Questo piccolo diavoletto non si fa mai toccare da nessuno, ha già riconosciuto il tuo odore e bevuto il tuo sangue, decisamente strano. " confessa Mei, coprendolo con una coperta.
Sono troppo sconvolta per dire qualcosa, mi limito a sorridere e uscire dalla stanza insieme al vampiro biondo.
Le gambe mi tremano, tanto che inciampo sui miei piedi e questi maledetti tacchi a spillo non mi aiutano.
Aido mi tiene a braccetto, impedendomi così di inciampare di nuovo, mentre scendo le scale.
Prendo un altro bicchiere di champagne, bevendolo in pochi istanti, sotto lo sguardo ammonitore di Hanabusa.
Subito sento un certo calore, propagarsi per le mie guance, facendole diventare rosse e la testa leggermente più leggera.
Non sono abituata a bere alcol e immediatamente sento la testa girarmi.
Decido di interrompere la mia discesa verso l' ebrezza, mangiando una piccola fetta di torta.
Ad un certo punto le luci si fanno più fioche e sento un'ondata di potere travolgermi: i miei genitori sono arrivati.
Osservo mia madre: è bellissima stasera, è vestita con un lungo abito nero di pizzo con lo strascico , e porta dei diamanti alle orecchie, i suoi capelli biondi lunghi scivolano sulla schiena nuda; mio padre invece porta un abito dello stesso colore di mia madre; a quanto pare non sono l'unica ad aver avuto l'idea di abbinare le mie vesti.
La musica si ferma, il chiacchiericcio fastidioso si interrompe.
"Buona sera a tutti e grazie per essere venuti a questa serata importante. Hana, cara, vieni a salutare i tuoi genitori". Mi impone mia madre con tono dolce e subito ho gli occhi di tutti addosso.
Stringo con una forza disumana le dita di Aido, provocandogli un gemito di dolore.
Mi faccio spazio tra la folla, con Hanabusa al mio fianco, a sorreggermi.
Una volta arrivati davanti a loro, faccio un piccolo inchino, per poi baciare le guance di mia madre e di mio padre che mi stringe velocemente in un abbraccio.
"Come va tesoro tutto bene?" Mi chiede Hisaki, mio padre.
"Va tutto a meraviglia" rispondo gelida.
"Voi invece?" Chiedo appoggiando la testa dolorante sulla spalla di Aido, che mi circonda i fianchi con un braccio.
"Noi tutto bene. Bisogna fare un annuncio tra poco, ma prima non ci presenti il tuo compagno?" Domanda Akiko , mia madre.
"Aido questi sono i miei genitori: Hisaki e Akiko; madre, padre lui è Hanabusa Aido." Faccio le dovute presentazioni, mentre Aido fa un piccolo inchino verso mio padre, baciando la mano di mia madre.
"Che galantuomo" si complimenta Akiko.
"Aido eh? Tuo padre lavora per il Senato?" Domanda mio padre, rivolgendosi ad Hanabusa.
"Sì signor Ikeda" risponde gentile Aido, ma posso percepire la sua ansia da chilometri e sento che tra poco, verrà posta quella domanda che sconvolgerà tutto.
"Non mi pare che gli Aido siano una famiglia di sangue puro, correggimi se sbaglio Hanabusa". Continua mio padre osservandolo furbo.
Maledizione!
"No padre, la sua famiglia non è sangue puro, ma ciò non toglie il fatto che siano comunque rispettabili". Ribatto gelida, prendendo le sue difese.
"Ne parleremo dopo, adesso va al tuo posto, io e tuo padre bisogna dare un annuncio" dice mia madre, spingendomi leggermente al suo fianco, facendomi staccare la presa dalla mano di Hanabusa.
Gli mimo un "scusa" con le labbra, mentre sento la rabbia e la frustrazione farsi strada dentro di me, incendiandomi le vene.
Ho voglia di urlare e spaccare tutto ciò che mi capita a tiro, ma in primis ho voglia di fare fuori i miei genitori.
La nostra sentenza è stata decisa, non potrò stare con Hanabusa, né ora, né mai.
Stupidi noi a crederci, a provarci: sangue puro erano e sangue puro rimangono.
Questa consapevolezza mi fa infuriare: perché?! Perché non possono cambiare idea?! Tutto questo maledetto razzismo non poterà da nessuna parte! Ci sono altri milioni di vampiri comuni al mondo, anche meglio di noi sangue puro, che ormai per via del progresso e del cambiamento sociale, siamo rimasti in pochi.
Le mani mi tremano dal nervoso, mi torturo le labbra con i canini, facendo uscire del sangue, che ripulisco passando la lingua sopra.
"Bene, signore e signori la ragazza, che adesso è al mio fianco è la nostra primogenita, ma non siamo qui per lei adesso.
Voglio presentarvi il nostro secondo figlio: Haru Ikeda". La domestica mette nelle braccia di mio madre il piccolo, ancora dormiente e subito la folla sussurra.
Ho gli occhi dell'intera Night Class puntati addosso e ho voglia di piangere.
Ecco il motivo che li hanno spinti a dare questa cena, per presentare all'aristocrazia e ai membri del Senato il loro secondogenito!
Mia madre culla dolcemente Haru, sotto il mio sguardo omicida.
Cerco nella folla gli occhi azzurri di Aido, trovandoli immediatamente: il suo volto è tirato dalla tensione, ma nonostante tutto mi sorride dalla sua lontana postazione.
Lo vedo parlottare con Kaname, stupito dalla notizia.
"Tornate pure a godervi la festa, ve ne prego" dice mio padre, posando un bacio sulla tempia di mia madre e sussulto.
Lo stesso gesto che Aido ha fatto a me qualche ora prima.
La musica riprende, e seguo i miei genitori in camera da letto, con Hanabusa al mio fianco.
"Madre vi devo parlare".
"Ti ascolto".
Occhi contro occhi, ansia contro indifferenza.
"Perché? Perché non mi hai avvertito prima della tua gravidanza e della nascita del bambino?" Domando irata, mentre sento le braccia di Aido circondarmi i fianchi, cosa che non sfugge allo sguardo di mia madre.
"Ho dato una festa in suo onore, mi pare di averti avvertito ora" mi risponde per poi mettermi in braccio Haru.
"Guarda, non è così carino?" Mi domanda guardandomi.
"Si va bene, ma rimaniamo concentrati.
Sono tua figlia, ho il diritto di sapere queste cose prima del tempo e non davanti a tutti." Le sibilo contro.
"Hana non parlarle in questo modo!" Mi riprende mio padre e mi infiammo subito.
"Ho il diritto di parlarle come mi pare, dal momento che non vi fate scrupoli a tenermi fuori dalla vostra vita, ma a reintegrarmi solo quando vi fa comodo!" Gli urlo contro, svegliando Haru che inizia a piangere.
"Shh" sussurro al piccolo, dondolando leggermente.
Le sue manine mi circondano il collo, strofinando il suo piccolo naso contro la mia pelle.
Sorrido leggermente, posandogli un bacio sul capo; nonostante sia frutto di un amore indifferente, mi sono già affezionata a mio fratello.
Mio padre e mia madre mi guardano sorridenti, lasciando cadere il discorso.
Haru mi viene portato via dalle braccia da una domestica e le ringhio contro, facendola letteralmente scappare dalla stanza; sento una risatina contenuta.
"Aido non mi sei d'aiuto così" Gli bisbiglio all'orecchio.
"Parliamo adesso di una cosa realmente importante". Mio padre va verso la porta chiudendola.
Subito mi metto davanti a Hanabusa, a proteggerlo da qualunque attacco in qualsiasi momento.
"Non voglio fargli del male, solo parlare, per ora " mi tranquillizza Hisaki.
"Hana sai bene quale è il nostro pensiero su questo argomento e le conseguenze che portano se scegli lui come tuo compagno". Mi dice mia madre.
"Io voglio solo lui e non intendo rinunciarci così facilmente." Le ringhio contro, mentre una forza improvvisa mi scaraventa al muro.
Aido si precipita velocemente da me, aiutandomi a rialzarmi.
È leggermente sconvolto, mentre mi pulisce il sangue uscito dalla ferita.
"Uccidi padre, non ascolterò i vostri ordini, nemmeno sotto tortura. Io lo amo e intendo sposarlo un giorno." Sputo sangue, pulendomi le labbra con la lingua.
Mia madre ride, ironica.
"E dimmi Hana, sei riuscita a contenere la tua sete, oppure lo hai già azzannato?" Mi chiede.
La guardo male, mentre Aido non pronuncia una parola.
"Come pensavo. Se lo ami lo lasci andare, non ha le nostre stesse capacità rigenerative, lo uccideresti in pochi secondi e lo sai bene.
Io e tuo padre non approviamo questa relazione e ti imponiamo di lasciarlo immediatamente". Mi ordina mia madre.
"Non intendo farlo, non intendo ascoltarvi! Voi non sapete nulla di me, di noi! Non ho intenzione di assecondare il vostro volere dal momento che di vostro ho solo il sangue! Niente più mi accomuna a voi! Credete che porti da qualche parte il sangue puro?! Ci sono altri milioni di vampiri al mondo, cento volte meglio di noi! Questa vostra idea di sposare sangue puro, di non mischiarvi con gli altri vi porterà alla morte! " Gli urlo contro, mentre sento la mia ferita bruciare.
"Bene allora eliminiamo il problema alla radice" mi dice mio padre e ci impiego due secondi a capire cosa intende.
Mi scaglio subito davanti a Aido, prendendo il colpo al posto suo.
"Aido scappa! Corri! Vai!" Gli urlo contro, ordinandogli di uscire immediatamente.
Non mi ascolta, rimanendo al mio fianco.
"Dovrai passare sul mio cadavere per ucciderlo! Finché ci sarò io, non vi permetterete di torcergli un singolo capello, o giuro sul mio amore per lui che vi toglierò la cosa più cara al mondo che avete, fosse l'ultima cosa che faccio.
Verrò a farvi visita periodicamente, per rendermi conto di come sta Haru e vi posso assicurare, che non lo farò crescere a modo vostro!" Li minaccio, coprendomi la ferita alla gamba, che tarda a ricicatrizzarsi.
Maledetti sangue puro!
I miei genitori spariscono e mi lascio andare ad un pianto liberatorio.
Parlare con loro è stato inutile! Tutto è maledettamente inutile!
Aido mi circonda le spalle e mi accascio su di lui, versando amare lacrime.
"Mi dispiace Aido! Ci ho provato! Davvero!" Mi scuso con lui, continuando a singhiozzare, mentre lui mi posa un bacio sulle labbra.
"Per favore, non farti influenzare da ciò che dicono! Non andartene via da me, rimani al mio fianco" lo imploro, preoccupata per la nostra relazione.
"Tranquilla non me ne vado; il mio posto è dove sei tu".
Lo abbraccio, impiegandoci forse troppa forza.
"Hana mi strozzi".
Mi stacco, guardandolo dentro i suoi pozzi azzurri che mi sorridono calorosi.
Nonostante tutto, lui è ancora al mio fianco e gliene sono immensamente grata, per me Aido rappresenta il mio mondo, la mia ancora di salvezza.
Mi asciugo le ultime lacrime, mentre Hanabusa mi aiuta ad alzarmi; la ferita ancora non smette di sanguinare.
Mi strappo un lembo di vestito, fasciando la mia gamba.
"Mhh sexy" cerca di scherzare Aido, ma dalle mie labbra non esce alcuna risata.
Zoppico, sono scalza, triste e dolorante.
La Night Class mi raggiunge subito, domandando cosa è successo.
Non rispondo, preferendo evitare i loro sguardi.
"Andiamo. La festa è finita" dice Kaname, imponendo al gruppo di vampiri di uscire, capendo il mio stato d'animo.
"Andate avanti io e Hana vi raggiungiamo dopo". Esordisce Kuran, facendo girare Yuki e Aido che ci guardano perplessi.
"Va Aido, ti raggiungo tra poco". Zoppico verso di lui e gli stampo un bacio sulla guancia.
"Yuki mi faresti il favore di badare a lui?" Chiedo gentile, mentre vedo la ragazza annuire.
Si allontanano tutti e rimaniamo da soli io e Kaname.
Il sangue puro mi osserva, spostandomi i capelli dal viso.
"Non è andata come credevi" mi dice guardandomi dispiaciuto, mentre sento altre lacrime scorrere sul viso.
"Sai meglio di me quali sono le tradizioni Kaname, mi sento stupida solo per averci provato." Ribatto, accasciandomi al terreno, disperata.
"Il tuo atto è molto coraggioso Hana, nessun altro sangue puro sarebbe andato contro il volere dei genitori, ma mi rendo conto che per te la cosa è diversa: al cuor non si comanda.
Io sono stato fortunato, amo Yuki più di me stesso, ma è chiaro che non per tutte le famiglie sangue puro si può applicare questo concetto di amore fraterno.
Immagino ti abbiamo scaraventato al muro, la tua ferita non guarisce." Mi dice con voce dolce Kaname.
Lo guardo.
"Perché tu la pensi in modo diverso dai miei genitori Kaname?" Domando, scrutando il cielo.
"Perché vivendo con vampiri comuni, mi sono reso conto, come ti ho detto prima, che le emozioni non si controllano, ti sei innamorata di Aido, la cosa è chiara a tutti.
Inoltre vedo come si comportano: loro non hanno regole, tradizioni, attacchi di sete gravi, vivono la loro vita in modo semplice: non mi stupisco che una sangue puro come te si sia invaghita di un vampiro che segue questo modello di vita.
Io non sono nessuno per impedirti di amare Aido, certo, se rischi di ucciderlo ti allontanerò una seconda volta come capo dormitorio, ma finché la tua sete è controllata e non rischi di fare male a te stessa e agli altri, a me non mi interessa con chi passi il tuo tempo. " spiega tranquillo.
Mi rialzo, sentendomi leggermente meglio.
"Kaname, volevo chiederti scusa se per tutto questo tempo ti ho riposto male e non ho ubbidito ai tuo ordini." Mi scuso, inchinandomi leggermente.
Lui mi poggia una mano sul capo, sorridendo.
Raggiungiamo gli altri e saliamo sulla macchina, arrivando in poco tempo al collegio.
Nessuno fiata, ognuno va nella propria camera e si chiude dentro.
Mi levo il vestito, buttandolo a terra e spostandolo con un calcio, mentre vedo Aido cercare di sciogliersi il fiocchetto che aveva al collo, innervosito.
Sorrido e glielo slaccio, per poi posare un dolce bacio sul suo collo.
Le sue braccia mi stringono a se e io ricambio l'abbraccio guardandolo.
"Non importa cosa succederà Hanabusa. Io ho intenzione di starti accanto per sempre." Confesso facendolo sorridere.
Infila le dita tra i miei capelli, disfando così le mie morbide onde.
Mi prende in braccio, facendomi appoggiare la schiena all'armadio, mentre ci baciamo con passione.
La sua lingua calda rincorre la mia, le mie gelide mani sul suo volto accaldato.
Mi stacco per prendere fiato, sentendo nascere dentro di me emozioni forti e sentimenti contrastanti.
La scossa elettrica che percuote il mio corpo ogni volta che mi tocca mi toglie il fiato, ma contemporaneamente risveglia il vampiro che è in me.
Scuoto la testa, allontanandomi dal suo corpo e mettendomi alla finestra.
Aido mi osserva sorpreso, non si fa domande sul mio comportamento e decide di mettersi a letto a leggere.
Osservo il collegio e il cielo coperto da milioni di stelle.
Ripenso a ciò che è successo: nessuno sa, nessuno vede che siamo un segreto che non può essere esposto, lontani dagli altri, vicini tra di noi.
Durante la notte, quando la luna ci illumina, prendiamo fuoco, il mondo potrebbe scomparire e a noi non potrebbe importarcene.
La mia casa è tra le sue braccia, sopra le sue spalle posso raggiungere un cielo infinito: io ho bisogno di lui vicino.
Il mondo, o chiunque ci controlli da lassù, ha voluto rovesciare le nostre sorti, il nostro destino, prendendo decisioni al posto nostro.
Purtroppo il mio cuore porta un solo nome: il suo, che caso vuole non sia il nome giusto.
Sospiro, sicuramente questa situazione non è da sottovalutare.. e che posso dire di Haru? Mio fratello non avrà vita facile con dei genitori così menefreghisti, che mettono al primo posto la razza, piuttosto che la felicità della propria figlia.
Manipoleranno Haru in ogni modo e con ogni mezzo possibile.
La mia vita sta andando a rotoli e io non posso fare niente per impedirlo, non controllo più il dolore e mi rendo conto che le parole che pronuncio ogni giorno, sono solo buone scuse per fermare il tempo ed il silenzio dentro ogni suo abbraccio.
Una malinconia assurda mi investe e troppo fragile mi lascio sfuggire qualche lacrima solitaria.
"Perché piangi?" Domanda Aido, mettendosi accanto a me.
"Perché la vita è ingiusta, è stata ingiusta nei miei confronti come nei tuoi, ho trovato te, ho trovato l'essenza di me stessa e non posso starti accanto senza che qualcosa capiti.
Mi sono stufata, Aido, smetto di lottare e getto la spugna.
Odio ogni mia piccola parte, odio ancora di più te e il tuo modo di fare, il problema? Che io senza te non so starci: sei essenziale come l'aria che respiriamo, sei come lo strato di pelle che mi ricopre: dappertutto, dentro di me, ti sei preso tutto, lasciandomi con niente.
Io non..." non finisco il discorso, troppo disperata e persa nei miei singhiozzi.
Mi sto venendo a noia anche io, sempre a piangere, sempre a pensare che tutte le disgrazie capitino a me, non mi immagino come appaio agli occhi di Hanabusa.
Evito il suo sguardo dolce, nauseata da me stessa e dal mio comportamento.
Questa non sono io, questa non è la stessa ragazza che è entrata nel Collegio; così come Aido non è più lo stesso Aido sorridente e spensierato: questa relazione ci sta distruggendo.
Delle occhiaie profonde segnano il suo volto stravolto, lo vedo sorridere di rado e mi sento tremendamente in colpa.
"Ti ho distrutto" affermo guardandolo dritto negli occhi.
Lui sussulta, guardando da un'altra parte.
"Ci siamo distrutti a vicenda Hana.. ti rendi conto che la nostra relazione non è normale?" Mi chiede Aido, asciugandomi le lacrime.
"Lo so, ma non me ne importa! Non cambierei nemmeno di una virgola tutto ciò che abbiamo avuto, tutto ciò che stiamo condividendo." Rispondo sicura, salendogli in braccio, le mie gambe ai lati dei suoi fianchi, le mie labbra a due centimetri dalle sua.
Mi guarda con gli occhi lucidi, disperato quanto me: questa notte è nostra, piena di malinconia, di parole, promesse sussurrate nel buio della stanza, dove l'unica cosa che brilla sono i nostri cuori all'unisono.
Labbra su labbra, pelle contro pelle, anima contro anima.
Tutto di lui mi appartiene, i suoi occhi azzurri cristallini, le sue labbra rosse, le dita affusolate, le sue mani; lo sento in ogni parte di me, si è attaccato alla mia anima con le unghie, ha rinchiuso il mio cuore con una chiave che porta inesorabilmente il suo nome.
Gemo nel suo orecchio, lui mi morde il collo gentilmente, bevendo il mio sangue e portandosi via un po' di malinconia.
" Io e te per sempre." Mi dice, tremando impercettibilmente.
"Prometti?" Chiedo, intrecciando le nostre mani.
"Prometto".
"Se questa notte, come le altre, in futuro, saranno infinite, almeno siamo insieme, so che non sono da sola grazie a te; ti amo con tutta me stessa." Confesso, sentendo il cuore traboccare di emozioni.
"Anche io Hana."
Lo sento muoversi con dolcezza dentro di me e per la prima volta non è violento.
Le sue spinte sono decise, ma controllate: mi perdo in lui e nel piacere che mi sa dare solo la sua presenza.
Lo sento venire, io qualche minuto dopo ed entrambi ci addormentiamo in pochi istanti, lui poco sopra il mio seno.Spazio autrice: niente, questo capitolo è frutto della mia mente che mi gioca brutti scherzi, oggi non è stata una giornata molto felice per me e siccome i personaggi vengono influenzati da come mi sento, sono tristi e depressi.
Ringrazio i miei lettori per le visualizzazioni, mi rendete fiera e orgogliosa❤️.
Good night!
Have a nice life ☘️ (o almeno meno depressa della mia😂)
STAI LEGGENDO
Endless
VampireHana Ikeda, figlia di due purosangue innamorata di un vampiro; non un semplice vampiro, ma il ragazzo in questione ha solo un nome: Hanabusa Aido. Quando Hana per la prima volta ha incontrato il suo gelido sguardo, sapeva che quella storia era dest...